Tanti auguri a Claudio Chiappucci, “El Diablo”, ciclista scalatore capace di infiammare le folle con le sue accelerazioni e le sue invenzioni. Oggi, il lombardo compie 55 anni. Riviviamo le sue imprese nel nostro ritratto.

Claudio Chiappucci esulta sul traguardo del Sestriere al Tour de France 1992

CUORE E FANTASIA: GLI INGREDIENTI DEL “DIABLO”

Tenace ed imprevedibile. Così si può descrivere Claudio Chiappucci, ribattezzato “El Diablo” dagli appassionati di ciclismo. Un diavoletto veramente particolare, tanto pacato e riservato fuori dalle corse quanto estroverso e deciso in bicicletta. Si esprimeva al meglio quando la strada era ascendente. Sì, la salita gli piaceva, sembrava fatto apposta per scalare i monti con quel fisico minuto, forse scavato dagli allenamenti lungo il territorio vicino alla nativa Uboldo, nei pressi di Varese. Magari, da piccolo, Claudio avrà persino ammirato quelle montagne, immaginando e fantasticando sulla sua bici. Sicuramente, non si sarebbe mai aspettato di entrare così tanto nel cuore degli amanti delle due ruote. Del resto, come scordare la grinta e la generosità che Chiappucci metteva in strada, quasi aggrappato al manubrio, preso dallo sforzo agonistico. Un’immagine entrata di diritto nella storia del ciclismo azzurro e, in parte, nella memoria collettiva di coloro che trascorrevano i loro pomeriggi aspettando i duelli dei campioni dei primi anni ’90.

SANREMO & SESTRIERE, I CAPOLAVORI DI UNA CARRIERA

Dici Chiappucci e pensi alla Milano-Sanremo 1991. Torna alla mente quel guizzo nella discesa del Turchino, apparentemente folle, sicuramente imprevedibile. Lui, uno scalatore, maglia pois in due Tour de France, vincitore di una classica monumento adatta prevalentemente a passisti o sprinter. Pazzesco a pensarci, non per Claudio, autore di un numero di alto livello. Dici Chiappucci e pensi alla Saint Gervais-Sestriere, tappa del 18 luglio 1992. Centoventicinque chilometri di fuga, un azzardo di fronte alla razionale condotta di gara di Sua Maestà Miguel Indurain, il re della Grande Boucle di quegli anni. E poi l’arrivo in salita, la stessa che consacrò su un percorso simile la leggenda di Fausto Coppi. Ed in quel pomeriggio estivo la fuga di Claudio, così simile inizialmente al “folle volo” dell’Ulisse dantesco, acquisì un senso, respingendo anche il recupero oculato, calcolato, preciso e misurato di “Miguelon”. Aggrappato alla sua bici, struggente nel suo sforzo, Chiappucci planò sul traguardo, annullando l’azione dello spagnolo, poi entrato in crisi nel finale. Perché la matematica non è un’opinione, ma il ciclismo non è una scienza esatta.

RIMPIANTI TOUR ED AGRIGENTO

Non me ne voglia Claudio, che oggi starà festeggiando degnamente i suoi 55 anni. Eppure, ci sono ricordi amari che proprio non vogliono andarsene. Già, anche un “Diablo” può avere gli incubi. Colpa di uno strumento, il cronometro. Ah, cosa sarebbe stato di quei Tour tra il 1990 ed il 1992, senza la lotta contro quel dannatissimo tempo? Certo, il ciclismo stesso è fatto di tempi. Ma la sfida a singolar tenzone, come cavalieri medievali, contro le lancette non è mai stato il mestiere di Claudio. È stata il pane di Greg LeMond, esperto di beffe finali, come quella celeberrima ai danni del povero Fignon. È stata anche la pietanza preferita di Indurain, che lì ha costruito i suoi successi. È lì che sono naufragati i sogni di Chiappucci, addirittura quando sembravano velatamente in giallo come nel 1990. Dicevamo che il ciclismo è questione di tempi. A volte persino di tempistiche. Basta un attimo per decidere tutto, l’importante è coglierlo. E ad Agrigento, nel 1994, Luc Leblanc azzecca lo scatto buono. El Diablo resta a guardare e perde il treno giusto, quello che porta verso l’iride. Ed al diavoletto non rimane che bruciare nell’inferno del rimpianto, un girone che ha ospitato tutti noi e che lo rende ancora più simile ai comuni mortali. Non è peccato affermare che Claudio sia amato tuttora per la sua mancata infallibilità. Umano e fragile, vicino alla perfezione e divino a tratti. Un motivo in più per augurargli buon compleanno.

ULTIME NOTIZIE SPORTIVE AGGIORNATE SU AZZURRI DI GLORIA

News di sport a cinque cerchi tutti i giorni sul nostro sito.
Scopri tutte le storie olimpiche e news anche sui nostri social: FacebookTwitterInstagramYouTube e Google +.

Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

    Potrebbero anche piacerti...

    Lascia un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *