Gli Europei di scherma 2017, in scena a Tbilisi, giungono alla sesta e ultima giornata: in programma le gare, a squadre, di sciabola maschile e spada femminile.

Enrico Berrè, Luca Curatoli, Aldo Montano e Luigi Samele in posa, all'ultimo giorno degli Europei di Tbilisi 2017

Enrico Berrè, Luca Curatoli, Aldo Montano e Luigi Samele in posa, all’ultimo giorno degli Europei di Tbilisi 2017 (fonte: pagina Facebook uffuciale della Federscherma)

EUROPEI DI TBILISI 2017, LA SESTA GIORNATA

La sesta ed ultima giornata degli Europei di scherma 2017, in scena oggi in quel di Tbilisi, ha visto in programma le gare, a squadre, di sciabola maschile e spada femminile. Dopo due giorni, sciabolatori e spadiste tornando in pedana per migliorare quanto fatto vedere neglle individuali: i primi reduci dal bronzo di Luca Curatoli, le seconde da uno zero alla voce “medaglie”.

Il bilancio dell’Italia a Tbilisi 2017 è molto positivo: gli azzurri vedono nel proprio medagliere ben dieci medaglie, di cui quattro d’oro, conquistate nei cinque giorni precedenti giorni. Dopo la vittoria delle fiorettiste, ieri, la speranza è quella di chiudere nel miglior modo possibile.

SCIABOLA MASCHILE: UN ARGENTO DA PRIMATO NEL MEDAGLIERE

L’ultima giornata dell’Europeo dell’Italia ha vissuto, con il fiato sospeso, delle speranze di medaglia degli sciabolatori. Luca Curatoli, reduce dal bronzo individuale, Luigi Samele, Enrico Berrè ed Aldo Montano, sin dalla prima gara alla New Gymnasium Arena, sono stati chiamati a uno sforzo importante. Il primo ostacolo di giornata erano, infatti, i padroni di casa: nonostante l’apporto dei tifosi, sconfitti 45-31. In semifinale, in seguito, gli azzurri hanno affrontano la Germania. Dopo una grande rimonta, iniziata da Samele e conclusa da Berrè e Curatoli, il quartetto italiano ha staccato, vincendo 45-39, il pass per la finale. Contro la Russia.

In pedana, l’Italia si mostra decisa sin da subito, ma i russi sono avversari ostici e sicuramente temibili: il risultato è sempre in bilico. Ma sono prima Samele e poi Berrè a creare il primo parziale: 20-17. Ma il ritorno dei russi non si fa attendere, con la Russia ce si porta in vantaggio 28-26, dopo esser stata avanti soltanto nele fasi iniziali. Gli sciabolatori azzurri provano e agguantano, con Berrè, il pareggio, ma la vittoria finale 45-41, va alla Russia (in un podio completato dall’Ungheria).

L’Italia, medaglia d’argento nella sciabola maschile a squadre, chiude prima nel medagliere europeo.

L'abbraccio degli sciabolatori italiani sulle pedane di Tbilisi

L’abbraccio degli sciabolatori italiani (fonte: pagina Facebook ufficiale della Federscherma)

SPADA FEMMINILE: UN EUROPEO DA CUI RIPARTIRE

Scendono in pedana le spadiste dell’Italia, Rossella Fiamingo, Mara Navarria, Giulia Rizzi ed Alberta Santuccio, decise a conquistare una medaglia vista sfumare un paio di giorni prima, nelle gare individuali. Tanche l’esordio è ottimo, 45-31 contro la Svezia. Ma le azzurre sono costrette alla resa, 45-42, dalla Francia, nei quarti di finale.

L’ottavo posto, dopo due sconfitte nel tabellone dei piazzamenti, contro Polonia (40-34) e Ucraina (32-31), sa di magra consolazione. Se non di passo falso. La vittoria finale va alla Francia (42-41), Russia seconda, Romania terza.

L’Italia, che arrivava all’evento non nel ranking internazionale, dopo un’ottima prova nella Coppa del Mondo, deve ripartire, dopo questo Europeo con vista Mondiale, dalle ottime prestazioni messe in mostra da un gruppo sicuramente ricco di talento e determinazione.

Mara Navarria, classe ’85, in pedana in quel di Tbilisi (fonte: pagina Facebook ufficiale della Federscerma)

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Niki Figus
Giornalista pubblicista. Naufrago del mare che sta tra il dire e il fare. Un libro, punk-rock, wrestling, carta e penna.

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