Difficile oggi immaginare una nuotatrice tanto diversa dalle atlete statuarie che si vedono scendere in vasca oggi con fisici scolpiti e spalle ampie. Ancora più difficile pensare a una ragazza in grado di competere contro le valchirie dell’est quando la forza e la stazza delle nuotatrici avversarie era molto sospetta. Forse però è stata proprio la sorpresa la prima carta vincente di Novella Calligaris. Nessuna delle sue avversarie l’aveva considerata un vero pericolo per un posto sul podio, ma non sapevano che la giovane nuotatrice di Padova era capace di aggredire l’acqua come loro non erano in grado di fare.

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Novella Calligaris

A 13 anni il primo titolo italiano nei 400sl e due anni dopo, ai campionati europei di Barcellona del 1970, il bronzo negli 800sl. Novella non ha rivali nel nuoto azzurro e si difende con tenacia anche in Europa (alla fine saranno 21 i primati europei stabiliti, mentre 76 quelli italiani). Ai Giochi del Mediterraneo di Smirne, in Turchia, conquista 3 ori (400sl, 200sl e 4×100) e un argento nei 100sl. Nonostante i risultati ottenuti, alle Olimpiadi di Monaco del 1972 Novella Calligaris è quasi invisibile quando si prepara ad affrontare le muraglie dell’est. Nessuno la considera un nome da tenere d’occhio e tutti sbagliano. Sono tre le medaglie che splenderanno al suo collo al termine dei giochi: argento nei 400sl e bronzo negli 800sl e 400 misti. L’Italia festeggia la prima medaglia olimpica del nuoto azzurro e tutto il mondo non può più ignorare “la piccolina” che ha fatto girare la testa anche a Mark Spitz.

La stella Calligaris non smette di brillare anche dopo Monaco. Il viso dolce, il corpo minuto e l’eleganza che ha in vasca sono ipnotici. Il 9 settembre 1973 all’Olimpico si gioca il derby Roma-Lazio di Coppa Italia. Per un istante gli 85mila spettatori smettono di guardare quello che accade in campo e rivolgono lo sguardo al tabellone, lì dove poco prima c’era lo 0-0 della partita, compare il tempo di 8’52″97. È quello segnato da Novella Calligaris ai Mondiali di Belgrado nella gara degli 800sl. Nuovo primato mondiale e medaglia d’oro. La nuotatrice veneta allenata da Bubi Dennerlein entra nella storia dello sport.

Smette ad appena 19 anni, quando adesso le nuotatrici vengono ancora considerate acerbe o in crescita. Lei è riuscita a fare tutto, macinando record, vasche e medaglie in poco tempo, i suoi numeri sono da capogiro (10 titoli nel 1969, 13 nel 1970, 14 nel 1971 e nel 1972 e 13 nel 1973) e per 32 anni è stata la unica e sola regina del nuoto italiano. È vero, ora abbiamo Federica Pellegrini, ma le sue battaglie sono più ad armi pari. La testa, la grinta e il cuore di Novella l’hanno portata ben oltre il suo metro e 67 ( o 64 o 63 a seconda della fonte di riferimento) regalando sogni ed emozioni. Allenatori australiani e americani hanno provato a scoprire i segreti della sua tecnica per spiegare quei successi inaspettati. Quello che non hanno capito è che Novella, in vasca, era pura magia.

Giulia Cannarella
Giornalista pubblicista, collaboratrice per Runner's World Italia. In precedenza redattrice per Agr-agenzia giornalistica radiotelevisiva e collaboratrice per la Gazzetta dello Sport inserto Milano-Lombardia

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