Si è chiusa con l’eliminazione di Fabio Fognini e Camila Giorgi la spedizione degli italiani a Wimbledon. Nessuno di loro sarà in campo nella seconda settimana del torneo del Grande Slam.

“Non ho nessun rimpianto, nessun rimorso. Soltanto certe volte capita che, appena prima di dormire, mi sembra di sentire, il tuo ricordo che mi bussa e mi fa male un po’”. Gli 883 avrebbero commentato così la nottata di Fabio Fognini e Camila Giorgi. Non sarà stato facile per loro prendere sonno: ieri sono stati beffati sul più bello da Andy Murray e Jelena Ostapenko. Gli ultimi due italiani, rimasti fino a ieri in tabellone, sono usciti dal campo sì a testa alta, ma con l’amaro in bocca.

Camila Giorgi, 25 anni, ha perso contro Ostapenko per 2-0. L’azzurra ha giocato comunque una buona partita contro la lettone

Giorgi competitiva, Ostapenko di un’altra categoria

La buona notizia che ci lascia in dote questa edizione di Wimbledon è il recupero di Camila Giorgi: la tennista maceratese dai natali argentini è finalmente tornata. Lo testimonia il match disputato contro la lettone Jelena Ostapenko, fresca vincitrice del Roland Garros ad appena vent’anni. La Giorgi, in grado di eliminare prima la francese Cornet e poi l’americana Keys, entrambe davanti a lei nel ranking Wta, ha disputato un buon match al terzo turno contro la nuova stella del tennis femminile. Lo dimostra il risultato finale: la lettone si è imposta infatti per 7-5, 7-5. L’azzurra si è conquistata la possibilità di servire per il set in ben due occasioni: sul 5-3 nel primo e sul 5-4 nel secondo. Ma la Ostapenko ha saputo tirare fuori le unghie in entrambe le occasioni e ha portato a casa un match sudatissimo. Alla Giorgi resta il rammarico per le opportunità sciupate, ma l’azzurra può essere soddisfatta del suo torneo. Ci è mancato poco che eguagliasse il suo record personale sull’erba inglese: nel 2012 si spinse infatti fino agli ottavi di finale, dove ebbe la peggio con la polacca Agnieszka Radwanska, poi finalista. Il nostro tennis femminile sta ritrovando Camila Giorgi: Wimbledon ci ha detto questo.

Fabio Fognini, 30 anni, al terzo turno ha avuto la peggio contro Andy Murray,, che si è imposto per 3-1

Tanto Fognini, troppo Murray

Stanotte avrà fatto fatica a prendere sonno anche Fabio Fognini, molto stanco fisicamente, ma soprattutto mentalmente al termine del match rocambolesco contro il detentore del titolo Andy Murray, che l’ha spuntata per 3-1 [6-2, 4-6, 6-1, 7-5]. Di cattivo c’è che nei primi due set vinti dallo scozzese Fabio si è visto poco: molto poco nel primo, pochissimo nel terzo. Di buono c’è stata la reazione nel secondo set, che l’italiano ha fatto suo strappando il break decisivo con Murray al servizio. Di buonissimo c’è stata la prestazione nel quarto set, che Fognini ha dominato a larghi tratti, alternando dritti da fondo e dolcissime volée contro le quali lo scozzese spesso ha potuto fare ben poco. Purtroppo, come la Giorgi, anche “Fogna” è mancato sul più bello: ha perso infatti l’occasione di portarsi sul 2-2 andando a vuoto sul 5-3 e servizio a proprio favore. Da lì in poi Murray è cresciuto di livello, Fognini ha perso sempre il servizio e il match si è chiuso come la maggior parte degli spettatori del Centrale di Wimbledon speravano. A fine partita Fognini si è detto comunque soddisfatto perchè sta giocando il suo miglior tennis di sempre. Non fatichiamo a dargli ragione. La cura Franco Davin sta dando i suoi risultati: il nuovo allenatore vuole portare Fabio a ridosso dei primi dieci del mondo. Ieri intanto lo ha aiutato ad eguagliare il primato a Wimbledon: Fognini aveva già raggiunto il terzo turno nel 2010 e nel 2014. Non vediamo l’ora di rivederlo in campo sul cemento, superficie che rispetto all’erba predilige. Fabio esce da Wimbledon a testa alta.

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Simone Lo Giudice
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