Martedì 6 ottobre è il giorno scelto dalla FISI per tornare a incontrare la stampa, presentare la nuova stagione e festeggiare i cent’anni dalla propria fondazione. Il resoconto dell’evento che si è tenuto all’Hangar Bicocca di Milano, a cui abbiamo partecipato col nostro inviato Marco Corradi, e le dichiarazioni dei protagonisti.

La squadra-FISI al completo (foto FISI)

LA FISI FESTEGGIA CENT’ANNI E PRESENTA LA NUOVA STAGIONE: IL RESOCONTO DELL’EVENTO

Cent’anni di storia, cent’anni di successi, 107 medaglie olimpiche e innumerevoli titoli mondiali. La FISI, per estensione Federazione Italiana Sport Invernali, è uno dei punti-cardine del sistema sport azzurro, coi suoi campioni e le sue generazioni d’oro, e il 10 ottobre festeggerà ufficialmente il centenario dalla sua fondazione, avvenuta poco prima dell’era fascista e sotto l’egida di Aldo Bonacossa. Per festeggiare questo importantissimo compleanno, la FISI ha scelto di tornare… alla normalità: ogni anno la federazione organizza un evento milanese per presentare la stagione sportiva che verrà, concedere gli atleti alla stampa e consegnare loro le rombanti Audi, regalo di quello che ormai è lo sponsor principe della FISI da 13 anni. Nell’era del COVID-19 l’organizzazione di un evento simile, che mobilita tutti gli addetti ai lavori e fior di campioni, è tutt’altro che scontata: la FISI però non si è astenuta dall’organizzarlo, dando un segno di normalità e speranza che tutto torni com’era prima della pandemia. Alla presenza dei campioni azzurri, delle principali testate sportive e del nostro inviato, la Federazione presieduta da Flavio Roda ha così dato ufficialmente il via al 2020/21 degli sport invernali. Abbiamo assistito a un evento articolato, iniziato col discorso del presidente, integrato dalle impressioni degli atleti e dagli aggiornamenti sui Mondiali di Cortina 2021 (alla presenza di Corty, mascotte ufficiale), e proseguito con le parole dello sponsor Pirelli (che ospitava l’evento all’Hangar Pirelli-Milano Bicocca) e dei nuovi sponsor Tim e Techdow.

Quest’ultimo ha avviato con FISI un progetto “sociale” che consentirà di fornire a tutti i club e le strutture affiliate alla Federazione un ampio ammontare di mascherine: mascherine che sono state donate, insieme al libro “E adesso non chiamateci eroi” di Andrea Stella e Giovanni Gabrielli (che racconta 100 storie vere di medici, infermieri e farmacisti in lotta contro il COVID), anche ai presenti. Perchè, anche in quella che è stata una festa sportiva, non bisogna dimenticarci due parole chiave: attenzione e protocolli. Attenzione a non commettere errori imperdonabili nella mancata prevenzione, protocolli per garantire la corretta ripresa dell’attività per gli atleti della Nazionale e i singoli appassionati affiliati alla FISI. Per questo all’evento era presente anche il professor Massimo Galli, noto virologo dell’ospedale Sacco di Milano e consulente della Regione Lombardia nella lotta contro il COVID, che ci ha fornito una panoramica sull’attuale situazione. Ma non ci siamo limitati a questo: dopo le interviste (one-to-one per tv e radio, collettive per siti e agenzie), spazio alla consegna delle 31 Audi per gli atleti FISI. E in serata, nel gran galà, Alberto Tomba è stato eletto atleta del secolo: 61% di voti, contro il 39% di Gustav Thoeni. Un secolo che verrà celebrato anche con un francobollo da collezione e un libro che racchiuderà tutta la storia della FISI, scritto da dieci grandi firme dello sci alpino italiano (tra queste, Stefano Arcobelli e Gianni Merlo): un libro che non sarà in commercio, ma verrà consegnato a tutti gli sci club italiani e prodotto in tiratura limitata ed esclusiva per il mondo-FISI.

Corty, la mascotte di Cortina 2021 (foto FISI)

PAROLA ALLA FISI: LE DICHIARAZIONI DEI PROTAGONISTI

Dopo le presentazioni di rito del padrone di casa e a.d. di Pirelli, Marco Tronchetti Provera, che ha ribadito il proprio amore per lo sci (praticato in gioventù) e il legame tra lo storico marchio e la velocità, anche sulle nevi, la parola è andata al presidente Flavio Roda per un bilancio e una prospettiva sul futuro. Le sue parole: “Vogliamo ripartire in fretta, già dalla tappa di CdM di Soelden, ma con estrema attenzione per il COVID-19. Il 23 febbraio avevamo concluso le attività internazionali e nazionali: solo gli atleti che si giocavano una Coppa del Mondo avevano proseguito fino all’8 marzo. Era giusto fermare tutto, complimenti agli atleti che hanno conseguito successi e medaglie mondiali in un 2020 certamente non facile. Siamo poi ripartiti il 1° giugno dallo Stelvio, riservato agli atleti fino al 15/6: non era semplice, ma ci siamo attivati e abbiamo svolto un grande lavoro a secco e sulla neve. Saremo pronti. Dal 15 ottobre avremo un protocollo sanitario per riprendere l’attività di base, che traccerà le linee guida per i singoli club e comitati. Lo stiamo definendo con le autorità e il Governo. Nel mentre, considerando che l’attività vera e propria sui ghiacciai inizierà a dicembre, ci stiamo organizzando col nostro sponsor Techdow per rifornire di mascherine tutti i club a noi affiliati. Dobbiamo sensibilizzare, assicurare una ripresa sicura e contenere il contagio”.

Per affrontare lo spinoso tema-COVID, è intervenuto il professor Galli, che ha parlato così dell’attualità e dei rischi per il futuro: “Difficile prevedere cosa può accadere. In questo momento sono molto più preoccupato per la partecipazione a livello popolare, perché a livello agonistico ci sono protocolli per lavorare bene e senza rischi. 7/10gg fa l’andamento era migliore, ora siamo ancora in una situazione che impone restrizioni in chiave comportamentale e organizzativa, spero non tali da impedire determinate attività. La situazione si è messa in una direzione che impone attenzione e interventi. Cosa si può fare per l’attività di base? Credo che non ci siano molte cose in più da fare. Mantenere l’attenzione. Non siamo di fronte a un’entità con cui si può trattare, ma ad una realtà che dispone di due alternative: comportarsi bene e stare fuori dai guai, oppure fare diversamente e cadere in una spirale che ti porta a forti restrizioni. La situazione è questa. Per la base dello sport invernale occorre tentare di mantenere le attività di allenamento, preparazione, gestione e solidarietà nell’essere parte di un movimento, una cosa importante ed educativa per i giovani. Preoccupa la possibilità reale di fruizione degli impianti risalita per la gente comune, che è molto difficile da gestire e regolamentare. Se non cambia l’andazzo, si rischia grosso. Forse l’ampio tempo che c’è per invertire la tendenza è la vera speranza in vista dell’inverno e della neve che tutti gli appassionati attendono”.

Tornando all’argomento-allenamenti, parola agli atleti: Federica Brignone e Sofia Goggia hanno ribadito il concetto di una stagione imprevedibile. Tutti gli atleti si sono allenati a casa o col proprio ristretto gruppo-squadra, non potendosi confrontare coi rivali se non ad ampia distanza: gli allenamenti sono stati efficaci, ma è mancato il ritiro in Argentina (per ovvi motivi) e difficilmente qualcuno sarà davvero pronto e in condizione smagliante a Soelden, il prossimo 17 ottobre. Per dirla alla Goggia, “Si fa il fuoco con la legna che si ha”. Più soddisfatta Dorothea Wierer, reduce da una stagione coi fiocchi: CdM e quattro medaglie ai Mondiali di Anterselva: “Il ritiro in Italia, con pochi impegni e distrazioni, ci ha consentito di lavorare molto bene e in totale tranquillità. Sarà una stagione diversa, senza pubblico e con tante tappe doppie per evitare viaggi e spostamenti fuori continente. Servirà la massima concentrazione per vincere e fare risultati”. Sono invece reduci da infortuni Federico Pellegrino e Dominik Paris: il fondista sta recuperando da una lesione al bicipite femorale e tornerà ad inizio stagione, Domme invece va coi piedi di piombo dopo la rottura del crociato che l’aveva tagliato fuori dai giochi a metà gennaio e mentre si stava giocando la Coppa del Mondo. “Non ho sciato in estate e dovremo riprendere con calma. Lavoreremo duramente, ma col minor allenamento conterà maggiormente il talento puro: non escludo qualche sorpresa in avvio di stagione, anche se sono sempre gli stessi che si giocano le vittorie”.

Infine, spazio agli eventi. In primo luogo la conferma della 27a edizione di Skipass, la fiera specializzata che ha sempre rappresentato il via non ufficiale della stagione e si terrà dal 29 ottobre al 1° novembre (Modena) con rigidi protocolli di sicurezza e l’acquisto dei biglietti online a partire da oggi. In secondo luogo con gli aggiornamenti sui Mondiali di sci alpino di Cortina 2021 (7-21 febbraio). il presidente della Fondazione Cortina 2021, Alessandro Benetton, ha parlato così: ”Saranno un’occasione di rilancio del territorio, per rendere orgogliosi i tifosi italiani e ripensare l’economia locale: una missione che è già compiuta. Abbiamo creato due nuovi parterre sulla pista di Rumerlo, nuove piste e nuove strutture. Il tutto con una squadra dall’età media di 41 anni”. Chiusura, dopo il video di presentazione dell’evento, per il direttore marketing Lorenzo Tardini, che ha illustrato nel dettaglio le novità: nuove piste, la Druscié per lo slalom e la Lacedelli per il parallelo, insieme alle confermate Rumerlo, Vertigini e Olympia delle Tofane. Un Super-Tuesday con due Super-G e 13 gare complessive per tutte e sette le discipline.

E ancora, 39 medaglie da assegnare per 70 nazionali, di cui 65 confermare con più di 600 atleti e 500mln di spettatori attesi in virtù dei diritti tv e delle riprese coordinate con Rai e Infront: Gazzetta e RDS saranno invece media partner nell’ambito digitale/giornalistico e radiofonico. Digitale che verrà curato con un’app ufficiale (già disponibile) che conterrà video, highlights, lo streaming delle conferenze e gli audio live degli speaker per consentire a tutti di sentire vicino questo mondiale. Un evento che, oltre a prevedere una sfarzosa cerimonia inaugurale, si concluderà lanciando il testimone ai Giochi Olimpici di Milano/Cortina 2026: dal 19 ottobre, comunque, sarà aperta la vendita dei Mondiali, che hanno come ambassador Kristian Ghedina, Sofia Goggia e Federica Brignone. Passato, presente e futuro, per una FISI che festeggerà cent’anni domenica, ma si sente ancora una ragazzina…

(MILANO, dal nostro inviato all’Hangar Pirelli-Bicocca)

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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