Anna Cappellini e Luca Lanotte fanno parte della squadra azzurra di pattinaggio artistica alle Olimpiadi invernali di Pyeongchang 2018. Ecco le sensazioni dei due atleti azzurri al termine della gara di danza a coppie nel Team Event.

Fonte: youtube

MEZZA DELUSIONE PER CAPPELLINI E LANOTTE, IL LORO RACCONTO DELLA GARA

La coppia formata da Anna Cappellini e Luca Lanotte si è esibita nel programma corto di danza a coppie di pattinaggio artistico, gara valida però per il Team Event di PyeongChang 2018. Buona prestazione degli azzurri che hanno ottenuto il quarto posto, portando a casa altri sette punti importanti per la classifica. Ciononostante, il duo non è rimasto fin troppo soddisfatto del punteggio, penalizzato a loro dire da un giudizio fin troppo concentrato sulla tecnica. Risultato in ogni caso decisivo per l’Italia che riesce a rimanere tra le prime cinque. Di seguito le dichiarazioni di Cappellini e Lanotte al termine della gara.
Dopo Sochi 2014, questa è la seconda edizione dei Giochi in cui c’è il Team Event. Comincia ad avere più senso questa gara adesso e a funzionare meglio?
“La scorsa volta eravamo tutti un po’ impauriti per il fatto che ci fosse questa gara importante poco prima di quella che consideriamo la gara della vita, mentre quest’anno l’abbiamo considerata come una buona prova, visto anche il fatto che questa gara ce l’abbiamo una settimana prima della nostra e abbiamo il tempo per ricaricare le energie. Noi due ci siamo resi comunque disponibili sin da subito.”
Ma avete ragionato in termini di punteggio per la classifica finale del Team Event?
“Bisogna sottolineare che già Marco Rizzo ha fatto una prestazione al di sopra delle aspettative, oggi con la danza ci si gioca la posizione. In ogni caso è facile che in questa gara si prenda qualche punto in meno, è preparatoria per tutti. Poi noi cerchiamo di fare delle esibizioni che potremmo portarci come ricordi per il resto della vita piuttosto che concentrarci esclusivamente sulla tecnica.”
Siete particolarmente contrariati per il punteggio ottenuto oggi?
“Non abbiamo proprio digerito questo punteggio, deludente. Lo score che avevamo pensato era sul 74 mentre abbiamo ottenuto 72.51. Noi continuiamo ad allenarci e sentiamo di aver fatto meglio di altre prestazioni precedenti.”
Sembra quindi che non ci sia più un equlibrio tra tecnica ed emozioni trasmesse?
“Noi sapevamo che il lato tecnico fosse più importante ma speravamo che adesso potesse essere più apprezzato anche l’altro lato, visto anche che siamo over 30. Credevamo che venisse apprezzato che alla nostra età riuscissimo a portare uno schema come questo e soprattutto portato ad un certo ritmo. Eppure siamo stati gli unici che non hanno portato un ritmo lento ma uno in crescendo. Magari questo lato artistico poteva aiutarci, ma così non è stato.”

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Sebastiano Lavecchia
Classe 1997. Studio "Comunicazione, innovazione e multimedialità" presso l'Università di Pavia. Scrivo articoli sportivi dal 2013 e sono un grande appassionato di sport, in particolare di basket.

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