Si è conclusa la Volley Nations League dell’Italia che si classifica all’ottavo posto e non riesce a raggiungere il sogno delle Final Six. Ma Coach Blengini ha avuto ottime risposte dai giovani impiegati in queste 5 tappe.

FONTE: Pagina Fb ufficiale della Federazione Italiana Pallavolo

ADDIO FINAL SIX, MA OTTIME RISPOSTE DAI GIOVANI AZZURRI

Si è conclusa l’avventura dell’Italia nella Volley Nations League 2019. A Brasilia si è disputata la quinta tappa dove sono arrivati tre KO contro Canada, Francia e Brasile. Queste sconfitte ci piazzano all’ottavo posto e fanno sfumare il sogno Final Six a Chicago. Non era l’obiettivo arrivare all’atto finale ma col passare delle partite si era pensato che questa nazionale potesse raggiungere questo traguardo, ma andiamo per gradi. 

Partiamo con un appuntamento molto importante, il torneo Preolimpico che si giocherà a Bari tra il 9 e l’11 agosto al PalaFlorio. Chicco Blengini ha sempre avuto in testa questo appuntamento e dato che una delle questioni più discusse nella pallavolo moderna sono le troppe partite in stagione con poco spazio per riposare il Commissario Tecnico ha deciso per questa Nations League di far riposare i vari big (Zaytsev, Juantorena, Colaci, Lanza, etc) e ha convocato ragazzi giovani che avevano avuto poche occasioni durante la stagione per mettersi in mostra ma che hanno talento. 

All’inizio vedendo le convocazioni qualcuno ha storto il naso, ragazzi troppo giovani, poca esperienza in campo internazionale, pochi minuti in stagione, ma alla fine Chicco Blengini aveva un doppio obiettivo: far riposare i big e far crescere i giovani, perché è inevitabile che i nostri giocatori di spicco non siano immortali e c’è bisogno di un ricambio generazionale e prima si inizia a fare esperienza prima si possono inserire in un gruppo già amalgamato così che possano crescere ancora con l’aiuto dei veterani e rubare a loro qualche segreto per crescere ulteriormente. 

ANDIAMO A VEDERE I GIOVANI CHE SI SONO MESSI IN MOSTRA

Esperimento più che riuscito per coach Blengini visto che molti giovani si sono messi in mostra. L’Italia era alla disperata ricerca di uno schiacciatore da poter inserire alle spalle dei veterani e il nome emerso in questa Nations League è stato quello di Lavia, ragazzo dall’indiscusso talento che ha tutte le carte in regola per emergere ed affermarsi su importanti palcoscenici, gli dev’essere dato spazio e continuità. Un altro giocatore che è venuto fuori è stato Cavuto, scuola Trento, il talento c’è, bisogna ancora lavorare sulla sua continuità ma l’età è dalla sua parte e può crescere e stupire ancora.

Capitolo opposti: l’Italia era alla ricerca di giocatori da poter mettere alle spalle di un certo Ivan Zaytsev, Nelli ha dato ottime risposte, prima dell’infortunio, e anche Pinali, dopo aver sostituito lo Zar in campionato con Modena, ha fatto vedere che col lavoro può arrivare in alto. Il capitano di questa “giovane Italia” era Giannelli un giocatore che non ha bisogno di presentazioni, unico big in squadra, che, come nei migliori film americani dove la regia è fondamentale, ha trascinato i compagni da ottimo regista e capitano. Per quanto concerne il ruolo di libero, a dispetto dell’età, Balaso è già un giocatore di esperienza vista l’ottima stagione con i neo Campioni d’Italia e d’Europa di Civitanova giocata da protagonista.

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