I primi passi in avanti verso la candidatura del capoluogo piemontese alle Olimpiadi Invernali 2026 si stanno compiendo ed è notizia di ieri la creazione dell’associazione per Torino 2026. I dettagli

Il possibile stemma dell’Olimpiade Invernale di Torino 2026 (Fonte Repubblica.it)

TORINO 2026, UN PASSO DECISIVO VERSO IL Sì

Dopo la rinuncia alla corsa per l’assegnazione delle Olimpiadi Estive, dunque lo svanimento del sogno chiamato Roma 2024, al sì a quelle invernali a Torino 2026, il tutto in meno di due anni. O meglio ora siamo ad un primo approccio a quelle voci di corridoio che da ormai un mese insistentemente circolano sui vari mass media.

Mentre pareva inizialmente una posizione non molto favorevole della giunta del capoluogo piemontese, pian piano i vari esponenti di governo hanno aperto alla possibilitò di ospitare la manifestazione (17 marzo, interesse al CONI), fino alla notizia di ieri che ha finalmente levato ogni dubbio: è stata approvata dalla giunta comunale la creazione dell’associazione “Torino 2026”, organo senza scopo di lucro che dovrà valutare le condizioni di fattibilità delle Olimpiadi Invernali di Torino 2026, prima di presentare ufficialmente la candidatura (entro il 31 marzo) al CONI e al CIO. Un segnale chiaro, che ha stupito molti addetti ai lavori dopo il rifiuto totale del sindaco Raggi alle Olimpiadi di Roma 2024, anche se la città piemontese può sfruttare le infrastrutture realizzate nel 2006, proprio in occasione della manifestazione ospitata a differenza della capitale italica che avrebbe dovuto sopportare investimenti più importanti.

Potrebbe essere proprio questa motivazione a spingere i dirigenti torinesi a continuare lungo questo percoro, anche se la regione Veneto si è proposta per ospitare l’Olimpiade invernale in quell’anno (probabilmente a Cortina d’Ampezzo). Starà al presidente del CONI Malagò decidere quale località presentare poi al CIO, ovviamente a patto che entrambe concludano l’iter per partecipare.

Attraverso il lavoro dell’associazione Torino 2026 verificheremo se l’evento olimpico potrà concretamente, attraverso un modello organizzativo che abbia come linee guida vincolanti quelle del riuso e del recupero delle strutture già esistenti, della salvaguardia dell’ambiente e di una oculata gestione delle risorse economiche, generare valore durevole per tutti i territori coinvolti.

Ora, tracorreranno questi mesi primaverili in attesa dei primi colloqui veri e propri di luglio con il CIO, il quale detterà i dogmi da seguire per poter assicurarsi l’assegnazione delle Olimpiadi Invernali 2026, che spetterà all’Europa o all’America, dopo due edizione in terra asiatica (PyeongChang 2018 e Pechino 2022). Il vincitore verrà assegnato a Milano, nel 2019. Sarà il capoluogo lombardo ad assegnare i Giochi olimpici alla metropoli sabauda?

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Gianluca Zanfi
Studente Magistrale di Ing.Civile@Unimore. Spalmato sul divano e con un telecomando in mano, ogni sport diventa magicamente interessante e degno di racconto.

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