Il direttore tecnico della Federazione Italiana Vela, Michele Marchesini, è intervenuto con alcune dichiarazioni riguardo la fase 2 del mondo della vela.

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Vela (FONTE: http://www.federvela.it/news/)

LE DICHIARAZIONI DI MARCHESINI

Il direttore tecnico della Federazione Italiana Vela (FIV), Michele Marchesini, è intervenuto con una conferenza via social, per comunicare la sua riguardo la fase 2 che il mondo della vela sta per intraprendere. Quelle che seguono sono un estratto delle sue dichiarazioni.

“Siamo stati toccati tutti da una progressione di eventi impattante. In questi giorni avremmo dovuto presentare la squadra olimpica, e invece ci ritroviamo a oltre 400 giorni dai Giochi spostati di un anno. L’inizio dell’emergenza è stato traumatico, avevamo atleti in giro per il mondo, per regate via via annullate, li abbiamo riportati a casa, ci siamo concentrati su nuove pianificazioni, abbiamo lavorato per rispondere mantenere un gruppo coeso e unito, capace di lavorare insieme per obiettivi comuni. Durante il lockdown ci siamo dati l’obiettivo di essere pronti per il primo giorno di ritorno in acqua.

E’ stata cercata l’occasione da tutti per lavorare a migliorare i propri punti deboli, abbiamo messo in piedi programma di incontri teorici con molti contenuti e tanti grandi campioni anche esterni. Tutti hanno tenuto uno spirito di squadra nazionale che è stata una importante conferma.

Con il calendario internazionale stravolto, iniziano a riapparire i primi eventi, il ritorno ci potrebbe essere in Germania a Kiel, ma sempre a numero chiuso e ranghi ridottissimi. Cercheremo di partecipare quanto più possibile agli eventi internazionali che si ripresenteranno, adattando la preparazione di volta in volta.

La classe 470 a metà settembre, dal 12 al 19 (concomitante con Kiel) ha riprogrammato l’Europeo a Hyeres e a metà ottobre il Mondiale a Palma di Maiorca. Ma tutte queste regate sono scritte a matita e sono “pending”, in attesa di conferma. Quello a cui puntiamo è riprendere le competizioni, non vogliamo avere una squadra che si allena a casa senza le motivazioni della regata, stiamo cercando di tenere un approccio utilitaristico. Aspettiamo i calendari delle classi per tornare a competere prima possibile. In Italia le competizioni sportive sono sospese in attesa del prossimo decreto. Non mi aspetto regate internazionali prima dell’estate. Credo si ripartirà a livello regionale e solo dopo l’estate vedremo eventi che prevedono viaggi e spostamenti.

L’obiettivo resta portare ai Giochi la migliore squadra possibile per il momento in cui si svolgeranno. Oggi l’obiettivo agonistico distante oltre un anno, e senza riscontri prestativi recenti. Quindi tutto ciò che era stato inizialmente previsto, l’osservazione su allenamenti, stato di forma, preparazione fisica e risultati a una serie di eventi indicatori, va spostato in avanti nel tempo. Per Tokyo 2020 avremmo dovuto ufficializzare la squadra entro il 30 giugno, adesso ci daremo date successive, da novembre 2020 a maggio 2021. Ovviamente speriamo di integrare le osservazioni e le informazioni, perchè obiettivamente i risultati riferiti al 2019 iniziano a essere lontani dall’obiettivo.

In alcune classi abbiamo elementi per i quali è sicuramente un vantaggio avere più tempo a disposizione, siamo una squadra giovane a ridosso della potenzialità da top-5 che in prospettiva, vista l’età, può essere potenziata. In un’altra classe, il catamarano Nacra 17, c’è da mantenere un livello acquisito di vertice che è una ricchezza notevole. Abbiamo un gruppo di lavoro affiatato, due campioni del mondo nello stesso quadriennio, Tita-Banti e Bissaro-Frascari, poi Ugolini-Giubilei campioni mondiali Under 23 per due anni di seguito, e fino a un anno fa c’era anche Lorenzo Bressani che ha dato un contributo speciale insieme a Cecilia Zorzi, prima di lasciare. Il nostro obiettivo resta quello di portare alle Olimpiadi l’equipaggio più in forma e appropriato per il momento e per le condizioni meteo del campo olimpico. Abbiamo avuto una prima parte di quadriennio straordinaria da Tita-Banti nella quale hanno vinto tutto, Bissaro-Frascari hanno iniziato leggermente in ritardo ma sono cresciuti esponenzialmente. Cerchiamo di farli lavorare insieme con un obiettivo comune e colgo l’occasione per complimentarmi con i due timonieri e le due prodiere per il livello di serietà, professionalità e sportività con cui stanno affrontando una situazione potenzialmente difficile da gestire, ma vedo un ambiente di sana rivalità volto comunque all’eccellenza. Monitoriamo allenamenti, velocità e speriamo di avere presto verifiche prestative.

Stiamo programmando i gruppi di lavoro nella squadra allargati pensando anche al quadriennio successivo, tenendo conto di obiettivi ambiziosi. Il lavoro per Tokyo e per Parigi 2024 possono andare di pari passo. Anzi, l’introduzione delle nuove classi lo renderà necessario. Il lavoro sul Kite è già iniziato. Per il windsurf foil aspettavamo la consegna delle prime tavole a marzo, ma è slittata tra giugno e luglio. Il foil equipment olimpico completo non sarà disponibile prima di metà luglio. Il settore giovanile ha già iniziato raduni e stage per canalizzare i ragazzi più giovani sulla nuova specialità. Poi vedremo il passaggio degli attuali atleti RSX sul foil.

C’è una successione di piani, la prima ipotesi è usare eventi internazionali, e possibilmente i primi disponibili in calendario, secondo il criterio “the sooner the better”. In alternativa si passerebbe ai singoli campionati per le varie classi. Terza opzione, creare singoli eventi di qualifica limitati a un rappresentante per nazione. Non mancano i riferimenti ad altri metodi, come riferirsi agli ultimi mondiali disputati, per alcune classi il 2019, per altre il 2020, ma mancano le qualifiche continentali e gli ultimi mondiali soni stati fatti in Oceania, quindi lontani e disertati per motivi economici da molti paesi. Infine c’è l’ipotesi di ricorrere alla ranking list, ma è un caso estremo al quale si cercherà di non arrivare. Spero che riusciremo a mettere le barche in acqua e giocarcela in termini sportivi stringendoci la mano.”

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Gabriele Stragapede, 25 anni. Laureato nella facoltà CIM (Comunicazione, Innovazione e Multimedialità) dell'Università di Pavia. Aspirante giornalista sportivo ed attualmente editore per Azzurri di Gloria. Appassionato di calcio e di wrestling, scrive di tutto, un po'.

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