Volley, mondiali femminili 2018: la finale va alla Serbia ma l’Italia può comunque gioire per uno straordinario secondo posto. Le balcaniche vincono in rimonta al tie-break al termine di una bellissima partita. Medaglia di bronzo per la Cina.

Foto: Federazione Italiana Pallavolo

VOLLEY, FINALE MONDIALE: LA SERBIA PASSA AL TIE-BREAK

La Serbia è campione del mondo di pallavolo femminile.

L’Italia se l’è giocata fino all’ultimo ma non è bastato. Le ragazze di Mazzanti, avanti 2-1, si sono fatte poi rimontare e le balcaniche hanno poi prevalso al tie-break per 15-12.

Questi i parziali: 25-21, 14-25, 25-23, 19-25 e 12-15.

Nel complesso, a fare la differenza è stata una maggiore lucidità in regia, con Ognjenovic assoluta MVP del match insieme a Boskovic.

Dall’altra parte, Malinov ha giocato sotto ai suoi standard sbagliando alcune scelte decisive.

Il nostro mondiale si chiude con un argento che però deve inorgoglire tutti, perché le azzurre sono andate oltre ogni aspettative e hanno perso solo contro la squadra che alla vigilia era accreditata come la favorita, mantenendo in pieno le attese.

ITALIA – SERBIA: PRIMO SET, ITALIA SUPER

L’Italia parte bene e va al timeout tecnico sull’8-4, sfruttando un paio di errori in battuta delle avversarie e un’ottima fase di difesa e ricezione.

Le serbe escono meglio dalla pausa e si avvicinano a -1, ma le ragazze di Mazzanti allungano nuovamente grazie a un’ottima Bosetti (fondamentale sia in difesa e ricezione che in attacco) e a una Egonu che è cresciuta alla distanza.

Le azzurre riescono a contenere le centrali Rasic e Veljkovic, quest’ultima tra le migliori della balcaniche, e soffrono solo la fuoriclasse Boskovic.

Nel complesso, a fare la differenza sono difesa e ricezione, fondamentali nei quali le nostre rivali mostrano qualche lacuna.

L’Italia chiude poi sul 25-21 con l’ultimo punto di Sylla.

ITALIA – SERBIA: SECONDO SET, DOMINIO SERBIA

L’Italia parte forte sul 4-2 con un doppio ace firmato Danesi – Egonu.

La Serbia si affida a Mihajlovic, autrice dei primissimi punti per i suoi e migliore

Le vicecampionesse olimpiche di Rio 2016 però reagiscono e vanno al timeout tecnico avanti sull’8-6.

Sylla soffre molto in ricezione e le ragazze di Terzic trovano un allungo sul 12-8 soffrendo il giro in battuta di Busa.

Al secondo timeout tecnico le nostre connazionali sono ancora sotto 16-11, con Mihajlovic, Rasic e Boskovic che alzano l’asticella e mettono in seria difficoltà le loro rivali.

Mazzanti toglie Sylla e mette Pietrini, ma le serbe firmano l’allungo decisivo grazie a battute efficaci e a un gioco perfetto da parte delle sue fuoriclasse.

Il set si chiude con un eloquente 14-25.

TERZO SET: L’ITALIA HA LA MEGLIO NEL PUNTO A PUNTO

Si parte punto a punto, con Egonu insolitamente imprecisa nella primissima fase.

Danesi e Chirichella non sono ben innescate da Malinov che non è perfetta nelle alzate sui primi tempi.

L’equilibrio rimane fino al timeout tecnico, con De Gennaro e compagne avanti 8-7 grazie a due punti consecutivi di Egonu e alle solide difese di Bosetti.

Si va avanti punto a punto, grazie agli attacchi di Bosetti (insidiosa anche in battuta) ed Egonu che pian pian alza il ritmo.

Prima del secondo timeout tecnico l’Italia firma un allungo che la porta sul 16-13, trascinata dalle schiacciate di Egonu.

La Serbia rialza il ritmo grazie alle bombe Boskovic, con Malinov che fa fatica a servire le bombardiere azzurre con precisione. L’Italia sbaglia tantissimo e le balcaniche volano sul 20-18.

Il duo Danesi – Chirichella è impreciso in battuta e inefficace a muro. Ci pensa però Egonu a trascinare le sue compagne e a firmare un muro importante sul 21-21.

Entra Cambi in palleggio e Danesi ne beneficia, firmando due punti consecutivi (uno su primo tempo e l’altro su errata ricezione avversaria) portando l’Italia sul 23-22.

Un grande muro di Sylla e una schiacciata della solita Egonu chiudono il parziale sul 25-23.

QUARTO SET: REAZIONE SERBIA

La Serbia ha la reazione della grande squadra e parte a razzo, andando subito sull’8-2 al primo timeout tecnico grazie a una super Boskovic e a una Mihajlovic velenosa al servizio.

Entra finalmente un muro di Danesi e le nostre connazionali si caricano, sfruttando tante imprecisioni difensive delle serbe e firmando un bel break di 7-2.

La squadra di Terzic riprende però il ritmo, con l’Italia che perde fluidità cercando troppo gioco sui centrali (con Malinov poco precisa) ed Egonu poco servita. Al secondo timeout tecnico le nostre rivali scappano sul 16-11 grazie anche a un’ottima Mihajlovic.

Mazzanti toglie nuovamente Malinov inserendo Cambi in regia.

Si prosegue punto a punto, con Egonu che mette a terra un paio di punti dal quoziente di difficoltà altissimo ma non basta.

Rientra Malinov, ma sbaglia alcune scelte importanti.

Le serbe ricevono bene e Ognjenovic riesce a variare spesso il gioco, servendo bene i suoi centri.

Il parziale si chiude sul 19-25.

QUINTO SET: LA SERBIA CI MANDA K.O.

Si parte con l’insolito errore di Rasic sul primo tempo e su un’invasione di Busa: 3-1 Italia.

Busa sbaglia ancora e Sylla firma due punti pesanti: 6-4 azzurre.

Egonu sbaglia una schiacciata preziosa in attacco e la Serbia ci prende sul 7-7, ma la giocatrice di Novara mette giù la palla dell’8-7 che ci porta al timeout tecnico in vantaggio.

Purtroppo però la Serbia trova due punti consecutivi mortiferi, con muro di Rasic su Egonu ed è 10-8 per le ragazze di Terzic.

Bosetti ci tiene a galla in attacca, 11-10 Serbia.

Boskovic sale in cattedra ed è devastante, mettendo giù tutti i punti pesanti delle sue.

Timeout Mazzanti sul 13-11 per le nostre avversarie.

L’Italia getta alle ortiche la possibilità del 13-13 con Sylla, con la Serbia che chiude sul 14-12.

Un’altra imprecisione nel finale e le balcaniche passano 15-12. Siamo vicecampioni del mondo.

VOLLEY FEMMINILE, MONDIALI 2018: BRONZO ALLA CINA

La finale per il terzo posto premia le campionesse olimpiche della Cina, che superano 3-0 l’Olanda senza problemi, con i parziali di 25-22, 25-19 e 25-14.

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Luca Lovelli
Giornalista e conduttore televisivo. Fondatore e direttore responsabile di Azzurri di Gloria. Amo viaggiare, con la mente e con il corpo.

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