La storia di Alvise De Vidi è una delle più belle da raccontare. È la storia di uomo di cinquant’anni che non si è mai arreso nella vita, conquistando rispetto, onore e medaglie, nonostante una vita condizionata irrimediabilmente da un tuffo sbagliato, che a 17 anni gli procurò una frattura di due vertebre cervicali condannandolo per sempre sulla sedia a rotelle.

Fonte: paralimpici.gazzetta.it

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Non è facile continuare a credere nei propri sogni dopo un’esperienza simile, ma il ragazzo di San Biagio di Collalta, un paesino nel trevigiano, non vuole arrendersi e decide di percorrere una vita all’insegna dello sport, perché la vita è fatta di ostacoli che vanno superati. “Impossible is nothing” diceva qualcuno, e quel qualcuno non si sbagliava, perché i limiti esistono realmente solo nella nostra testa e sono dettati dalle nostre paure. Così De Vidi decide di dedicarsi al nuoto, uno sport che praticava ancor prima dell’incidente, conquistando una medaglia d’oro nei 25m farfalla e un bronzo nella staffetta 4×100 alle Paralimpiadi di Seoul, nel 1988. Ma la consacrazione definitiva la raggiunge nell’atletica leggera, dove si impone in diverse specialità a partire dai Giochi Paralimpici di Barcellona, nel 1992, dove porta a casa una medaglia di bronzo negli 800m T50.

Nel 1996, ad Atlanta, De Vidi concede il tris, conquistando un argento e due ori nei 1500, nei 400 e negli 800m T50. Non c’è un edizione dove è tornato a casa a mani vuote, non a caso è l’atleta azzurro più medagliato tra coloro che hanno partecipato ai Giochi di Rio. Il top lo raggiunge nel 2000, a Sydney, dove ottiene tre medaglie d’oro nei 150, negli 800m T51 e nella Maratona T51, e un bronzo e un argento nei 200 e nei 400m T51.

Da allora fino a oggi non si è ancora fermato, e a Rio, col bronzo nei 400m T51, porta il suo palmarès paralimpico a 14 medaglie, di cui 7 ori, 3 argenti e 4 bronzi. Ma in carriera Alvise vanta anche 10 medaglie ai Mondiali (2 ori, 4argenti e 4 bronzi) e un oro, due argenti e un bronzo agli Europei. Nel 2006, nella cerimonia di apertura dei Giochi Paralimpici invernali di Torino, porta nello stadio la bandiera italiana. Inoltre, nonostante una carta d’identità non più giovanissima, è l’attuale capitano della Nazionale di rugby paralimpica, a dimostrazione, ancora una volta, della sua grande versatilità e del suo immenso talento. Come direbbe il nostro amico Federico Buffa, semplicemente straordinario.

 

Marco De Silvo
Classe 1991, malato di boxe e calcio, segue con interesse anche altri sport. Oltre a scrivere per Azzurri di Gloria, collabora con Boxe-Mania e Bandiera a Scacchi.

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