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Mancano ormai meno di 48 ore al via ufficiale delle Paralimpiadi di Rio 2016, che partiranno con la consueta cerimonia d’apertura nella notte tra mercoledì e giovedì e si concluderanno il 18 settembre prossimo: l’Italia arriva a questi Giochi paralimpici con un contingente di 101 atleti, tra i quali sono molte le speranze di medaglia azzurre.

Riuscirà l’Italia a migliorare le 28 medaglie di Londra 2012 (9 d’oro, 8 d’argento e 11 di bronzo)? E quali sono i possibili protagonisti di questi Giochi di Rio? Di seguito vi forniremo le nostre previsioni, ed i nomi che andranno tenuti particolarmente d’occhio nelle Paralimpiadi 2016, divisi disciplina per disciplina.

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ATLETICA LEGGERA- Partiamo dalle gare in corsia, e qui non possiamo non citare il nome di quella che sarà la nostra portabandiera: Martina Caironi parte dall’oro di Londra nei 100m della classe T42, ed ha tutte le possibilità per ripetersi, dato che è campionessa mondiale e detentrice dei record di 100 e 200m (distanza non presente ai Giochi). Il suo oro nei 100 è dunque probabile, mentre nel lungo Martina dovrà difendersi e cercare un piazzamento. E restando sempre sui 100-200m, non possiamo scordarci di Oxana Corso, che vuole assolutamente difendere il doppio argento di Londra e perchè no, migliorare i suoi secondi posti: c’è ottimismo soprattutto per i 100m, distanza nella quale Oxana ha il record mondiale della classe T35. Può far bene anche Arjola Dedaj, che sarà la prima italiana a scendere in pista nei 100m della classe T11 ed è reduce da ottimi risultati (correrà anche nei 200m, oltre a gareggiare nel lungo), mentre c’è attesa per la nuova prova olimpica dell’highlander Alvise De Vidi: l’azzurro, 50 anni ed una carriera a cinque cerchi che dura (a suon di medaglie, 12) da Seul ’88, tenterà di ripetersi nei 100m della classe T51, che l’avevano portato all’argento di Londra. Impresa più difficile invece per Giusy Versace, che ha cambiato distanza, ma potrebbe comunque strappare il podio nei 400m della T43/44, mentre i possibili outsider da podio sono i naturalizzati Koutiki Tsilulu, in gara nei 400m della classe T20, ed Oney Tapia, che gareggerà nel peso maschile della F11/12 (oltre che nel disco) e può stabilirsi nei primi tre. E, parlando di peso, non possiamo dimenticarci della nostra Assunta Legnante, un’atleta che domina da anni la specialità (dopo il problema fisico che l’ha costretta a passare tra i paralimpici) e detiene ancora il record italiano dei normodotati con 19.20: l’azzurra ha vinto a Londra ed ha ritoccato negli anni il suo record mondiale (17.32), dunque parte con gli assoluti favori del pronostico, anche in quel disco che l’ha vista crescere stagione dopo stagione. Infine, da tener d’occhio anche il maratoneta Alessandro Di Lello, oro iridato 2013 e bronzo 2015 nella maratona della classe T46: una sua medaglia non è affatto cosa impossibile. Mancherà invece l’ex cantante Annalisa Minetti, che ha abbandonato l’atletica dopo il bronzo (con record mondiale di classe) nei 1500m della classe T12 (preceduta da due atlete ipovedenti, non ci sono distinzioni tra le disabilità visive alle Paralimpiadi), a causa degli eccessivi infortuni, ed ha fallito la qualificazione nel ciclismo, sua nuova disciplina.

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CANOA E CANOTTAGGIO- Pochi gli atleti in gara e poche le discipline che vedranno impegnati gli azzurri nel bacino che ha portato svariate medaglie tra i normodotati. Nella canoa le nostre speranze sono affidate a Federico Mancarella e Veronica Yoko Plebani, che si giocheranno la medaglia nello sprint delle classe KL2 e KL3, e potenzialmente sono da podio: entrambi hanno una carriera costellata da piazzamenti, ma potrebbero esplodere alle Olimpiadi. Esigue invece le speranze nel canottaggio, col solo 4 con della classe LTA, che ha per timoniere Di Capua, che potrebbe arrivare nei primi tre posti.

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CICLISMO- Dal ciclismo potrebbero arrivare molte soddisfazioni alla causa azzurra: partiamo innanzitutto da Alex Zanardi, che vuole difendere ad ogni costo il doppio oro di Londra nell’handbike (gara su strada e cronometro) e punta anche alla medaglia nella staffetta completata da Podestà e Mazzone. E proprio Podestà è un altro dei big azzurri, avendo centrato un doppio bronzo a Londra ed essendo ancora in ottima forma: ma occhio anche ad Ivano Pizzi, che tenterà di ripetere la doppia medaglia (oro in linea, argento a cronometro) nella gara della classe B, anche se non gareggerà più col fratello, ma con Alessandro Fantini. Al femminile, occhi puntati su Jenny Narcisi nella classe C4-5, ma soprattutto su quella Francesca Porcellato che passa al ciclismo dopo una lunga serie di medaglie paralimpiche tra nuoto ed atletica (e Paralimpiadi invernali): l’azzurra va a caccia del nuovo oro, che arricchirebbe una meravigliosa carriera che, come quella di De Vidi, dura da Seul ’88 e l’ha portata a giocarsi una nuova medaglia a 46 anni. Infine, da tener d’occhio anche Giorgio Farroni, che fu argento a Londra e vuole ripetersi.

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EQUITAZIONE- Nella prova a cavallo la regina azzurra è senza dubbio la paraplegica Sara Morganti che, dopo il 4° posto di Londra, ha avuto un’enorme crescita, tenendo la vetta del ranking mondiale per circa un anno: Sara è seriamente candidata all’oro, e chissà che la sua prestazione nella gara individuale non trascini anche la squadra azzurra ad un piazzamento di prestigio.

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Federico Morlacchi, alfiere del nuoto paralimpico azzurro

NUOTO- Camellini e Morlacchi, segnatevi questi due nomi, perchè faranno gioire l’Italia intera: Cecilia è reduce dal tris medagliato a Londra (oro nei 50-100 stile, bronzo nei 400), ed al suo carnet ha aggiunto anche i 100 dorso per tentare un clamoroso poker nella classe S11. Per lei ripetersi è possibile, migliorarsi probabile, e lo stesso vale per Federico Morlacchi: l’azzurro, triplo bronzo a Londra nei 100sl, 200 misti e 100 farfalla, è diventato nel tempo il leader del movimento in corsia, con 7 ori tra mondiali ed europei, e dunque è atteso tra gli assoluti protagonisti di Rio (a suon di ori), dove gareggerà nei 100-400 sl e 100 farfalla della S9, nei 200 misti della SM9 e nei 100 rana della SB8. Da tener d’occhio anche Arjola Trimi, che è campionessa mondiale in carica dei 50m dorso della classe S4, e potrà portare a casa qualche medaglia, mentre al maschile i possibili outsider sono Vincenzo Boni nella S3-S4 e Francesco Bocciardo nella S6: entrambi hanno portato a casa delle medaglie agli ultimi Mondiali.

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POWERLIFTING- In questa disciplina, vicina al sollevamento pesi, l’Italia porta solo due atleti, ed ha in Martina Barbierato la grande speranza: l’azzurra, che detiene il record mondiale junior, difficilmente andrà a medaglia, ma può sperare in un piazzamento di prestigio.

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SCHERMA- La disciplina che porta sempre grandi soddisfazioni all’Italia a cinque cerchi dovrebbe ripetersi anche a livello paralimpico: c’è la serie speranza di migliorare il doppio bronzo di Londra, quando Alessio Sarri e Matteo Betti andarono a medaglia rispettivamente nella categoria A e nella categoria B della spada, e tutte le speranze d’oro sono riposte in Beatrice ”Bebe” Vio. L’azzurra è la dominatrice incontrastata del fioretto al femminile nella categoria B, e raramente fallisce gli appuntamenti che contano, pur avendo solo 19 anni: il suo oro è tra quelli dati per certi, e la giovane atleta dovrebbe trascinare a medaglia anche la squadra femminile. Medaglie a squadre possibili anche al maschile nel fioretto e nella spada, con gli azzurri che cercheranno anche la medaglia individuale al maschile, e chissà che uno tra Betti, Cima e Sarri non riesca nell’impresa.

 

 

TENNIS E TENNISTAVOLO: Nulle le speranze di medaglia nel tennis, e lo stesso discorso vale per il tennistavolo: non c’è infatti quella Pamela Pezzutto che centrò l’argento a Londra, e gli italiani non sembrano al livello della concorrenza.

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TIRO CON L’ARCO E TIRO A SEGNO: Sono parecchie, invece, le speranze riposte nell’arco, che è una delle nostre certezze anche a livello paralimpico: ci si aspetta molto da Eleonora Sarti, che è la migliore al mondo nell’arco compound ed ha il record del mondo con 695 punti sulle 72 frecce. Dati che, sommati alla sua presenza per parecchio tempo nella nazionale dei normodotati (ha sfiorato la convocazione a Rio, d’altronde è stata a lungo la miglior azzurra nel ranking), la avvicinano all’oro atteso dall’intero movimento. Speranze anche per Elisabetta Mijno, argento nell’arco ricurvo a Londra, mentre è difficile fare previsioni al maschile. Per quel che riguarda il tiro a segno, invece, l’unica medaglia potrebbe arrivare da Pamela Novaglio, reduce da ottimi piazzamenti nella classe SH2.

 

TRIATHLON E VELA- Il triathlon, che vedrà in gara i nostri Achenza, Ferrarin e Sasso, è alla prima apparizione paralimpica, e dunque rappresenta una grande incognita, mentre una medaglia può arrivare dalla vela: l’equipaggio composto da Marco Carlo Gualandris e Marta Zanetti è molto quotato a livello mondiale, e può arrivare nei primi tre nella SKUD18, anche se il bacino di Rio ha regalato sorprese nelle Olimpiadi.

 

 

Dunque, tante possibili medaglie ed un movimento che, rispetto a quello dei normodotati, parte circondato da un grande ottimismo per le prestazioni dei nostri atleti: la sensazione è che l’Italia possa migliorare le 28 medaglie di Londra e sfondare quota 30 (centrando magari la top-10 del medagliere), appuntamento a giovedì per i primi risultati concreti degli azzurri! Seguiteci sul nostro sito e su Twitter con l’hashtag #Azzurrilive.

Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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