Quest’oggi compie 40 anni Igor Cassina, e noi vogliamo omaggiarlo così: ecco la storia dell’olimpionico di Atene 2004, uno dei più grandi ginnasti azzurri!

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Igor Cassina sul podio di Atene: l’azzurro vinse l’oro nella sbarra

UNA POESIA ALLA SBARRA E IL CORONAMENTO DI UNA CARRIERA FANTASTICA: L’ORO DI IGOR CASSINA AD ATENE 2004

E pensare che il suo sport poteva essere un altro, privando l’Italia sportiva di uno dei talenti più cristallini del nuovo millennio, che quest’oggi compie 40 anni (è nato il 15 agosto 1977): esatto, perchè Igor Cassina aveva iniziato col judo, praticato da bambino e abbandonato intorno ai 5 anni perchè ”mia sorella Mara praticava la ginnastica, io ero troppo irrequieto col judogi e mi sono avvicinato a quella disciplina”. La carriera di Igor nella ginnastica procede spedita: tra gli 11 e i 12 anni sceglie di focalizzare la sua preparazione sulla sbarra, a 14 è campione italiano juniores e a soli 17 anni conquista il suo primo titolo italiano senior. Cassina è il primo atleta in età da juniores a trionfare tra i senior, e già da questo si capisce il suo enorme talento: i primi passi di Igor Cassina nel mondo dei grandi sono rappresentati dai Mondiali del 1999 e dall’esordio olimpico a Sydney 2000 (”il coronamento di un sogno, ho cercato di godermi quel risultato ed è stato emozionante trovarmi al fianco di atleti come Sotomayor”), le prime medaglie dal bronzo europeo del 2002 e da quell‘argento ai Mondiali di Anaheim che riscatta il risultato di due anni prima (4°), e lo porta a superare quel Nemov che, insieme a Bilozerchev, era uno dei suoi idoli di gioventù.

Ma il meglio deve ancora venire, e arriva il 23 agosto 2004. Siamo ai Giochi Olimpici di Atene 2004, in un pomeriggio che verrà ricordato anche per le proteste del pubblico in seguito all’esercizio ”svalutato” del russo Alexei Nemov, campione olimpico in carica: tumulti e mugugni che fanno rivalutare il punteggio ai giudici, che lasciano comunque l’atleta al 3° posto provvisorio. Igor Cassina entra in gara proprio dopo Nemov, e lo fa con la sicurezza di chi ”lavorava dalle 4 alle 6 ore al giorno, perchè stare in palestra mi faceva star bene, e l’essere umano deve fare ogni cosa che lo faccia star bene”, e sa di poter ottenere un grande risultato, anche se nella ginnastica ogni sbaglio è fatale, in pochi secondi non puoi recuperare un errore”: il suo esercizio è un mix di perfezione, massima pulizia d’esecuzione ed evoluzioni spettacolari, tra le quali spicca il suo movimento. Esatto, perchè Igor Cassina è uno dei pochi atleti a poter vantare un movimento ginnico che porta il suo nome, ed è entrato a far parte della storia della sbarra: la Federazione internazionale inserisce il ”Cassina 1”, un kovacs teso con avvitamento a 360° sull’asse longitudinale (in seguito ci sarà anche il ”Cassina 2” con doppio avvitamento, abbandonato dopo qualche tempo), tra i movimenti ufficiali nel 2002, e Igor dopo anni di lavoro sul suo gesto unico lo utilizza anche nello storico pomeriggio di Atene. Il ”Cassina” viene eseguito in modo esemplare, e i giudici premiano l’esercizio di Igor con una splendida e storica medaglia d’oro che emoziona l’Italia intera, a partire dal commentatore Rai Andrea Fusco, che dirà in telecronaca: ”Guardatelo bene: ha un aspetto umano ma è un punto esclamativo pervaso da energia, venuto dallo spazio. Si chiama Igor Cassina e non ce n’è per nessuno”.

LA DELUSIONE DI PECHINO, IL RISCATTO LONDINESE E LA NUOVA VITA DOPO IL RITIRO: TUTTO SULL’IGOR CASSINA POST-ATENE

Dopo il favoloso oro di Atene, che tra l’altro è la 500a medaglia italiana alle Olimpiadi, Igor Cassina vive un momento di difficoltà: l’argento agli Europei di Debrecen, che lo colloca ancora nel gotha della sbarra, viene affiancato da un 10° posto nei Mondiali 2005, mentre l’anno seguente il ”Cassina 1” lo tradisce, causandogli una brutta caduta e un infortunio al costato. Igor lo abbandona per circa un anno, ma poi torna in grande stile: agli Europei di Amsterdam arriva un bronzo, e ai Giochi di Pechino l’azzurro è di diritto tra i favoriti nella gara della sbarra. Arriva invece un 4° posto, che però viene ripagato dal bronzo iridato di Londra 2009, arrivato quando Igor ha 32 anni e sta già iniziando a pianificare il suo futuro: nel 2010 infatti l’azzurro si laurea in ”Scienze motorie e dello sport” all’Università Cattolica di Milano, e un anno dopo ecco il ritiro, con l’ultima apparizione negli Assoluti del 5 marzo 2011. Da qui inizia il nuovo percorso di Igor Cassina, che si dedica con successo al ruolo di allenatore, vincendo lo scudetto da tecnico della Pro Carate (lo sarà per 3 anni), e si rimette in gioco come commentatore tecnico della ginnastica, mostrando tutta la sua competenza e bravura durante i Giochi di Londra 2012 e Rio 2016: un ruolo che Igor Cassina svolge tuttora (al fianco del già citato Andrea Fusco), alternandolo con un progetto di sport e nutrizione che sta gestendo (curando la parte sportiva) con la fidanzata a Treviso. E dunque 40 volte auguri a Igor Cassina, e grazie per tutte le emozioni che ci ha fatto vivere nella sua splendida carriera!

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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