A poco meno di due anni di distanza, iniziano a delinearsi i contorni di quella che sarà l’ avventura iridata dell’ Italrugby alla World Cup del 2019 in Giappone. Per organizzare una tra le manifestazioni sportive più costose al mondo (seconda solo a Olimpiadi e mondiali di calcio), il paese nipponico metterà a disposizione 12 stadi, che ospiteranno un totale di ben 48 match.

Sergio Parisse e compagni durante l'inno nazionale

Rugby World Cup 2019: partenza in salita per gli Azzurri (foto dal profilo FB Federazione Italiana Rugby)

OLTRE UN MESE DI EMOZIONI

Il kick off inaugurale della competizione sarà calciato nello stadio di Tokyo il 20 Settembre 2019, quando la nazionale giapponese farà gli onori di casa contro il team Europa 1 (la cui identità sarà svelata al termine delle qualificazioni).

Il match conclusivo è invece in programma per  domenica 2 Novembre 2019, quando le finaliste (decise nelle semifinali del 27 e 28 Ottobre) si affronteranno davanti ai fortunati spettatori dell’ International Stadium di Yokohama.

SPERANZE AZZURRE

Un’avventura quella nipponica che per gli Azzurri partirà subito in salita: insieme a loro nel Girone B sono infatti stati sorteggiati Sud Africa e i campioni del Mondo in carica degli All Blacks. A questi si vanno ad aggiungere il gruppo selezionato dal ripescaggio e Africa 1, ovvero i vincitori dell’Africa Gold Cup.

La Nazionale Italiana debutterà domenica 22 Settembre a Higashiosaka contro Africa 1, davanti ai 24 mila spettatori dello Hanazono Stadium. Il 26 Settembre si sposteranno nella città di Fukuoka per affrontare la squadra ripescata, ma la vera sfida avrà ancora da venire.

Il 4 Ottobre l’ Italrugby fronteggerà gli Springboks all’ Ecopa Stadium di Shizuoka, mentre il 12 Ottobre a Toyota City sarà il turno degli imbattibili (per noi) neozelandesi. Un match, quello contro gli All Blacks, che ha caratterizzato ben 6 delle 9 esperienze mondiali dell’Italia (1987, 1991, 1999, 2003, 2007).

Una Rugby World Cup che per gli Azzurri si preannuncia tutt’altro che semplice. Rimangono meno di due anni migliorare la preparazione e sognare, il tutto con un obiettivo comune: centrare i quarti di finale per la prima volta nella nostra storia.

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