Ha preso parola lunedì sera nella cornice del Castello Visconteo di Pavia. E lo ha fatto con la consueta parlantina del buon edotto,  offrendoci considerazioni e anedotti sull’ultima edizione dei Giochi.

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Federico Buffa è stato uno degli ospiti più attesi della 64^ edizione dell’Autunno Pavese

Al termine del talk show “Goal a grappolli”, uno degli eventi più seguiti della 64^ edizione dell’Autunno Pavese (al quale ha partecipato in compagnia del suo amicone Lele Adani, seconda voce di Sky Sport), Federico Buffa ci ha detto la sua opinione sul caso della settimana, cioè la mancata candidatura di Roma per ospitare i Giochi del 2024. “C’erano varie ragioni per il sì ed altrettante per il no. La campagna elettorale dell’attuale sindaco di Roma era stata basata sul no alle Olimpiadi: come avrebbe potuto smentirsi proprio adesso la Raggi? Se i Giochi andranno a Los Angeles per la terza volta, gli Americani saranno in grado di dirvi quali sono i 10 top sponsor che garantiranno quelle Olimpiadi. È vero che c’è spesso una progressione della fioritura costi fino al 170% rispetto ai preventivi, ma il problema è che il nostro sistema prevede che lo Stato si faccia carico della maggior parte delle spese organizzative. In un Paese in cui il debito è al livello attuale ed è peggiorato rispetto a qualche anno fa, quando Monti disse che non potevamo permetterci le Olimpiadi, se uno dice di no ha un valido motivo per dirlo”. E dal punto di vista di una sportivo? “In questo caso la mancata candidatura è chiaramente un’occasione mancata dall’intero movimento. Però non mi sento di dire che non ci fossero le basi per dire di no”.

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Federico Buffa insieme ad alcuni redattori di azzurridigloria.com

Assodato il brutto rapporto esistente tra l’Italia e lo sport,  l’Avvocato Buffa ha scomodato quanto avvenuto nel mondo del calcio per rincarare la dose: “Eravamo certi che gli Europei del 2012 sarebbero stati dati a noi e che coi contributi a fondo perduto dello Stato avremmo rimesso in piedi degli stadi che datano al 1930. Gli Europei sono stati giustamente assegnati ad altri Paesi (Polonia e Ucraina, ndr) che ne hanno fatto un ottimo uso. Intanto noi ci siamo accorti che i soldi somministrati ai club dalle televisioni sono stati usati per tutto, tranne che per le strutture. Pensiamo sempre che si possa sostenere l’organizzazione di un qualsiasi evento sportivo solo con l’aiuto dello Stato. Di conseguenza la nostra imprenditoria privata fa fatica”. Così l’estero finisce per differenziarsi nettamente dal nostro Paese: “Qual è lo stadio più avanzato del pianeta? L’Emirates Stadium di Londra. E chi lo ha ideato? L’Arsenal. Il Comune di Londra ha detto inizialmente su quale area edificarlo, ma poi sono state le risorse economiche dei Gunners a fare la differenza. E chi è il proprietario dei Gunners? Il signor Stan Kroenke, che è anche proprietario di due squadre di Denver, in particolare dei Denver Nuggets. Questo signore conduce l’Arsenal esattamente come se fosse un club NBA, e credo che i Gunners siano tra i primi cinque club al mondo per fatturato, pur non vincendo praticamente mai e senza poter usufruire dei super bonus del sistema inglese. Però questo ci dimostra una cosa: se hai una logica di imprenditoria allora puoi fare grandi cose. Invece se credi che lo Stato debba sostenerti sempre in nome del progetto, come succede in Italia, allora risulta evidente come il nostro sia il Paese sbagliato in cui investire”.

Così parlò Federico Buffa: l’ennesima voce dentro al coro di coloro che pensano che la candidatura sia stata ritirata per una causa buona e giusta.

Simone Lo Giudice
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