Olimpiadi invernali 2018: il bilancio del pattinaggio di velocità a PyeongChang. Il bronzo di Nicola Tumolero e qualche occasione sprecata, ma nel complesso il risultato è soddisfacente e si può guardare al futuro con fiducia.

Olimpiadi invernali 2018: il bilancio del pattinaggio di velocità a PyeongChang. Nicola Tumolero conquista il bronzo nei 10.000 metri.

Nicola Tumolero (foto di Luca Lovelli per Azzurri di Gloria)

PYEONGCHANG 2018: TUMOLERO BRILLA NEL PATTINAGGIO AZZURRO

Il pattinaggio di velocità italiano torna dalle Olimpiadi Invernali con il bronzo di Nicola Tumolero nei 10.000 metri. Una medaglia che mancava da Torino 2006, quando Enrico Fabris la fece da padrone con due ori (uno nei 1.500 metri e l’altro nel team pursuit insieme a Matteo Anesi e Ippolito Sanfratello) e un bronzo nei 5.000.

Un bottino che sarebbe potuto essere più ricco se, nel penultimo giorno di gare, Francesca Lollobrigida fosse riuscita a centrare un podio che era alla sua portata nella mass start.

Lo stesso Tumolero, più accreditato nei 5.000 che nei 10.000, avendo deluso sulla sua distanza prediletta è stato poi molto abile a rifarsi nella specialità più sfiancante del ghiaccio lasciandosi alle spalle anche un mostro sacro come Sven Kramer.

L’atleta veneto è stato poi molto sfortunato qualche ora più tardi quando al termine del team pursuit maschile, che ha visto gli azzurri non riuscire a qualificarsi per la finale A, si è procurato accidentalmente una grave lesione del tendine tibiale che lo terrà fuori dalle piste per molti mesi.

Il bilancio rimane comunque più che positivo e il futuro deve far ben sperare.

A fronte di una situazione di strutture decisamente deficitaria, con due sole piste all’aperto a disposizione in cui allenarsi d’inverno e la totale assenza di impianti al coperto, il trio Marchetto – Fabris – Anesi sta lavorando nel migliore dei modi per garantire un futuro a questa disciplina nel Belpaese.

Basti pensare agli straordinari mondiali juniores di Innsbruck di gennaio che hanno visto l’Italia primeggiare nel medagliere generale con 7 ori all’attivo (di cui 6 in campo maschile).

Il presente è quindi roseo ma il futuro ancor di più. Il tempo darà ragione al nostro movimento.

IL PATTINAGGIO ALLE OLIMPIADI INVERNALI 2018: IL SOLITO DOMINIO ORANJE

Come da pronostico, è l’Olanda a farla da padrone sul ghiaccio dell’Oval di Gangneung.

Una delegazione formata da 34 atleti in tutto che torna a casa con 20 medaglie. Non male, vero?

Di queste, 16 arrivano proprio dal pattinaggio di velocità mentre le restanti 4 dallo short track, specialità nella quale il paese nordeuropeo vuole iniziare a farsi fortemente strada.

7 vittorie nella pista lunga firmate dai vari Sven Kramer (un oro e un bronzo), Kjeld Nuis (due ori) e di quella Ireen Wüst (un oro e due argenti) che con le sue 11 medaglie totali ai Giochi diventa ufficialmente l’atleta con più podi nella storia olimpica del pattinaggio di velocità.

Fanno comunque notizia i successi mancati in entrambi i team pursuit, dove gli oranje tornano a casa “solamente” con un argento femminile e un bronzo maschile.

Grazie a questi grandi risultati, i Paesi Bassi concludono così le loro Olimpiadi Invernali 2018 con la quinta posizione nel medagliere generale. Non male per una nazione senza montagne.

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Luca Lovelli
Giornalista e conduttore televisivo. Fondatore e direttore responsabile di Azzurri di Gloria. Amo viaggiare, con la mente e con il corpo.

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