Quest’oggi compie 64 anni Sara Simeoni, leggenda dell’atletica leggera italiana: ecco il racconto della sua formidabile carriera

TANTI AUGURI A SARA SIMEONI: IL RACCONTO DELLA SUA VITA SOPRA I 2M

Negli anni Ottanta l’atletica azzurra ha scritto le pagine più importanti della sua storia: Pietro Mennea, Sara Simeoni e gli altri big della squadra italiana ci regalato gioie, medaglie e… record. E il record è al centro della storia odierna, la storia di un’atleta che ha rivoluzionato il mondo del salto in alto italiano, ed è stata fondamentale per tutto il movimento. La carriera di Sara Simeoni è un lampo accecante: Sara inizia ad allenarsi usando lo stile-Fosbury, e diventa primatista italiana quando ancora gareggia tra le juniores, nell’agosto 1971: è l’inizio di un percorso da predestinata, che la porta a diventare una delle migliori atlete al mondo e rivaleggiare con le tedesche Ackermann e Meyfarth.

Si può dire che è grazie a quello stimolo, oltre a una tecnica e determinazione fuori dal comune, che Sara Simeoni ha ottenuto i risultati che l’hanno resa leggendaria: un’atleta capace di superare più volte i due metri e ottenere le maggiori soddisfazioni sportive. Su tutte, il record del mondo del salto in alto, arrivato quando nessuno se l’aspettava: la Rai non aveva mandato neppure una troupe a seguire la riunione d’atletica tra Italia e Polonia dell’agosto 1978, ed era totalmente impreparata quando Sara Simeoni salì a 2.01, fissando un limite che come record italiano ha resistito fino al giugno 2007 e al nuovo record di Antonietta Di Martino. Solo trent’anni dopo sono stati ritrovati dei filmati a colori, pescati nell’archivio di una tv bresciana. Se del record del mondo ci sono poche immagini, non si può dire lo stesso dell’oro olimpico di Mosca 1980: Sara fece una grande gara, conquistando la soddisfazione più grande per un’atleta, che fa il paio con gli argenti del 1976 e del 1984 e con le tantissime medaglie conquistate.

Sara Simeoni, grande tifosa del Chievo, è rimasta nel mondo dello sport, diventando la responsabile della Fidal Veneto e togliendosi parecchie soddisfazioni anche dopo il ritiro: ha portato la bandiera olimpica durante la cerimonia di chiusura di Torino 2006, ed è stata eletta atleta del centenario (con Tomba) nel 2014, durante le celebrazioni per i 100 anni del CONI. E inoltre, ha avuto una carriera differente: ha collaborato e cantato in diverse sigle di telefilm e cartoni animati.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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