Dopo oltre due ore di partita, la formazione di De Giorgi supera la Diatec Trentino. Sugli scudi per i marchigiani Juantorena, Sokolov e Simon. Agli uomini di Lorenzetti non bastano le prestazioni maiuscole di Vettori, Giannelli e Grebennikov.

Cadute e resurrezioni, errori e capolavori. C’è tutto questo in centodiciotto minuti di partita all’Unipol Arena. La semifinale di Coppa Italia tra Diatec Trentino e Lube Civitanova è un susseguirsi di colpi di scena e quando la sfida riguarda due corazzate del genere è quasi logico che il match si esaurisca all’ultimo respiro. Vince la formazione marchigiana, terza forza in Regular Season, e torna in finale per prendersi la rivincita contro la Sir Safety Perugia. Aspettando di capire come finirà contro Leon e compagni, gli uomini di De Giorgi fanno valere la voglia di rivalsa dopo il Mondiale per club perso contro la squadra di Lorenzetti, imponendosi per 3-2. Una bella iniezione di fiducia dopo un avvio di stagione negativo.

MONTAGNE RUSSE

L’imprevedibilità della Lube contro la difesa a tutto campo della Diatec. Questo è il leit motiv della partita. Lo spunto iniziale è di marca trentina: errore di Sokolov 6-4 per i ragazzi di Lorenzetti, disposti con la diagonale Giannelli-Vettori, Russell-Kovacevic in banda, Candellaro-Lisinac al centro e Grebennikov libero. Il gap aumenta fino ad arrivare con 4 punti di vantaggio, sull’11-7. Lentamente, i marchigiani tornano in gara. La diagonale Bruninho-Sokolov macina punti, Juantorena e Leal ingranano, il libero Balaso si supera e Simon e Cester fanno il loro dovere tra muro e primi tempi. Un errore di Russell rimette il risultato in parità a quota 17. Qui la Lube cambia passo e mette a segno quattro punti consecutivi. Trento è un pugile alle corde e non riesce a ricucire lo strappo. Set chiuso 25-20. Chi si aspetta una reazione dalla Diatec rimane deluso. L’avvio della seconda frazione è tutto di Civitanova che va avanti addirittura di 7 punti. La gara sembra irrimediabilmente compromessa per i trentini, ma la Lube si scioglie ed inizia a pasticciare tra ricezione ed attacco, complicandosi la vita con soluzioni offensive facilmente leggibili dagli uomini di Lorenzetti. Dall’altra parte della rete, la Diatec torna ad essere un bunker. Normale dunque che si torni in parità, 12-12. Il muro di Codarin fa ripassare davanti Trento, che si prende la volata grazie alle prodezze di Kovacevi, Giannelli e Vettori. Il 25-21 scuote i marchigiani. Leal scava il solco, seguito da Sokolov e Juantorena. Trento si scioglie subito dopo essere andata sotto sul 6-3. La Lube gestisce bene il margine e allunga nel finale chiudendo 25-19. Civitanova vede il traguardo, ma deve fare nuovamente i conti con le proprie amnesie. Il tracollo mentale avviene presto, sul 5 pari. Vettori trascina Trento sul 12-6 ed i marchigiani si sciolgono incassando un pesantissimo 25-15 finale. Al tie break regna l’equilibrio nei primi scambi. Serve una prodezza individuale. Sokolov regala l’allungo dell’8-6. Poi sale in cattedra Simon che con un primo tempo ed un servizio manda in orbita la Lube. Trento è alle corde, ma trova il modo di rialzarsi, annullando tre match point. Non basta: in finale, contro Perugia, ci va Civitanova.

Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

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