Si infrangono sul Sudafrica i sogni di gloria dell’Italia: la squadra di Conor O’Shea lotta, ma si deve arrendere agli Springboks, che si portano a casa il match con il risultato di 49-3.

L’Italia si deve arrendere al Sudafrica

MONDIALI DI RUGBY: IL SUDAFRICA PIEGA L’ITALIA 49-3

La partita della vita, così era stata definita alla vigilia dal tecnico azzurro Conor O’Shea, non porta i frutti sperati alla Nazionale italiana di rugby impegnata ai Mondiali giapponesi: il Sudafrica infatti strapazza gli azzurri per 49-3 e chiude le speranze qualificazione per l’Italia.

Pronti via e dopo sei minuti il Sudafrica è già avanti di sette lunghezze, ma l’Italia accorcia subito con il piazzato di Allan, e quando il cronometro segna il minuto numero nove il parziale dice che gli Springboks conducono 7-3.

È l’inizio della fine: i sudafricani oggi non sembrano irresistibili, ma gli azzurri non riescono ad incidere sul match complice anche la sfortuna (O’Shea deve cambiare due piloni per infortunio in 20 minuti), e quando siamo al minuto 27 il Sudafrica è avanti 17-3.

Gli azzurri avrebbero l’opportunità di accorciare il parziale, ma la decisione di andare a concludere in touche invece che per i pali non porta gli effetti sperati, e le offensive dell’Italia non impensieriscono quasi mai la difesa avversaria, che va a riposo proprio sul 17-3.

La ripresa sembra iniziare con un piglio differente per gli azzurri, ma un fallo a dir poco ingenuo di Lovotti complica tutto, visto che il pilone delle Zebre se ne va anzitempo sotto la doccia e lascia i compagni in inferiorità numerica per quasi tutto il secondo tempo.

L’espulsione non può che favorire gli Springboks, che con il loro gioco riescono a trovare varchi continui nella difesa italiana, conducendo per 39-3 a undici minuti dalla fine. L’Italia però è ormai assente dal terreno di gioco, e negli ultimi undici minuti i sudafricani vanno a segno per altre due volte, con il risultato che al minuto numero 80 dice 49-3.

Deluso al termine del match il C.T. di questa nazionale, Conor O’Shea: “La prima cosa da dire è che siamo tutti distrutti, il Sudafrica era molto più forte. Sul 17-3 abbiamo fatto il break, poi è successo qualcosa di inspiegabile e dopo il cartellino rosso il match era finito. Ci eravamo detti nel pre-partita di dover fare tutto perfettamente: siamo entrati in campo con fiducia, ma non puoi prepararti per tutto. Eravamo sicuri del nostro game plan, potevamo vincere se tutto fosse andato bene. Lovotti è deluso ma anche tutti noi siamo delusi. Non abbiamo potuto dimostrare i risultati del nostro sforzo. I ragazzi hanno combattuto valorosamente, ma quando sei un uomo in meno contro una grande squadra, è semplicemente impossibile. Hanno combattuto fino alla fine, non hanno mai smesso di provare ma non puoi giocare con 14 uomini. È stato difficile.”

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Gabriele Burini
Studente di lingue e culture straniere all'Università di Perugia. Volevo fare il calciatore, mi sono dovuto accontentare di raccontare lo sport

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