zaytsev

Un oro sfumato sul più bello, ed una finale agguantata con le unghie e con i denti, dopo una gara da quintuplo infarto ed emozioni continue: la giornata azzurra ci porta l’argento del Setterosa, ma anche la prestazione-monstre dell’Italvolley che, dopo aver giocato due set splendidi contro gli USA; crollano nel terzo parziale, salvo poi rimontare alla grande e chiudere sul 3-2, che vale la finale. Un risultato strepitoso per Zaytsev e compagni, che andranno a giocarsi l’oro contro una tra Brasile e Russia (fischio d’inizio alle 3.15 per questo match), e riportano l’Italia in una finale olimpica di pallavolo dopo 12 lunghissimi anni.

Nel mezzo, luci ed ombre, col 4° posto di Antonella Palmisano nella 20km di marcia a rappresentare un risultato di rilievo, insieme alla grande finale guadagnata da Manfredi Rizza nel K1 200: andiamo dunque ad analizzare nel dettaglio tutti i risultati azzurri.

GOLF- Proseguono con delle prestazioni sottotono Giulia Sergas e Giulia Molinaro, che non si rialzano neppure nel terzo giro: la Molinaro migliora leggermente, chiudendo a quota 74 (+3) ed al 31° posto odierno, ma resta 57ma nella generale a quota 230 (+17). Male invece la Sergas: il suo 77 (+6) le vale il 50° posto di giornata, mentre in generale resta 54ma con 228 punti e +15 sul par.

ATLETICA: È la marcia la grande protagonista di giornata nel programma dell’atletica: partono gli uomini con la 50km che poteva essere di Alex Schwazer, e vede il lungo calvario di Yohan Diniz. Il francese parte a razzo, dando oltre due minuti a tutti, ma poi inizia un’odissea dovuta a dei fortissimi problemi intestinali, che lo costringono a fermarsi per alcuni minuti (e ad andare in ospedale nel post-gara), dilapidando il suo vantaggio ed andando allo sfinimento, con uno svenimento (con tanto di ko per alcuni secondi) ed almeno due-tre capogiri. Diniz, nonostante tutto questo (non bellissime da vedere le immagini del suo ”dramma”) finisce la gara da 8° a quasi sei minuti dal vincitore, e dunque in condizioni normali avrebbe stracciato Toth, Tallent e chiunque altro. Ma chiudiamo questa parentesi, e torniamo ai nostri ragazzi della 50km di marcia: sfortunati gli azzurri, con Teodorico Caporaso che viene squalificato e Giupponi che si ritira (”avevo finito la benzina”, dirà a fine gara), e così il solo a portare il tricolore all’arrivo è De Luca, che chiude al 21° posto ed a 13’42” dal vincitore. In serata, poi, spazio alla 20km di marcia, che regala una gara tattica e da medaglia sfiorata per l’Italia: dopo un lungo periodo a gruppo compatto, infatti, si forma un plotoncino di cinque atlete che vede anche la nostra Antonella Palmisano, che cede solo a 1.5 dall’arrivo e chiude quarta, sopravanzando la cinese Qieyang in volata. Oro alla Liu, davanti alla messicana Gonzalez ed all’altra cinese Lu, mentre Rigaudo chiude 11a a 2’29”, e la gara di Eleonora Giorgi finisce anzitempo: per lei la squalifica per una marcia non gradita ai giudici.

E poi, nella notte italiana, ecco la grande prova della 4×400, che si qualifica alla finale con uno dei tempi di ripescaggio e centra il record italiano in 3.25.16 (6° tempo complessivo): le azzurre non partono benissimo, con una frazione in chiaroscuro di Chigbolu, ma recuperano le prime con la prestazione-monstre di Spacca, rimanendo aggrappate al gruppone con Folorunso, che ci porta in 4a piazza, e chiudendo benissimo con Libania Grenot, che solo per un soffio non supera Canada e Gran Bretagna: finale dunque per le nostre, che centrano un obiettivo da sogno in una semifinale dominata dalla Giamaica e chiudono la giornata azzurra con l’arcobaleno.

CANOA/KAYAK- Un debutto da urlo: non possiamo definire in altro modo l’esordio a cinque cerchi di Manfredi Rizza nel K1 200, con una finale guadagnata dopo un’ottima semifinale, nella quale l’atleta pavese resta in testa per lungo tempo, salvo poi chiudere 3° al fotofinish e migliorare il tempo della batteria (lì era arrivato 2°) in 34.68. Malissimo invece il K4 1000: Crenna, Ricchetti, Ripamonti e Dressino chiudono ultimi in batteria e quinti in semifinale, venendo così eliminati.

GINNASTICA RITMICA- Finisce nelle qualificazioni il percorso olimpico di Veronica Bertolini, che fallisce il passaggio in finale e si piazza al 19° posto: per lei due ottimi esercizi alle clavette (17.541) ed al cerchio (17.516), rovinati però da due parziali deludenti alla palla ed al nastro, che la portano al crollo in classifica ed al punteggio finale di 68.007.

 

NUOTO SINCRONIZZATO- Una conferma che era ampiamente attesa, dopo il 5° posto di ieri nel programma tecnico del nuoto sincronizzato: le azzurre della squadra, cambiata solo di un elemento (Cerruti sostituisce Ferro e va ad affiancare Bozzo, Callegari, Cattaneo, Deidda, Flamini, Perrupato e Sgarzi), ottengono il 5° posto anche nel libero e nella classifica finale, terminando dietro alle perfette russe, alle cinesi, al Giappone ed all’Ucraina. Per le nostre un buonissimo esercizio, che vale i 92,2667 punti parziali ed un totale di 183,3039, a tre punti dalle medaglie.

PENTATHLON MODERNO- Prova altalenante per le nostre, con Alice Sotero che vede sfumare nel finale la possibilità di medaglia: l’azzurra, infatti, era settima dopo il nuoto (tempo di 2.12.63) e terza dopo la scherma, nella quale ha centrato due vittorie, salvo poi bruciarsi ogni opportunità con una brutta prova nel salto con ostacoli, faticando a trovare il feeling con Carpe Diem e scivolando al settimo posto. Alla fine, la sua gara si conclude con l‘8° posto complessivo a quota 1323 punti ed a 49 lunghezze dall’oro dell’australiana Esposito, che vince con una splendida rimonta sulla francese Clouvel e la polacca Nowacka nella frazione di corsa+tiro: non benissimo invece Claudia Cesarini, che chiude solo al 24° posto (1260 punti) dopo una prova complessivamente opaca.

PALLAVOLO- Una gara che ha mischiato urla, emozioni, battute-monstre, monster-block, salti sul divano ed infarti multipli, quella dell’Italvolley: gli azzurri vincono 3-2 contro gli Stati Uniti, centrando una finale olimpica che mancava dal 2004 e dall’era-Cisolla (giocheremo contro Brasile o Russia), ma lo fanno con copione da film thriller, e con una rimonta che resterà negli annali dello sport a cinque cerchi e non solo. L’Italia parte male, finendo sotto addirittura per 12-6 nel primo set e mostrandosi parecchio contratta contro degli USA a briglia sciolta, ma si riprende ed arriva a pareggiare con gli americani fino al 23-23: ha inizio una serie di scambi epici, che ci porta ad annullare continue palle-set (saranno 5, alla fine) agli americani ed alla vittoria per 30-28 grazie alle prestazioni-monstre di Zaytsev, Juantorena e Giannelli. Ed il copione si ripete nel 2° parziale, tirato punto a punto fino al 28-26 americano che porta tutti sull’1-1: e qui succede qualcosa d’inspiegabile, con l’Italia che va in blackout e perde la lucidità, vedendo Zaytsev e soci sbagliare le cose più elementari. Gli USA ne approfittano per allungare in un amen fino ad un umiliante 18-4, con gli azzurri che si svegliano solo dopo le uscire dei loro big e trovano il quinto punto con Antonov nel set della vergogna, che si conclude con un infamante 25-9 che vale il 2-1 americano. Sale la depressione nei tifosi, che vedono la replica della gara che ha eliminato il Settebello ieri, ma poi l’Italia si sveglia nel quarto parziale: è proprio Zaytsev a trascinarci al vantaggio contro gli USA ed alla vittoria del set per 25-22 a suon di ace, battute ad oltre 120km/h (toccherà quota 122 oggi, era arrivato a 127 contro l’Iran) e muri mostruosi dei nostri, che arrivano al tiebreak e dimostrano un carattere da vendere. Un tiebreak che dev’essere nostro, e lo diventa in pochi minuti: dopo una fase d’iniziale studio Zaytsev, Juantorena e Giannelli salgono in cattedra, e l’Italia vince 15-9 dopo un set nel quale anche il libero Colaci ha centrato un meraviglioso punto. È Buti a segnare il punto decisivo, che riporta l’Italvolley in una finale olimpica e fa saltare tutti gli italiani appena prima della finale del Settebello: l’Italia andrà per l’oro nel volley, nella speranza di sfatare un grande tabù.

PALLANUOTO- Una medaglia che mischia orgoglio e delusione, quella del Setterosa: le azzurre arrivano infatti all’argento dopo aver vissuto una finale travagliata e complicata contro i mostruosi USA (che si ”vendicano” della vittoria dell’Italvolley), ma devono essere comunque soddisfatte per il favoloso percorso di quest’Olimpiade. Le azzurre erano imbattute, ed in questa finale non partono male, pareggiando subito il gol americano con Radicchi, salvo poi avere un brusco blackout: gli Stati Uniti, campioni olimpici in carica, ne approfittano e si portano sul 4-1, per un passivo che riusciamo solo parzialmente ad accorciare con Radicchi e Bianconi nel 2° tempo, che si chiude sul 5-3. Ma è il terzo periodo a tagliarci le gambe: Bianconi sbaglia un rigore, le americane invece dilagano sfruttando i nostri errori difensivi (quanti gol simili e/o uguali subiti) e la nostra scarsa efficacia offensiva, frutto di un’inspiegabile paura mista a timore reverenziale delle azzurre. Si chiude sul 9-4 questo parziale, col gol di Emmolo come magra soddisfazione, per poi arrivare al 12-5 finale che sancisce l’oro americano ed il nostro argento: svanisce il sogno di raddoppiare l’oro di Atene 2004 per Tania Di Mario, che però si toglie la soddisfazione di bagnare la sua ultima gara azzurra col gol finale. Argento Italia, per una medaglia che ci porta a quota 25: 8 ori, 11 argenti e 6 bronzi per gli azzurri.

 

TUFFI- Male, malissimo, per non dire disastroso: Maicol Verzotto era chiamato a centrare quanto meno la semifinale (passavano in 18) nella piattaforma da 10m, ma si ritrova a fare una pessima gara e chiudere 27° su 28 atleti complessivi. Pessima la prova dell’azzurro, che supera il solo egiziano e va in declino rapido e momentaneo: dopo il buon 72 iniziale, infatti, arrivano cinque tuffi con errori, fino alla chiusura di gara con la cosiddetta ”spanciata” e soli 28 punti. Un autentico disastro, in una gara che vede la prova fenomenale di Tom Daley (571 punti con sei tuffi, 103,60 dal quadruplo e mezzo) e la risposta del cinese Qiu Bo a quota 564.

Insomma, il volley come faro e grande soddisfazione di giornata, l’argento del Setterosa e tante piccole soddisfazioni o delusioni: una buona giornata, questa, per i colori azzurri, e vedremo se il penultimo giorno olimpico ci porterà altrettante soddisfazioni (prima del giorno conclusivo e della cerimonia finale, con Daniele Lupo portabandiera). Appuntamento a domani per il consueto resoconto notturno!

 

Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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