Un podio, tre gradini, due italiani. A Rio 2016 non si è ripetuta l’impresa magica di Londra con tre italiani a condividere la gloria di tre medaglie (Di Francisca, Errigo e Vezzali nel fioretto individuale femminile), ma per due volte gli azzurri hanno festeggiato insieme.

 

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Chiara Cainero (sinistra) e Diana Bacosi (destra) festeggiano sul podio olimpico (fonte foto: Nanopress)

A cantare l’inno di Mameli le regine dello skeet Diana Bacosi e Chiara Cainero, mai prima di loro due atlete della stessa nazione avevano raggiunto il primo e secondo posto nel tiro a volo olimpico. Le due azzurre hanno lottato in finale una contro l’altra, una sfida di nervi e precisione, con un solo colpo che ha segnato la differenza tra l’oro di Diana e l’argento di Chiara. La tensione si è poi sciolta in un abbraccio di lacrime e commozione, in quel momento non erano più avversarie, ma complici in un’impresa straordinaria: portare in alto l’Italia e il tricolore sotto il cielo del Brasile. Un cielo spesso grigio e carico di pioggia e quel giorno, il 12 agosto, non ha fatto eccezioni pregiudicando anche la partenza di altre gare. Per un istante però tutto si è fermato, in quello scontro stupendo e crudele si sentiva solo lo scoppio secco dei colpi e l’urlo di gioia di Diana, seguito dalla stretta forte e bellissima con Chiara. L’impresa delle due tiratrici azzurre, arrivate quasi in sordina a giocarsi il gradino più alto del podio, ha portato un raggio di sole fino in Italia. Cainero è tornata a conquistare una medaglia dopo il magnifico oro di Pechino, il passo falso di Londra è ormai un lontano ricordo, mentre Diana Bacosi alla sua prima esperienza olimpica dà tutto e ottiene tutto, un oro e un posto nella storia d questo sport.

Il secondo doppio podio è quello di Gregorio Paltrinieri e Gabriele Detti. Nella notte italiana si punta la sveglia alle 3 per vedere i due nuotatori azzurri iniziare la lunga sfida dei 1500sl. Tutti gli occhi sono puntati sulla corsia 4, quella dei favoriti, quella di Gregorio. L’azzurro arriva con le speranze e le aspettative non solo di una medaglia, ma di un oro. Paltrinieri deve guardarsi dai possibili attacchi dal suo diretto avversario, l’americano Connor Jaeger, ma Gregorio non mostra alcun segno di nervosismo o cedimento. Inizia e finisce la gara in testa, spesso sfiorando tempi da record olimpico, una gara talmente perfetta che l’occhio si sposta quasi inesorabile verso l’esterno della vasca e la corsia 2, in cerca di un po’ di azione e di Gabriele Detti. All’Olympic Acquatics Stadium di Rio de Janeiro il nuotatore azzurro resta attaccato alla lotta per il podio fino agli 800, poi inizia la lenta e inesorabile risalita dalla quinta posizione. Ai 100 metri parte lo sprint, neanche avesse Bolt a sfidarlo a bordo vasca, le ultime bracciate sono forza e grinta, il tempo si ferma a 14:40.86 ed è bronzo. I due gemelli del nuoto italiano sorridono guardando il tabellone con i loro nomi, a dividerli l’americano Jaeger, ma è il loro abbraccio in acqua a unirli nella vittoria di due medaglie storiche. Una più attesa, l’altra, conquistata ancora una volta all’ultimo. Il tricolore sale a toccare il soffitto dello stadio e sono due i cuori che battono insieme sul podio di Rio.

Giulia Cannarella
Giornalista pubblicista, collaboratrice per Runner's World Italia. In precedenza redattrice per Agr-agenzia giornalistica radiotelevisiva e collaboratrice per la Gazzetta dello Sport inserto Milano-Lombardia

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