Le condizioni della pista di Are ci regalano uno slalom gigante differente e sorprendente: andiamo a scoprire cosa è successo nella gara dei Mondiali svedesi.

Petra Vlhova
Petra Vlhova (Twitter)

SCI ALPINO, MONDIALI 2019: REBENSBURG GUIDA DOPO LA PRIMA MANCHE, TRE AZZURRE IN TOP-10

I Mondiali di Are continuano ad essere decisamente tormentati, sotto tutti i punti di vista: gli organizzatori continuano a faticare nella preparazione delle piste, e anche quella odierna dello slalom gigante si rovina praticamente subito, scavando buche e solchi che rovinano le prestazioni di alcune atlete. E, come se non bastassero i solchi e la nuova partenza abbassata che accorcia la manche, ci si mettono anche un vento forte e decisamente ”impattante” e qualche scroscio di pioggia a rendere ”particolare” la prima manche del gigante mondiale. Su una pista complicata e difficile da interpretare, guida Viktoria Rebensburg col tempo di 1.00.91, precedendo Petra Vlhova di 19/100: terza a sorpresa Ragnhild Mowinckel (+0.37), scesa col pettorale #1 e con una pista pressochè impeccabile, che le ha consentito di restare sul podio virtuale nonostante un ritmo non velocissimo. Precede Mikaela Shiffrin, condizionata dal vento e quarta a 44/100: quinta Worley a 73/100, e dopo di lei tre azzurre. Sofia Goggia è sesta a 91/100, precedendo Federica Brignone (che ha criticato gli organizzatori) che è settima a 95/100, mentre Marta Bassino è ottava a 1”55: completano la top-10 la francese Frasse Sombet (+1.65) e Ricarda Haaser, decima ex-aequo con Holdener (+1.75). Nei trenta anche Francesca Marsaglia, 29a a 3”21. E nella seconda manche, con un tracciato così ”fragile”, può succedere di tutto.

SCI ALPINO, MONDIALI 2019: VLHOVA D’ORO, BRIGNONE 5A

Anche la seconda manche, che già viene insolitamente disputata in notturna, viene condizionata dal tempo: il forte vento blocca la funivia, e spinge gli organizzatori a rinviare lo start alle 18. E il vento, insieme a un tracciato che si deteriora molto nella parte finale (ma non condiziona le big), condizionerà la seconda manche: nella prima parte della prova la protagonista a sorpresa è la neozelandese Robinson, che infatti risale fino alla 17a posizione lasciandosi alle spalle tante big, poi tocca alla francese Direz (da 22a a 8a) e alla svedese Sara Hector (da 15a a 7a) prendersi la scena. Il tutto, però, viene sovvertito dall’arrivo delle big dello slalom gigante: la prima a interpretare splendidamente un tracciato così impegnativo e insidioso è la nostra Federica Brignone, che aggredisce la pista e rifila 1”07 alla Hector. Inizialmente Federica ci fa sognare la medaglia, poi però lo svantaggio accumulato nella prima manche si fa sentire, e anche le grandi manche di Mikaela Shiffrin e Petra Vlhova: è la slovacca a conquistare il titolo di campionessa del mondo col tempo di 2.01.97 e una manche fenomenale, nella quale per poco non si ferma dopo aver sbattuto contro un palo, salvo poi ripartire e andare in testa.

Precede di 14/100 Viktoria Rebensburg, che si perde nel finale, e di 38/100 un altrettanto brava Mikaela Shiffrin, che chiude col bronzo e paga lo svantaggio della prima manche: quarta Mowinckel a 50/100, con Federica Brignone quinta a 87/100 e unica azzurra in top-10. Alle spalle di Federica ecco Tessa Worley (+1.09), che precede le protagoniste di giornata Hector (+1.94), Direz (+2.21), Frasse Sombet (+2.27) ed Ellensberger (+2.42), la cui rimonta è stata favorita dal tracciato rovinato: 13a Marta Bassino a 2”56, in una manche che l’ha vista andare in difficoltà per il vento e per la statura minuta, mentre Wendy Holdener chiude 15a (+2.70), nuovamente ex-aequo con Haaser. Fuori Francesca Marsaglia e Sofia Goggia: brutta per la dinamica la caduta di Sofia, che non sembra aver riportato conseguenze. Domani toccherà agli uomini disputare questo slalom gigante ”notturno”: la speranza (destinata ad essere disattesa) è che ci sia un tracciato migliore.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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