Il racconto dello strepitoso oro di Gregorio Paltrinieri, che ha spento le velleità dell’arcigno ucraino Romanchuk: niente medaglia per Gabriele Detti, l’Italia chiude a quota 16.

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foto Federnuoto/Andrea Masini/DBM

MONDIALI BUDAPEST 2017: GREGORIO PALTRINIERI D’ORO NEI 1500sl!

La sua era la gara più attesa, e Gregorio Paltrinieri raramente delude le attese, nonostante la forza dei rivali: le batterie di ieri avevano fatto spaventare tutti per la consistenza dell’ucraino Romanchuk, ma la finale rimette le cose a posto, anche se il titolo iridato di Gregorio (il 2° in carriera) è tutt’altro che agevole. È l’amico Mack Horton (con cui Greg si allenerà in Australia) a lanciare lo sprint in questa finale, con un 100m tirato al massimo che porta gli atleti sotto il record del mondo dell’assente Sun Yang, ma Gregorio Paltrinieri prende il comando delle operazioni ai 200m e non lo lascia più: il ritmo del carpigiano, che oscilla tra i 58” e 59” per ogni 100m, è inesorabile e difficilmente sostenibile per tutti gli avversari tranne Romanchuk, che si attacca a mò di ombra all’azzurro. La prima accelerazione di Greg arriva ai 400m, e lo porta ad andare sotto di 88/100 rispetto al WR e sognare quel record che è il suo obiettivo primario, ma non scalfisce minimamente l’arcigno ucraino: e lo stesso capita per le successive, coi due che agli 800m sono separati da mezzo secondo. Paltrinieri e Romanchuk fanno il vuoto sugli avversari, con Horton staccato di 4” a metà gara e Detti lontanissimo dalle medaglie, e poi si giocano il titolo: è Gregorio Paltrinieri a lanciare l’accelerazione decisiva, portando il vantaggio a un secondo ai 1200m e a 1”5 ai 1400m. L’ucraino tenta la reazione nei 100m conclusivi, ma ormai è troppo tardi: l’oro di Budapest va proprio a Greg, che chiude in 14.35.85 e trova la quarta miglior prestazione mondiale, perdendo il contatto col record di Sun Yang solo nei 300m finali (il tempo del cinese è di 14.31.02). L’attacco al record non funziona, ma il tempo di Gregorio Paltrinieri è comunque storico e fantastico: argento a Romanchuk, che chiude in 14’37”, mentre Horton è bronzo a oltre 10”. E Gabriele Detti invece è quarto e staccato, lui stesso aveva ammesso di non averne più e non riesce nella doppietta azzurra: l’Italia chiude dunque il Mondiale con 16 medaglie (4 ori, 3 argenti, 9 bronzi) e una vittoria splendida.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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