Si sono chiusi domenica i mondiali di pattinaggio 2018 di Milano e nonostante prestazioni ottime l’Italia saluta il Forum senza medaglie. Cosa chiedere di più agli azzurri?

Cappellini-Lanotte Mondiali 2018. Foto: Giulia Cannarella


 

QUATTRO PER QUATTRO ZERO

Si sono chiusi i mondiali di pattinaggio 2018 ed è il tempo di tirare le somme. Con 4 season best e 3 personal best l’Italia ha dato spettacolo, ma le caselle delle medagliere restano vuote. Serve quindi interrogarsi come mai, nonostante le prestazioni più che buone, la lotta per il podio veda ancora una volta sconfitti i colori azzurri. Prima a finire sull’immaginario banco degli “imputati” è Carolina Kostner, fra tutti quella che forse ha sprecato un’occasione d’oro, letteralmente, di andare a medaglia. Dopo la prova da dimenticare di Alina Zagitova la pattinatrice altoatesina è stata l’ultima ad esibirsi nel free program femminile, forte di un primo posto conquistato nel corto. Una partenza di programma bella, precisa, nessuna sbavatura, poi accade qualcosa e Carolina inizia a sbagliare, prima un passo falso su una combinazione di salti, poi la caduta vera e propria sul finale. Punteggio pesantissimo di 128.61 e non solo si allontana il primo posto, ma il podio scivola via e Carolina chiude quarta. Un finale che lascia con l’amaro in bocca per come si era vista l’azzurra in questi giorni, felice e concentrata. La sorpresa del primo posto allo short vissuta in tutta serenità e la determinazione di volersi divertire prima di tutto. Situazione del tutto diversa invece quella di Anna Cappellini e Luca Lanotte, capaci di migliorarsi sia nel programma corto, arrivando a meno di un punto dalla coppia canadese, sia nella free dance. Un magnifico 114.62 che fa sognare, ma Weaver e Poje, nonostante ottengano meno, riescono comunque a restare avanti forti del margine conquistato nella prima gara. E’ un colpo allo stomaco e una delusione pesante, Anna e Luca hanno dato il massimo, il risultato però è ancora un quarto posto. Cosa è mancato per fare quel passo in più? Per Carolina una prestazione pulita e che era del tutto alla sua portata, per la coppia azzurra forse è mancato quel feeling con il nuovo programma che i giudici hanno guardato con occhio critico tutta la stagione. La sola certezza è la mancanza di qualcuno che possa riempire il loro posto se decidessero di smettere. Presto infatti per capire le piene potenzialità di Elisabetta Leccardi, nonostante l’ottimo esordio mondiale e di Giada Russo, che ha già fatto il battesimo del fuoco olimpico. Guignard-Fabbri si sono sempre posizionati su ottimi livelli, ma lontano dalla zona medaglie e resta da capire se la danza azzurra, che ha avuto sempre un tradizione importante, può mantenere il suo posto nel panorama internazionale. Nel maschile Matteo Rizzo resta il pattinatore da tenere sotto osservazione, con già una medaglia mondiale Junior nel cassetto. Una volta lavorato sui quadrupli salti potrebbe però davvero competere per il podio? Resta solo da aspettare e vedere. Sanno di non essere stati perfetti Valentina Marchei e Ondrej Hotarek, ma come già detto dopo le Olimpiadi verrebbe da chiedersi dove sarebbero potuti arrivare se la loro carriera di coppia fosse iniziata prima. Nicole Della Monica e Matteo Guarise hanno dato del filo da torcere a Marchei-Hotarek nei campionati nazionali, vincendo le ultime tre edizioni e trovando anche un posto importante tra i migliori dieci nell’edizione olimpica di PyeongChang, ma la scuola azzurra in questa specialità fa fatica a spiccare il volo con una tradizione recente. Dopo di loro dovremo interrogarci come poter sperare di competere per un podio senza delle basi solide e importanti.
 
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Giulia Cannarella
Giornalista pubblicista, collaboratrice per Runner's World Italia. In precedenza redattrice per Agr-agenzia giornalistica radiotelevisiva e collaboratrice per la Gazzetta dello Sport inserto Milano-Lombardia

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