Le Olimpiadi di Tokyo 2020 vedranno l’esordio dello skateboard come disciplina a cinque cerchi: a tre anni dai Giochi giapponesi, qual è la situazione dello skateboard azzurro, e quali sono le nostre speranze di medaglia al momento? Scopritelo nella nostra inchiesta!

Ivan Federico, skateboarder italiano

Ivan Federico (fonte immagine: vansparkseries.com)

VERSO TOKYO 2020: LA SITUAZIONE DELLO SKATEBOARD ITALIANO

Nello scorso agosto sono stati ufficializzati altri cinque sport per i prossimi Giochi Olimpici di Tokyo 2020 tra cui anche lo skateboarding. L’inserimento di uno sport come questo è valso come un passo verso i giovani, un passo fatto dal CIO grazie anche al lavoro fatto dalla FIRS (Federazione Internazionale Roller Sports) in questi anni. L’impegno per lo sviluppo dello skateboarding è arrivato anche dalla FISR (Federazione Italiana Sport Rotellistici), il cui presidente ovvero Sabatino Aracu ricopre lo stesso incarico anche alla FIRS. Le Olimpiadi però non sono il punto d’arrivo, piuttosto devono essere un punto di partenza per allargare il movimento e far si che tanti ragazzi vi entrino nel prossimo futuro. In vista di Tokyo 2020, intanto, l’Italia può già vantare un gran nome: Ivan Federico, uno dei talenti del panorama mondiale dello skateboard. Ai più potrà essere la prima volta che questo nome attraversa le loro orecchie ma Federico è nel giro di questo sport da ormai un po’ di anni nonostante sia un classe 1999 e abbia appena raggiunto la maggiore età. È, a tutti gli effetti, uno degli skateboarder migliori del pianeta e vanta, attualmente, la quarta posizione nel ranking del park, una delle discipline dello skateboarding nonché quella in cui Federico ottiene i risultati migliori. Nella classifica generale invece è “solo”, si fa per dire, sedicesimo. L’anno scorso ha vinto il primo Mondiale di skateboarding della storia battendo anche un mostro sacro di questo sport come Alex Sorgente, statunitense nonostante il nome italiano. Di seguito un video di Ivan Federico all’età di dieci anni.

Dopo Ivan Federico c’è un vuoto, o meglio, il successivo skateboard italiano nel ranking è piazzatto poco prima della 250esima posizione ed è Jacopo Carozzi. Difficilmente riuscirà ad occupare un posto a Casa Italia per le prossime Olimpiadi, a meno di clamorose sorprese. Chi, invece, fra tre anni potrebbe essere già ad alti livelli è Asia Lanzi. È la prima tra le azzurre all’interno del ranking nonostante il suo 703esimo posto (la classifica non fa distinzioni tra uomo e donna). Potrà non esaltarvi la sua posizione ma c’è da sottolineare che la ragazza in questione ha solo quindici anni ed è una tra le migliori al mondo nello street tra le coetanee.

LE GARE DI SKATEBOARD A TOKYO 2020

Le discipline che la FIRS ha deciso di portare ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020 sono solo due: il park e lo street. Queste sono praticamente quelle più famose e che rimandano molto facilmente a questo sport. La differenza sostianzale tra le due è piuttosto intuibile: le gare di park si svolgono in dei piccoli parchetti il cui pavimento è fatto solitamente di cemento e ci sono altre elementi, come magari le rampe o altri particolari, che sono fatti di ferro o legno mentre le gare di street si svolgono su una strada e si ufruisce di alcuni elementi portanti di essa come possono esserlo le panchine o i corrimano. Per ognuna delle due discipline ci saranno quaranta slot a disposizione, divisi equamente tra uomini e donne.

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Sebastiano Lavecchia
Classe 1997. Studio "Comunicazione, innovazione e multimedialità" presso l'Università di Pavia. Scrivo articoli sportivi dal 2013 e sono un grande appassionato di sport, in particolare di basket.

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