Nino Bibbia, da skeletonista “per caso”, diventa il primo oro olimpico azzurro dei Giochi invernali. Ecco la sua storia.

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Nino Bibbia in gara a St. Moritz 1948

LA GRANDE PASSIONE DI NINO BIBBIA PER LO SPORT

15 marzo 1922. A Brianzone, in provincia di Sondrio, viene alla luce un bambino. Il piccolo non sapeva ancora di essere speciale, era un neonato come tanti. Ma il suo futuro lo ha reso immortale, eternamente nella Storia dello sport italiano.

Nino Bibbia è un pioniere dello skeleton.

Risiede a St. Moritz, in Svizzera, dove lavora come fruttivendolo, dedicandosi allo sport nel tempo libero.

Nino Bibbia pratica molte discipline, compreso il ciclismo, ma la sua preferenza va soprattutto agli sport invernali come discesa, slalom, fondo. A 15 anni, alla prima gara di salto con gli sci, ottiene il 2° posto, arrivando a 60 metri. A 18 anni, a Kloster, diventa campione dei Grigioni nella combinata e gioca a hockey su ghiaccio nel St. Moritz.

LA STRAORDINARIA AVVENTURA OLIMPICA DI NINO BIBBIA A ST. MORITZ 1948

All’età di 26 anni, nel 1948, proprio a St. Moritz vengono organizzati i Giochi olimpici invernali, e Nino Bibbia decide di iscriversi a tre gare: bob a due, bob a quattro e skeleton, uno sport particolare e pericoloso, solo per temerari. La disciplina era tradizionalmente praticata a St. Moritz e in questa occasione viene inserita per la seconda volta nel programma olimpico.

La prima gara a cui partecipa, disputata il 30 gennaio, è quella di bob a due: Italia I con la coppia Bibbia-Campadese si classifica ottava.

Ma i suoi giorni di gloria sono il 3 e il 4 febbraio. La gara di skeleton si svolge sulla Cresta Run, sei discese in due giornate. Nino Bibbia ha poca esperienza in questa disciplina, ha iniziato a praticarla solo due mesi prima dall’inizio delle Olimpiadi e quasi per caso: un giorno un cliente gli offre uno skeleton in cambio di una cassetta di Chianti. Questo particolare fa la sua impresa ancora più grande.

Alla fine della prima giornata Nino Bibbia è secondo, a pari merito con l’esperto statunitense John Heaton, argento all’Olimpiade del 1928. Davanti a loro, solo il britannico John Crammond a soli 2 decimi di secondo.

Il secondo giorno, Nino Bibbia è in gran forma e fa tre discese praticamente perfette, distanziando progressivamente gli avversari e staccando ogni volta il miglior tempo di manche.

Grazie al tempo definitivo di 5’23’’2 Nino Bibbia conquista l’oro davanti a Heaton, staccato di 2’’4, e Crammond, terzo a 2’’9.

Già arrivando primi in una gara a cinque cerchi si rimane nella Storia sportiva, ma questa vittoria ha un valore particolare per il nostro Paese: si tratta, infatti, del primo oro olimpico dei Giochi invernali per l’Italia.

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Nino Bibbia sulla Cresta Run a St. Moritz 1948

Ma le gare a St. Moritz 1948 per Nino Bibbia non sono finite: il 6 febbraio gareggia nel bob a quattro su Italia I con Ronchetti, Campadese e Cavalieri. Dopo le quattro manche e due giornate di discese, l’equipaggio azzurro si piazza al sesto posto.

LA CARRIERA DI NINO BIBBIA NELLO SKELETON

Nino Bibbia continua a praticare lo skeleton, nonostante dopo St. Moritz 1948 la scomparsa dello sport dal programma olimpico duri per oltre cinquant’anni, fino a Salt Lake City 2002.

Nino Bibbia gareggia per quasi trent’anni nello skeleton, diventando per tre volte campione del mondo – nel 1955, nel 1959 e nel 1965, a ben 43 anni.

In carriera vince oltre 200 competizioni sulla Cresta Run di St. Moritz, ancora oggi considerata la più prestigiosa pista di skeleton al mondo. Pare che ogni volta che gli giunga voce che il suo record del circuito è stato battuto, Nino Bibbia prenda il suo skeleton e si lanci a tutta velocità a testa in giù per la Cresta Run per riprendersi il primato.

Una passione e un fuoco che non lo abbandonano mai, neanche nella vecchiaia.

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Nino Bibbia e il suo skeleton, un amore eterno

In suo onore viene istituita la Nino Bibbia Challenge Cup, una competizione di skeleton che si svolge ogni anno a dicembre sulla celebre pista svizzera. A lui è intitolata anche la curva n° 10 della pista olimpica di bob, skeleton e slittino di Cesana Pariol.

Un campione pazzesco, un talento sportivo naturale inimitabile e irripetibile, un’impresa e un amore per lo skeleton e la neve che rimarranno per sempre nella memoria collettiva.

Nino Bibbia, l’unico italiano capace di ottenere una medaglia olimpica nello skeleton, e del metallo più prezioso, il primo azzurro a vincere una gara olimpica invernale, si è spento nella sua amata St. Moritz il 28 maggio 2013 all’età di 91 anni.

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Nino Bibbia e il suo oro olimpico

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Giornalista, onnivora di cultura a 360º. Lavoro nel campo dei media, in particolare nel mondo dell'informazione e social. Lo sport è una delle mie tante passioni, coltivata sul campo, sui libri e sullo schermo.

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