Ivan Zaytsev sta attraversando un momento particolare della sua carriera. Ha appena conquistato lo scudetto con la “sua” Perugia, ma già annuncia un addio burrascoso alla società di Gino Sirci. Facciamo il punto della situazione.

Ricezione di Zaytsev
Credit: pagina fb ufficiale di Perugia

ZAYTSEV-SIR, LA FESTA È GIÀ FINITA?

“Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare”, si dice. Effettivamente, Ivan Zaytsev ha scelto un momento cruciale per salire in cattedra nella decisiva gara 5 della finale scudetto tra la “sua” Sir Safety Conad Perugia e la Lube Civitanova. Il 25 pari del terzo set aveva minato qualche certezza nella mente dei tifosi umbri, già proiettati verso lo scudetto ed improvvisamente riacciuffati in extremis dai marchigiani, desiderosi di non arrendersi. Dove subentra la paura, emergono i campioni a scacciare i brutti pensieri. Prima lo Zar ha finalizzato una rigiocata meravigliosa, con una diagonale perfetta in seguito alla difesa di Berger e all’alzata in bagher di Max Colaci; poi ha eseguito un mani out perfetto sul muro disperato della Lube, consegnando lo scudetto ad una città impazzita di gioia. Tuttavia, la festa perfetta è durata relativamente poco. In parte perché comunque le attenzioni nervose residue vanno focalizzate sull’ultimo grande obiettivo stagionale: la Champions League. In parte per via di una dichiarazione inequivocabile dello stesso Zaytsev: «Quale rinnovo? Solo prese in giro. Al termine di questa stagione me ne vado». Parole estrapolate da un’intervista rilasciata al Messaggero, in cui il figlio d’arte accusa apertamente il Presidente della Sir, Gino Sirci, di non aver mai fatto nulla di concreto per trattenerlo. Nessun’offerta economica, nessuna garanzia di potersi esprimere nel ruolo di opposto, data la presenza di Aleksandar Atanasijević. Ecco dunque il divorzio, clamoroso se si pensa alla volontà di Ivan di stare vicino a casa.

C’ERAVAMO TANTO AMATI…

Già, lo Zar, nonostante le origini russe, è profondamente legato alla terra che gli ha dato i natali. Si sente umbro, ha ormai una famiglia radicata nel territorio. Insomma, il cambiamento non era probabilmente quanto auspicato da Zaytsev dopo l’esperienza alla Dinamo Mosca. Aveva accettato il ritorno a casa, corteggiato insistentemente da Gino Sirci. Aveva scelto ancora Perugia, magari con l’intento di farsi perdonare quello scudetto vinto con la maglia della Lube Macerata quattro anni fa proprio al Pala Evangelisti. Il destino gli ha dato l’opportunità di rifarsi, proprio contro la sua ex squadra, chiudendo idealmente un cerchio. Forse, anche la sensazione di aver dato praticamente tutto alla causa perugina potrebbe influire sull’idea di cambiare nuovamente aria.

STRAPPO IRREPARABILE?

A questo punto i tifosi della Sir sperano in un clamoroso ripensamento. Sirci, per ora, si limita a sminuire il problema, forse bluffando, forse cercando di guadagnare tempo per porre un rimedio ad una situazione complessa. Effettivamente, i margini di trattativa non sono particolarmente ampi. Le ultime fonti raccontano di un’offerta fatta dal Presidente per ricucire lo strappo, ma Ivan, probabilmente, ancora non è convinto. Le parole dei giorni scorsi sono stati veri e propri macigni e difficilmente la faccenda si potrebbe sistemare in breve tempo. Piuttosto, a convincere Zaytsev a rimanere potrebbe essere l’arrivo di Leon da Kazan, con la formazione di un vero e proprio Dream Team di livello mondiale a Perugia. Andarsene sbattendo la porta da casa Sir porterebbe lo Zar a rinunciare alla possibilità di vincere tutto in una squadra, sulla carta, imbattibile. Per questo motivo, non tutto è totalmente perduto per i tifosi umbri. C’è ovviamente chi spera nell’addio, già pronto a formalizzare una proposta di matrimonio pallavolistico. L’Azimut Modena è in pole position, alla ricerca di un opposto di livello dopo i guai fisici di Giulio Sabbi. Ci sarebbe anche la Diatec Trentino sulle tracce del figlio d’arte, anche se andrebbe capito cosa fare di Luca Vettori, talento puro entrato in crisi nell’ultima stagione. Insomma, le varianti sono molte. Ora palla allo Zar. Prima in campo, per conquistare anche la Champions League, poi fuori, per decidere se annunciare un rumoroso addio.

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Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

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