Quest’oggi, nel bel mezzo dell’isolamento da coronavirus, Nadia ed Elena Fanchini hanno annunciato il ritiro dallo sci alpino: si chiude un’era della Nazionale azzurra.

SCI ALPINO: RITIRO PER NADIA ED ELENA FANCHINI

È la fine di un’era per lo sci alpino azzurro, che vede tramontare due stelle della “vecchia” generazione. Al termine della Coppa del Mondo 2019/20 la Nazionale azzurra aveva assistito al ritiro di Johanna Schnarf, ora invece saluta l’addio alle competizioni di altre due grandi protagoniste del decennio dello sci alpino: nella giornata odierna hanno infatti annunciato il ritiro dalle competizioni Nadia Fanchini ed Elena Fanchini, sorelle tanto talentuose quanto sfortunate. Nadia, diventata mamma a dicembre, vanta nel suo palmares due vittorie (l’ultima a La Thuile, nel dicembre 2016) e 13 podi, oltre a due medaglie mondiali (argento in discesa nel 2013, bronzo in Super-G nel 2015) e uno sfortunato 4° posto nel gigante olimpico di Sochi: aveva disputato la sua ultima gara, prima della gravidanza, nelle finali di CdM di Soldeu. Elena, invece, ha recentemente sconfitto il cancro dopo una lunga battaglia, e ha vissuto una carriera nella quale il suo enorme potenziale è stato “frustrato” da una serie di infortuni: per lei due vittorie in CdM (Lake Louise 2005, Cortina 2015: entrambe in discesa) e l’argento iridato (discesa) nel 2005. Insieme avevano iniziato, insieme concludono le rispettive carriere a 33 (Nadia) e 34 (Elena) anni. 

Nadia Fanchini racconta così la scelta di ritirarsi sul sito della FISI: “Vivo questa nuova fase della mia vita in modo particolare per quanto sta succedendo in Italia e nel mondo. Ho cominciato a gareggiare con Elena e insieme finiamo. Il momento del ritiro dalle competizioni è comunque difficile, da atlete sappiamo che prima o poi arriva, però quando hai vissuto così tanti anni l’attività che ami, ti rimane un po’ di tristezza nel cuore. È stata una carriera ostacolata da troppi infortuni, che mi hanno impedito di raggiungere i traguardi che mi ero prefissata, dobbiamo accettare ciò che il destino ci ha dato. Adesso stiamo entrambe bene e ci riteniamo fortunate. Qualsiasi gara mi ha regalato qualcosa di diverso, ogni podio mi ha lasciato emozioni particolari, è chiaro che quando raggiungi una medaglia in un Mondiale rimani colpita. Diciamo che la mia attività è stata costellata comunque da tante belle giornate, così come quando sono tornata fra le migliori sette nel gigante di Coppa del mondo. Fortunatamente nel mio cuore conservo tanti bei ricordi. Sicuramente mi lascia l’amaro in bocca il quarto posto nel gigante olimpico di Sochi, e l’ultima gara disputata a Soldeu nel 2019 conclusa al quarto posto. Ma in quella giornata c’era scritto il mio destino: indossai il pettorale numero 17, lo stesso giorno in cui è nato mio figlio Alessandro. Credo sia stato un segnale del destino. Del mio ambiente mi mancherà tutto: l’adrenalina, le compagne di squadra, lo staff, gli allenatori e tutto l’ambiente federale che ringrazio, sono stata veramente bene con tutti. Il mio prossimo futuro è fare la mamma, rimarrò nel Gruppo Sciatori Fiamme Gialle, mi piacerebbe molto rimanere nel mondo dello sci”.

Commozione anche per Elena Fanchini: “Cominciai la carriera nel 2005 con quei bellissimi Mondiali di Bormio nel 2005 in cui vinsi un po’ a sorpresa l’argento in discesa, sembra lontano ma in realtà è passato tutto con grande velocità. Rimane tanto rammarico per non avere chiuso la mia vita agonistica in pista, è stata una scelta sofferta, ma non ho potuto fare altrimenti, perchè ho dovuto concentrarmi sulla mia salute. Non riuscirò più a tornare ad alto livello, non dimenticherò mai niente di tutto ciò che ho vissuto, rifarei tutto mille volte, errori compresi. Ho gioito, ho sofferto, tutte emozioni che porterò sempre dentro di me, così come porterò questa sacra fiamma che mi tiene viva. I controlli relativi alla mia salute stanno andando bene, gli ultimi due anni sono stati difficili, spero di continuare a vivere una vita normale, sicuramente rimarrò nelle Fiamme Gialle e nel nostro mondo. Il giorno della medaglia iridata è stata la più bella della mia vita, se ripenso alla mia carriera ci sono stati infortuni, il rammarico più grande è quello di non essere mai riuscita a fare una stagione intera senza incidenti, però la gioia di rientrare in pista mi ha sempre avuto la meglio”. 

Arriva anche il ringraziamento del presidente della FISI Flavio Roda: “Il ringraziamento mio e di tutta la federazione va a tutta la famiglia Fanchini per quanto è riuscita a trasmetterci in questi anni. La loro passione ha fatto breccia nei nostri cuori, i ripetuti infortuni patiti in carriera da Elena e Nadia hanno restituito loro maggiore carica e attaccamento allo sci anzichè indebolirle. Rimangono per tutti noi un esempio da seguire, avrebbero meritato maggiore fortuna nella vita sportiva, auguro a entrambe il meglio per il futuro”. 

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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