I Mondiali di Cortina 2021 si sono conclusi ieri, col successo di Foss-Solevaag nello slalom e il 4° posto di Alex Vinatzer: ecco il nostro bilancio delle prestazioni degli azzurri, che chiudono con due medaglie.

MONDIALI CORTINA 2021: DUE MEDAGLIE, LA SFORTUNA E UNA DELUSIONE. IL BILANCIO AZZURRO

Due medaglie, qualche gara sfortunata e un’enorme delusione, che viene controbilanciata dall’inatteso podio di Luca De Aliprandini: si possono riassumere così i Mondiali di Cortina 2021 dell’Italia, che non ha sicuramente rispettato in toto le proprie aspettative per questo evento di portata colossale. Nelle idee della FISI e della FIS, dopo il rinvio, i Mondiali di Cortina 2021 dovevano essere quelli della ripartenza post-COVID: la persistenza di un virus che ha cambiato le nostre vite li ha resi i Mondiali del mantenimento dello status quo, senza pubblico e con atmosfere che avremmo sperato fossero diverse e “normali”. Le gare, dopo i guai meteorologici dei primi giorni, si sono rivelate emozionanti e ricche di colpi di scena: unica nota dolente le combinate, per la scarsa partecipazione degli atleti e una formula poco vincente (Super-G agevole+slalom tecnico, un tempo si facevano discesa e slalom, dando una chance a tutti), mentre il parallelo convince e non convince. Proprio dal parallelo è arrivato, come un fulmine a ciel sereno, l’unico oro azzurro: Marta Bassino ha sconfitto le avversarie e condiviso la vittoria ex-aequo con Katharina Liensberger, in una disciplina dove l’Italia non ha mai fatto faville, anzi. Un oro che risolleva un Mondiale che per Marta è stato deludente nel “suo” gigante: il tracciato molto duro e ghiacciato l’ha mandata in tilt nella 1a manche, chiusa a metà gruppo prima di risalire in 13a posizione. Proprio dal gigante è arrivata la delusione cocente: Bassino aveva vinto quasi tutte le gare stagionali, Brignone resta una delle migliori 3/4 interpreti al mondo, e si sperava nella medaglia se non addirittura nel doppio podio. Invece, le azzurre sono rimaste a secco: Bassino 13a, Brignone out in un Mondiale costellato di “sfighe iridate”.

L’Italia ha patito infatti la sfortuna, e in alcuni casi una scarsa serenità mentale. Sfortunata a perdere Sofia Goggia, che aveva dominato la stagione della discesa prima di chiudere la stagione, sfortunata ad avere un Dominik Paris al 70% dopo il rientro dalla rottura del crociato (4° in discesa, 5° in Super-G) e dunque incapace di contrastare lo strapotere di Kriechmayr, sfortunata (volendo) nella combinata in cui Riccardo Tonetti poteva anche ambire a un’insperata medaglia. Poco concentrata e/o serena in altre occasioni: Federica Brignone, dopo il 10° posto in Super-G, si è autocaricata di pressioni e ha finito col cedere alla sfortuna e ad un paio di errori, uscendo in combinata (guidava dopo il Super-G), in gigante e in slalom. Mondiale da dimenticare per Federica, Mondiale della consapevolezza futura per Vinatzer: l’altoatesino, che in stagione aveva commesso molti errori, si è trovato a lottare per il podio nello slalom conclusivo e ha commesso un errore fatale nella seconda manche, chiudendo 4°. Credendoci di più e gestendosi meglio, forse, l’azzurro ci avrebbe regalato il terzo podio. Sorprendente e inatteso, invece, l’argento di Luca De Aliprandini: quella del fidanzato di Michelle Gisin (grande protagonista al femminile) è una bellissima storia. Luca è sempre stato un talento dalle enormi potenzialità, ma troppo discontinuo: capace di alternare super-manche a errori che vanificavano il lavoro precedente. A Cortina è stato perfetto e ha conquistato l’argento mondiale: speriamo che possa far svoltare la sua carriera, così da togliersi quello zero alla casella “podi in Coppa del Mondo”.

Che Italia abbiamo visto? Positiva a tratti, deludente in altre gare. Un Mondiale da sufficienza risicata e/o insufficienza leggera: dopo il grande anno in Coppa del Mondo ci si aspettavano 3/4 medaglie, ne sono arrivate due in specialità da cui non ci si aspettava sicuramente il podio. Italia da 5,5 dunque, con tante vittorie da conquistare nel prosieguo di CdM: il medagliere ci vede chiudere al 6° posto con un oro e un argento. Dominio dell’Austria con 5 ori, un argento e due bronzi, poi Svizzera (3 O, 1 A, 5 B) e Francia (2-1-2), con gli azzurri preceduti anche da Norvegia e USA. È stato il Mondiale dei grandi nomi: Gut ha dominato al femminile (due ori e un bronzo), Kriechmayr al maschile (oro in discesa e Super-G), Shiffrin è tornata grande e Liensberger ha conquistato uno strepitoso successo in slalom. Ma anche quello delle sorprese: il doppio oro di Faivre (gigante e parallelo), la vittoria di Schwarz in combinata (steccando lo slalom) e la consacrazione di Foss-Solevaag. E, volendo, anche le due medaglie azzurre nel parallelo femminile e nel gigante maschile. E ora, sotto di nuovo con la Coppa del Mondo: donne in Val di Fassa (26-28/2) per due discese e un Super-G, uomini a Bansko (27-28/2) per un doppio gigante.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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