L’ ultimo dei tre Cariparma test match di novembre si è chiuso nel peggiore dei modi per gli Azzurri di O’Shea: contro il Sud Africa l’Italia affonda con un pesantissimo 6-35. Buone, tutto sommato, le prestazioni dei giovani esordienti, ma c’è ancora tanto da lavorare in vista del Torneo Sei Nazioni 2018.

La Nazionale italiana di Rugby (Fonte FB @Federugby)

10 MINUTI DI FUOCO AZZURRO

Italia-Sud Africa arriva a poco più di un anno dalla storica vittoria azzurra contro gli stessi Springboks. Cambia solo lo scenario: Padova invece di Firenze, stadio Euganeo anziché il Franchi e la nebbia al posto del sole.

Questa volta gli Azzurri affrontano il match con un’ attitudine diversa e la consapevolezza di avere davanti avversari che si possono battere. E proprio così sembrano pensarla nei primi 10 minuti dopo il kick off: l’Italia gioca bene, attacca e mantiene il possesso di palla con una sicurezza che sorprende tutti. Si porta addirittura in vantaggio di 3 punti al 10’ con un calcio di punizione che permette a Carlo Canna di piazzare l’ovale tra i pali.

Il Sud Africa difende, placa e placca, ci lascia avanzare abbastanza da sentire odore di meta, ma poi la meta la piazzano loro al minuto numero 13 dopo un solo tentativo nei nostri 22.

Da qui la partita prende una piega disastrosa per capitan Sergio Parisse e compagni, costretti a correre in difesa per tentare di arginare la marea sudafricana che, fase dopo fase, affonda il morale generale.

Le mete avversarie nel primo tempo sono in tutto 3 (al 13’, 23’ e 33’). Gli Azzurri tentano di alzare il punteggio con il piede di Canna che su 3 tentativi riesce a trasformarne però solo 2, portandoci sul 6 a 21 prima della fine della prima metà di gioco.

SECONDO TEMPO IN DIFESA

L’ inizio di collisioni vinte dall’ Italia nulla può contro gli attacchi e il ritmo infernale imposto dal Sud Africa. Nel secondo tempo la situazione migliora per gli Azzurri, ma non abbastanza da ribaltare il risultato. Gli Springboks abbassano un po’ la guardia, permettendoci di avvicinare i loro 22, senza mai concretizzare.

Le mete avversarie nella seconda metà di gioco sono 2 (al 3’ e al 74’) e portano il tabellone sul 6-35, grazie alle impeccabili trasformazioni del numero 10 sudafricano Pollard.

Nonostante la lieve ripresa degli Azzurri sul finale, la partita si chiude così: una brutta botta per il morale dei padroni di casa, ma una rivincita per gli Springboks.

Si conclude in questo modo il ciclo di test match autunnali di rugby internazionale: i nostri giovani hanno dimostrato di saper fare gruppo, e con l’aiuto di Parisse e altri giocatori esperti come Gori e Ghiraldini, le loro abilità possono solo che migliorare.

Occhi puntati soprattutto su Giovanni Licata, Tommaso Castello e Simone Ferrari che nei primi 3 caps con la nazionale hanno saputo brillare più di altri. Ma per loro e per tutti i ragazzi il lavoro da fare è ancora molto, soprattutto in vista del Torneo Sei Nazioni 2018.

Il CT Conor O’Shea e Sergio Parisse sono d’accordo:”Avremmo voluto chiudere questa esperienza in   modo migliore, ma il Sud Africa ci ha messo in seria difficoltà. Dobbiamo ripartire da qua, da questo bel gruppo di giovani promettenti. Le ultime 3 settimane sono state tutto sommato positive, ma non bisogna assolutamente accontentarsi”.

Il futuro si preannuncia in salita, ma a tratti sembra addirittura sorridere: tutto dipende dalla volontà e dall’orgoglio dei nuovi ragazzi scesi in campo nelle ultime tre partite. Il tempo per migliorare non manca, quello per prepararsi a dovere neppure. Ma il Sei Nazioni si avvicina e occorre essere pronti per evitare figuracce clamorose.

Arrivederci dunque al 4 Febbraio 2018 quando, nello stadio Olimpico di Roma, il nostro Torneo prenderà il via contro l’ Inghilterra. Forse il debutto più difficile che poteva capitarci, ma dopotutto… impossible is nothing.

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