Le Olimpiadi 1956. La storia olimpica dei fratelli d’Inzeo che gareggiano a Stoccolma e il medagliere dell’Italia ai Giochi Olimpici di Melbourne 1956. Edoardo Mangiarotti si conferma re della scherma italiana alle Olimpiadi.

Le Olimpiadi 1956, disputate a Melbourne

Un francobollo dedicato alle Olimpiadi di Melbourne 1956

L’ITALIA AI GIOCHI OLIMPICI 1956

La storia dell’Italia alle Olimpiadi 1956 è costellata da grandissimi successi, testimoniati dal quinto posto finale nel medagliere olimpico.

Un’edizione speciale per i colori azzurri che vede Edoardo Mangiarotti, portabandiera per l’occasione, conquistare due ori e un bronzo che vanno a rimpinguare il suo straordinario bottino personale che lo avrebbe poi eretto ad atleta italiano più vincente nella storia dei Giochi.

L’Olimpiade 1956 è quella che precede l’edizione di Roma 1960, ovvero quella in cui la nostra delegazione raggiunse il record di 36 medaglie vinte. Tornando però in terra australiana, oltre a Mangiarotti si fanno notare anche Carlo Pavesi, due ori nella scherma, e Leandro Faggin, due ori nel ciclismo.

Proprio come alle Olimpiadi di Helsinki 1952, a Melbourne l’Italia riesce a ritagliare il suo posto nella top five mondiale, portando i titoli a quota 25. Solo quattro anni più tardi gli azzurri sarebbero riusciti addirittura a salire sul terzo gradino del podio, preceduti unicamente da super potenze mondiali come Unione Sovietica e Stati Uniti d’America.

I FRATELLI D’INZEO D’ARGENTO A… STOCCOLMA!

Piero D'Inzeo alle Olimpiadi di Melbourne 1956

Piero D’Inzeo, protagonista con il fratello Raimondo alle Olimpiadi di Melbourne 1956

La storia più curiosa delle Olimpiadi di Melbourne 1956 riguarda però l’equitazione. A causa di leggi molto severe in vigore su suolo australiano in materia di trasporto di animali sui propri confini, i cavalli provenienti dall’estero non vengono così autorizzati a sbarcare nella terra dei canguri. La soluzione? Disputare le gare di equitazione dall’altra parte del mondo e più precisamente a Stoccolma.

Ed è proprio in Svezia, ben lontani dalla reale atmosfera olimpica, che Raimondo e Piero D’Inzeo conquistano 3 medaglie, di cui due d’argento e una di bronzo.

Due fratelli in grado di salire ben 12 volte sul podio con l’Italia alle Olimpiadi, anche se solo in una di queste sarebbe arrivato un oro.

Dopo i due secondi posti in Australia, Raimondo D’Inzeo riuscirà infatti a conquistare il metallo più pregiato quattro anni dopo, alle Olimpiadi di Roma 1960. Sempre nel 1960, Raimondo avrebbe conquistato anche il titolo mondiale a Venezia, in quello che sarebbe stato l’anno più bello della sua splendida carriera.

Due simboli e un solo cognome che rimarranno per sempre nella storia dell’equitazione olimpica italiana. Nessun connazionale sarebbe poi più riuscito a far meglio di loro.

IL MEDAGLIERE DI MELBOURNE 1956

Il medagliere dell’Italia alle Olimpiadi 1956 è costituito da 8 ori, 8 argenti e 9 bronzi, per un totale di 25 medaglie che collocano gli azzurri al quinto posto complessivo.

Un risultato che è un segno di continuità rispetto alla positiva edizione di Los Angeles 1952 ma che fa anche da apripista all’edizione casalinga dei Giochi Olimpici di Roma 1960. Prestazioni quindi molto soddisfacenti per la delegazione italiana e per atleti che rimarranno per sempre nella storia del nostro sport.

Simone Lo Giudice
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