Per la prima volta l’Italia ha concluso all’ultimo posto il proprio girone della World League. Un risultato negativo con possibili gravi conseguenze.

Il logo della World League (fonte WePesaro)

UN CROLLO INASPETTATO

Italia eliminata al primo turno. Italia ultima nel proprio girone. Alzi la mano chi l’avrebbe mai lontanamente pensato all’inizio della World League 2017. Pochi, pochissimi, forse nessuno con reale convinzione. Questo perché la Nazionale azzurra parte sempre con i favori del pronostico. “Colpa” di una tradizione importante, fatta di successi, ben 8, ma l’ultimo dei quali distante ben diciassette anni e coincidente con la fine della Generazione di Fenomeni. Non ci si aspettava che fosse questa l’occasione per sfatare il tabù. Sulla carta, erano altre le squadre da battere, come il Brasile campione olimpico o la Francia detentrice del titolo europeo. Tuttavia, non ci si aspettava l’eliminazione dal primo turno. Chiudere all’ultimo posto pareva pura utopia. Ed invece tutto ciò è divenuto tristemente realtà. Due successi in nove incontri, 13 set vinti e 23 persi: questi sono i numeri scarni e crudi di una disfatta storica, anche perché senza precedenti. Mai l’Italia aveva concluso all’ultimo posto. Per la banda Blengini è un triste primato di cui non andare certamente fieri.

UN 2014 BIS?

L’ultimo disastro azzurro risale al Mondiale polacco del 2014, quando gli uomini di Blengini vennero eliminati nella seconda fase. Il cammino non era iniziato nel migliore dei modi: qualificazione risicata e sofferta in un girone non impossibile. Poi il tracollo con il penultimo posto nel raggruppamento E, con solamente 5 punti, figli di due successi. Numeri inquietanti che anticiparono la crisi ed il conseguente addio di Mauro Berruto dalla panchina azzurra. L’erede Gianlorenzo Blengini ha risollevato l’Italia nell’Europeo 2015, chiuso con un terzo posto. L’argento olimpico ha dato la convinzione di poter ambire a conquistare finalmente un trionfo internazionale. Questo disastro riapre crepe psicologiche e fa riaffiorare dubbi ed incertezze. Certamente, si trattava di una formazione sperimentale, priva delle stelle Osmany Juantorena ed Ivan Zaytsev. Tuttavia, c’era Simone Giannelli, c’era Luca Vettori, c’erano altri top player che fanno la fortuna dei loro club. La presenza di tanti giovani non deve oscurare il tracollo. Gli azzurri hanno mostrato grandi limiti nella gestione della gara: spesso hanno dilapidato un buon vantaggio o hanno alternato buone giocate con errori inspiegabili. Le incomprensioni in fase di ricezione o contrattacco non si contano. Segno evidente che l’amalgama del gruppo non era salda e compatta come ci si poteva aspettare. E forse la scelta di “risparmiarsi” in vista del prossimo Europeo non ha pagato.

CONSEGUENZE RISCHIOSE

Ed ora? Ora viene il bello. O il brutto, se si considera lo spettro della retrocessione. Si tratterebbe dell’esatta conseguenza prevista dal regolamento e determinata da un girone troppo mal giocato per essere vero. Tuttavia, pare che il cambiamento delle norme possa venire in soccorso all’Italia. Se confermati gli ultimi mutamenti, gli azzurri verrebbero “ripescati” e, secondo il nuovo modello della World League voluto dalla FIVB, Serie A sarebbe garantita di diritto per altre sette stagioni. Regolamento discutibile a parte, c’è molto da lavorare ed il pericolo di un Europeo anonimo è più che mai reale. Toccherà a Blengini ricaricare la truppa prima della prossima battaglia. Sperando di non assistere ad una nuova Caporetto.

Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

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