Andiamo a ripercorrere la carriera di Andrea Zorzi, l’opposto della Generazione dei Fenomeni.

Zorzi festeggia con alcuni suoi compagni
FONTE: Twitter

LA CARRIERA DI ANDREA ZORZI

Andrea Zorzi nasce a Noale, in provincia di Venezia, il 29 luglio del 1965. Opposto dotato di grande potenza e classe e di un temperamento non comune, viene ricordato soprattutto per aver giocato nella nazionale italiana di pallavolo nella cosiddetta “Generazione dei Fenomeni” guidata da Julio Velasco.

Zorro, questo il suo soprannome, è cresciuto, pallavolisticamente parlando, a Padova, prima di trasferirsi e farsi conoscere a Parma. Con gli emiliani gioca per ben cinque anni, dall’85 al ’90, facendo incetta di trofei: uno scudetto (89/90), due Coppe Italia (86/87 e 89/90), tre Coppe delle Coppe (87/88, 88/89 e 89/90), due Supercoppe Europee (89 e 90) e un Mondiale per Club (89).

Terminata l’esperienza parmense Zorzi si trasferisce a Milano, dove gioca dal ’90 al ‘94. Nella città meneghina continua a vincere mettendo in bacheca un’altra Coppa delle Coppe (92/93) e altri due Mondiali per Club (90 e 92).

Nel 1994 si accasa a Treviso, solo due anni per Zorro, ma che oltre allo scudetto della stagione 95/96 lo portano a vincere la Coppa dei Campioni, nella stagione 94/95, trofeo che Zorzi non aveva mai vinto.

Infine si trasferisce alla Lube, dove gioca per due stagioni dal ’96 al ’98, prima di ritirarsi dalla pallavolo giocata.

Un dato importante, legato alla carriera di Zorro, bisogna sottolinearlo: nella regular season del massimo campionato italiano ha giocato 213 partite mettendo a segno ben 6116 punti.

In questa classifica è quinto alle spalle di altri fenomeni, suoi compagni di nazionale, che però hanno giocato molte più partite di lui, basti pensare alle 408 partite disputate da Giani, alle 392 di Cantagalli, alle 373 di Bernardi e alle 280 di Pasinato. Dunque per media punti/partita Zorro è al primo posto con più di 28 punti a partita (28,71 per gli amanti dei numeri).

LA CARRIERA IN NAZIONALE

Come detto in apertura Andrea “Zorro” Zorzi è ricordato e amato per le gesta e soprattutto per le schiacciate effettuate in nazionale, in quella che è passata alla storia come la “Generazione dei Fenomeni”.

Con la maglia Azzurra ha collezionato ben 325 presenze vincendo due ori ai campionati mondiali (Rio 1990 e Atene ’94) e un argento all’Olimpiade di Atlanta ’96. La delusione per la sconfitta in finale maturata nell’Olimpiade nel ’96 l’ha portato a decidere di ritirarsi dalla pallavolo giocata due anni più tardi a “soli” 33 anni.

LA CARRIERA DOPO L’ADDIO AL VOLLEY

Oltre che essere un grande pallavolista Andrea Zorzi è diventato un personaggio per le sue doti comunicative: dotato di dialettica carismatica “Zorro”, come veniva soprannominato, si è sempre trovato a proprio agio davanti ad un microfono.

Queste spiccate doti lo hanno portato, senza troppi fronzoli, a diventare un commentatore televisivo una volta terminata la propria carriera da giocatore. Zorro ha commentato match di pallavolo per Sky Sport, per la Rai, ed è attualmente la voce del volley per Dazn.

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