Il presidente della FISI Flavio Roda, appena rieletto col 78% dei voti, si appresta a rivoluzionare lo staff tecnico di tutte le nazionali dello sci alpino: verrà smantellato lo staff (vincente) della velocità femminile, ma i cambiamenti ricadranno a cascata sull’intera selezione azzurra. 

Sofia Goggia, 25 anni, terza azzurra ad aver vinto una medaglia d’oro alle Olimpiadi PyeongChang FOTO ITALIA TEAM

SCI ALPINO, RIVOLUZIONE IN VISTA: CAMBIA LO STAFF DELLA VELOCITÀ FEMMINILE

Lo strepitoso oro olimpico di Sofia Goggia nella discesa libera, i grandi risultati di squadra che hanno visto Federica Brignone, Sofia Goggia, Johanna Schnarf e a sprazzi Nadia Fanchini fare grandi cose in stagione e il triplo podio di Bad Kleinkirchheim. Tutto dimenticato, perchè in Italia c’è l’innata tendenza a distruggere ciò che di buono era stato costruito nei mesi precedenti. Succede nella politica, nel calcio e nello sport in generale, e a breve potrebbe capitare anche nello sci alpino: l’autolesionismo azzurro non ha confini, e così dopo una stagione decisamente positiva nei numeri dello sci alpino al femminile, si va verso la demolizione dello staff che ha permesso i grandi miglioramenti delle azzurre nel 2017-18. Il tutto nel nome dell’ennesima rivoluzione all’interno del nostro sci, orchestrata dal presidente della FISI Flavio Roda dopo la rielezione per il terzo mandato consecutivo (arriva col 78% dei voti): i grandi risultati ottenuti dalle nostre ragazze, e i complimenti a mezzo stampa elargiti dalla Goggia allo staff tecnico che le ha consentito di crescere, eliminare le ”goggiate” e diventare più sicura e fiduciosa nei propri mezzi, non sono bastati per salvare la cosiddetta ”squadra che vince”. Il presidente Roda ha optato per una redistribuzione delle gerarchie all’interno della velocità femminile, che ha portato nei giorni scorsi alle dimissioni del tecnico Giovanni Feltrin (fautore dei successi di Goggia, Brignone ecc) e all’addio dell’altro allenatore Marco Viale, approdato nella squadra francese. Tanti saluti a entrambi, e a un gruppo di lavoro che aveva compiuto un autentico miracolo a Bad Kleinkirchheim: in quell’occasione le azzurre si ritrovarono a fare le prove cronometrare e la gara nello stesso giorno per questioni climatiche, e i tecnici trovarono il modo di far studiare alle nostre atlete le linee delle avversarie nell’hospitality pre-partenza. Nacque così il triplo podio composto da Sofia Goggia, Federica Brignone (poi vincitrice anche in Super-G) e Nadia Fanchini, ma neanche questo ha salvato i tecnici: la nuova Italia al femminile vedrà Matteo Guadagnini nel ruolo di capo allenatore, col rientrante Paolo Deflorian (era in Canada) chiamato a guidare la velocità in rosa. E i cambiamenti, dopo questa rivoluzione nelle ragazze-jet, ricadranno su tutta la nazionale.

SCI ALPINO: TUTTI I CAMBIAMENTI NELLO STAFF, SI VA VERSO LA ”SETTORIALIZZAZIONE”

Esatto, perchè Guadagnini era in predicato di diventare capo allenatore della squadra maschile, e invece verrà confermato nella selezione femminile. Al suo posto, dovrebbe essere promosso Alex Prosch, l’ultimo anno alla guida della nazionale impegnata in Coppa Europa, con l’ormai ex capo allenatore al maschile Max Carca che verrà degradato fino alla squadra C (il gruppo degli atleti del circuito nazionale, verosimilmente) dopo i risultati deludenti del 2017-18. L’idea del presidente Roda è quella di settorializzare le varie componenti dello staff, andando a creare dei piccoli gruppetti: stando alle prime indiscrezioni, Goggia e Brignone lavoreranno in un piccolo team che sarà posto sotto la responsabilità di Gianluca Rulfi (tecnico delle polivalenti), che sarà affiancato tra gli altri anche dal fratello di Federica, Davide. Marta Bassino invece tornerà a tempo pieno nel gruppo delle gigantiste, capitanato dal tecnico Fabrizio Martin. E i gruppetti verranno inseriti anche al maschile: Alberto Ghidoni (affiancato da Plancker, Corradino e Ronconi, quest’ultimo rientrante dal Canada con Deflorian) uiderò la squadra dei velocisti, che comprenderà Fill, Paris, Innerhofer e Buzzi. Alessandro Serra avrà la responsabilità del gigante, mentre Stefano Costazza allenerà gli slalomisti Gross, Moelgg e Razzoli: tecnico a parte per i giovani, che comprendono anche Vinatzer e dovrebbero essere affidati al piemontese Roberto Saracco. Le idee di Roda, stando a quanto svela in anteprima La Gazzetta dello Sport, sono queste, e andranno ratificate nel consiglio federale del prossimo giugno: l’ok, vista l’ampia maggioranza presidenziale, appare scontato, e così l’Italia si troverà a far fronte all’ennesima rivoluzione tecnica. Per di più, nella stagione che porterà ai Mondiali di Åre (5-17/2).

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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