Le Olimpiadi 1932 rappresentano la seconda edizione americana dei Giochi, e vedono una grande prestazione per l’Italia: 36 medaglie totali ed il 2° posto nel medagliere olimpico, con Attilio Pavesi a rappresentare una dolce sorpresa. Tutte le storie olimpiche delle Olimpiadi di Los Angeles 1932.

Le Olimpiadi 1932, disputate a Los Angeles

L’ITALIA AI GIOCHI OLIMPICI 1932

Tutta un’altra musica rispetto al disastro delle Olimpiadi di St. Louis 1904: gli Stati Uniti ritrovano i Giochi 28 anni dopo un’edizione dipinta da anni come la peggiore di sempre, e si riscattano in quelli che saranno dei grandissimi Giochi per l’Italia. Gli azzurri si presentano alle Olimpiadi americane con una squadra competitiva, che va a raggiungere l’onorevole quota di 36 medaglie totali, equamente divise tra 12 ori ed altrettanti argenti/bronzi.

Sono tanti i protagonisti per l’Italia alle Olimpiadi 1932, con la ginnastica, il ciclismo e la scherma assolutamente sugli scudi: epico il triplo oro di Romeo Neri nella ginnastica artistica, con le vittorie nelle parallele (mentre Guglielmetti farà centro nel volteggio), nel concorso individuale e nella gara a squadre, mentre la scherma vede gli ori di Marzi nel fioretto e di Cornaggia-Medici nella spada, ed il ciclismo vive delle imprese di Rogato e di Attilio Pavesi. Una storia, quella dell’atleta nativo di Caorso, che merita di essere trattata ampiamente, e per la sua particolarità spicca tra quelle dei 36 medagliati azzurri a Los Angeles 1932.

ATTILIO PAVESI: DA RISERVA A EROE

Attilio Pavesi, oro nel ciclismo a Los Angeles 1932

Attilio Pavesi: vinse, partendo da riserva, l’oro nei 100km a cronometro ai Giochi del 1932

Anni fa tutti ci trovammo ad esaltarci per la storia di Steven Bradbury, ma lo sport insegna che spesso a vincere sono le riserve, quegli atleti che nessuno si aspettava ed invece emergono dal mare degli outsider. Attilio Pavesi, nato a Caorso nel 1910 e ciclista sin dall’età precoce, è uno di questi, e proprio alle Olimpiadi di Los Angeles 1932 entra nella storia con uno storico successo: l’atleta azzurro era tra i migliori della disciplina e, complice l’allenamento speciale durante il servizio militare, era arrivato in ottima forma alla selezione pre-olimpica. La sfortuna però l’aveva incastrato, con una caduta che lo portò ad arrivare 5°, fuori dai quattro che sarebbero andati a Los Angeles, ma poi ecco la mano del destino: Pavesi viene scelto come riserva, parte per LA (un viaggio della speranza, con 7 giorni di nave e cinque di treno) e, dopo aver superato in extremis uno Zaramella fuori forma, prende parte alla prova dei 100km a cronometro.

La sua gara è un trionfo, che lo porta a battere tutti e chiudere col tempo di 2h20’05’’ a oltre 40km/h di media, un ottimo dato per delle biciclette pesanti oltre 8kg: Pavesi dunque ha fatto la storia da riserva, trionfando alle Olimpiadi di Los Angeles e portando a casa uno dei 12 ori italiani, ma la sua è anche una fantastica storia di vita. Dopo l’oro, la carriera di Pavesi verrà condizionata da alcuni problemi fisici e così, dopo aver disputato una corsa in Argentina (paese che ospitava la sorella) ed aver rimandato più volte la partenza per problemi burocratici (l’Italia stava entrando in guerra), Pavesi decide che Buenos Aires sarà la sua nuova casa e non l’abbandonerà mai più. L’olimpionico aprirà infatti un negozio di biciclette nel quale lavorerà fino a 90 anni e sarà uno dei maggiori promotori del ciclismo argentino, morendo solo all’età di 101 anni, che lo renderà il più anziano campione olimpico ancora in vita. Dall’oro di Los Angeles 1932 alla storia, per un percorso leggendario e bellissimo.

IL MEDAGLIERE DELLE OLIMPIADI 1932

Il nuovo primato degli Stati Uniti e un’Italia sugli scudi: il medagliere di Los Angeles 1932 vede in testa ancora gli USA, che chiudono a quota 103 medaglie (41 d’oro) e sbaragliano la concorrenza, ma gli azzurri si fanno notare eccome. La spedizione italiana, guidata dal portabandiera Ugo Frigerio, porterà infatti a casa 36 medaglie, equamente divise tra 12 ori ed altrettanti argenti e bronzi, ed il 2° posto nel medagliere olimpico davanti alla Francia. I Galletti, infatti, otterranno solo 19 medaglie, superando la sorprendente Svezia solo per il maggior numero di ori: stupiscono in negativo invece Gran Bretagna e Germania, rispettivamente ottava e nona, mentre l’Argentina arriva appena a ridosso della top-10.

Simone Lo Giudice
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