Si chiude nel peggiore dei modi il secondo Cariparma Test Match dell’ Italia: un 15 a 31 che brucia, contro un’ Argentina indisciplinata, ma molto più concreta degli Azzurri. Un’ occasione persa per la Federazione Italiana Rugby e una sconfitta che di fatto cancella i miglioramenti mostrati in campo settimana scorsa contro Fiji. Appuntamento a Padova sabato prossimo dove ad attenderci c’è il Sud Africa in cerca di rivincita.

Il manifesto ufficiale di Italia-Argentina, il secondo Cariparma Test Match

Il manifesto ufficiale del secondo Cariparma Test Match – foto FB @fir

UN BUON PRIMO TEMPO

Italia e Argentina si sono trovate questo pomeriggio a Firenze, nello stadio Franchi, lo stesso dove esattamente un anno fa gli Azzurri battevano il Sud Africa per la prima volta nella loro storia. Un match che in passato si è giocato tante volte, ma il resoconto degli scontri diretti è decisamente a  favore dei Pumas: 15 vittorie argentine contro le 5 italiane, e un pareggio.

Il XV di casa è quello vincente mostrato in campo lo scorso sabato contro Fiji, con tanti esordienti mossi dalla regia dell’ immancabile capitano Sergio Parisse.

Gli argentini arrivano invece dalla brutta sconfitta contro gli inglesi a Twickenham: decimo posto nel ranking mondiale per loro, tredicesimo per noi. Gli avversari non vincono da più di un anno (7 sconfitte consecutive) e questo aiuta il morale degli italiani, consapevoli di avere davanti una nazionale in difficoltà.

Il primo tempo inizia con tanti brividi nei 22 dell’Italia e un ritmo infernale imposto dall’ Argentina. Sono 3 le mischie nei primi 10 minuti, tutte con introduzione degli avversari, che portano a un calcio di punizione messo tra i pali da Sanchez. Gli Azzurri giocano con il sole in faccia, ma nonostante ciò dopo appena 2’ riescono a riportarsi sul 3-3 e poi in vantaggio 6-3 grazie al piede di Carlo Canna.

I ragazzi di O’Shea faticano visibilmente a entrare in partita e a conquistare terreno, giocando un rugby poco attento, a cui manca la concretizzazione finale.

Ci pensano i Pumas a segnare la prima meta del match con Cancelliere al 26’, ma l’errore di Sanchez  nega loro gli altri due punti della trasformazione. Un 6 a 8 che causa la reazione italiana, un po’ più competitiva, ma sempre in grande difficoltà nelle fasi di gioco più lunghe.

Gli argentini avanzano, i nostri gestiscono, senza mai concretizzare: in zona punti preferiscono la sicurezza dei pali al rischio della rimessa laterale. Così Canna ci riporta di nuovo in vantaggio (9-8) a pochi minuti dalla fine del primo tempo.

SECONDO TEMPO DI SOFFERENZA

L’Italia torna negli spogliatoi con tanti dubbi, ma alcune certezze: la buona lettura degli schemi avversari nelle touche (2 palloni rubati) e l’ottimo lavoro in mischia, che non cede terreno. Ma tutto il resto si può e si deve migliorare.

L’ indisciplina resta caratteristica insistente di entrambi team: dopo il fischio dell’arbitro i calci di punizione si susseguono con ritmo incalzante, a cui si aggiunge un drop di Violi al 56’. Sanchez risponde e il risultato si stabilizza sul 15 a 17 per gli avversari.

Siamo al 60’ quando le difese azzurre iniziano a vacillare.

Gli occhi del pubblico di Firenze sono puntati sul nostro Hayward, sempre pronto ad allontanare l’ovale dalle retrovie italiane. Una brillante prestazione che viene però “sporcata” al 68’ quando, proprio a causa di un suo errore, i Pumas entrano nei nostri 5 metri segnando la seconda meta con Kremer (15-24).

Ci pensa Tuculet a 4 minuti dalla fine del match a mettere definitivamente fine all’incontro, con un 15 a 31 disarmante.

Perdere così fa male, soprattutto dopo i tanti miglioramenti mostrati in campo settimana scorsa contro Fiji. L’ Argentina oggi era decisamente alla nostra portata, ma ha saputo reggere per tutti gli 80 minuti.

“Purtroppo è frustrante perdere in questo modo  è stata una partita molto chiusa almeno fino al 60’, poi abbiamo sofferto tanto. Dobbiamo imparare a concretizzare di più, oggi si poteva fare di meglio, peccato” queste le parole di capitan Parisse nel post-partita.

Insomma, serve un miglioramento, e serve subito, soprattutto in vista del match contro il Sud Africa di sabato 25 Novembre. Loro arriveranno a Padova con la voglia di rifarsi dopo la sconfitta di un anno fa, noi con il bisogno di rifarci e una sola certezza: non sono imbattibili, non più.

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