Si conclude con una tappa mossa il trittico sui Pirenei, che precede il primo giorno di riposo del Tour de France: i corridori scattano da Pau e arrivano a Laruns. Si muoverà qualcuno dei big?

TOUR DE FRANCE, 9A TAPPA: POGACAR, SPRINT VINCENTE A LARUNS

Dopo lo stallo di ieri, coi big a controllarsi e la vittoria di Nans Peters, il trittico dei Pirenei si conclude con una frazione mossa, sulla carta favorevole alle fughe e agli attacchi da lontano. Sulla carta, perchè in realtà succederà tutt’altro nei 153km da Pau a Laruns. I corridori affrontano continui saliscendi e GPM interessanti: si parte con Cote d’Artiguelove (2.3km al 4.5%), per proseguire con Col de Hourcere (11km all’8.8%), Col de Soudet (3.8km all’8.5%), Col de l’Ichere (4.2km al 7%) e chiudere con lo storico Col de Marie Blanque (7.7km all’8.6%, con abbuoni), che precede qualche km tra discesa e falsopiano verso Laruns. La prima ora è semplicemente folle, con quasi 50km/h di media e il gruppo che non fa partire nessuna fuga: ci provano Alaphilippe, Cavagna e Pinot, tutti respinti. L’azione “reale” però la fa partire Marc Hirschi, 22enne della Sunweb ed ex campione del mondo U23 (Innsbruck 2018) che aveva conquistato la maglia bianca nelle prime fasi del Tour, attaccando con Alaphilippe a Nizza. Nessuno lo segue, e così si crea una situazione con Hirschi da solo davanti e un gruppetto folto dietro, partito però troppo tardi: nel gruppetto ci sono Formolo e Castroviejo, e per questo la Jumbo-Visma tira con van Aert a fare da “sceriffo”.

Il gruppo fa andare Hirschi, ma non i contrattaccanti, che vengono ripresi: è un gruppo estremamente ridotto, perchè il forcing iniziale l’ha ridotto a 35/40 unità. Sono i 30km conclusivi a regalare le azioni decisive: Hirschi li approccia con 4’06” sul gruppo, tirato dalla Jumbo-Visma che spreme al massimo i suoi uomini sul Col de Marie Blanque e dimezza il margine in una decina di km. Hirschi sembra avere i minuti contati, e quando si esaurisce il lavoro di Dumoulin inizia lo spettacolo: Pogacar attacca a ripetizione, restano con lui solo Bernal, Landa, Roglic e Richie Porte che rientra in un secondo momento e si stacca in seguito. Dietro Bardet e Guillaume Martin, mentre Yates va in tilt senza gregari: Pogacar e Roglic fanno lo sprint per l’abbuono del GPM, vinto da Primoz sfiorando il contatto con un distratto Tadej. Hirschi scollina con soli 17” sui big, mentre Yates è a 1’02”: sembra guadagnare in discesa, poi perde nel tratto in falsopiano e viene ripreso ai -2km. Proprio lui è il primo a lanciare lo sprint tra i primi, troppo presto: Pogacar svernicia tutti e vince, precedendo Roglic, Hirschi, Bernal e Landa. A 11” Mollema, Martin, Bardet, Porte, Uran e Quintana, mentre Yates chiude a 54” con Valverde, Dumoulin e Lopez. Perde 4’20” Buchmann, definitivamente fuori di classifica Pinot che chiude a quasi dieci minuti. Ritirato Aru: si era staccato nei primi km, vivendo un calvario in solitaria prima di dire stop.

TOUR DE FRANCE, 9A TAPPA: PRIMOZ ROGLIC IN GIALLO, DOMANI IL RIPOSO

Primoz Roglic conquista così agevolmente la maglia gialla, precedendo di 21” Bernal e di 28” Guillaume Martin: Bardet è quarto a 30”, precedendo Quintana e Uran che sono appaiati a 32”. Settimo Pogacar a 44”, mentre Yates è ottavo (+1’02”), con Lopez (1’15”) e Landa a concludere la top-10: ottimo il Tour di Damiano Caruso, 16° a 3’42” pur facendo da gregario a Landa. Domani il Tour riposa.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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