Durante la puntata settimanale di ”Minuti di Gloria” in onda ogni venerdì dalle 18 alle 19 sulle frequenze di Radio Ticino Pavia (91.8 o 100.5), abbiamo intervistato Riccardo Magrini, commentatore del ciclismo per Eurosport: ecco la sua opinione riguardo alla Tirreno-Adriatico, all’avvio di stagione degli azzurri e alla Milano-Sanremo di domani.

Riccardo Magrini con Greg Lemond e Salvo Aiello

CICLISMO: RICCARDO MAGRINI INTERVIENE AI MICROFONI DI ”MINUTI DI GLORIA”

Il commento tecnico per Eurosport e l’ottima intesa con Salvo Aiello, ma non solo: Riccardo Magrini, toscano dalla simpatia innata, nasce come corridore, e ha all’attivo anche una vittoria di tappa al Giro d’Italia e al Tour de France (entrambe nel 1983), sfatando un tabù-vittoria nella Grand Boucle che durava dal 1979. Corridore fino al 1986 dunque, e poi direttore sportivo, un incarico svolto sia tra i dilettanti, che alla Mercatone Uno di Marco Pantani e del compianto Cenni: poi ecco la carriera da commentatore sportivo e opinionista per Eurosport, un ruolo nel quale Magrini si è calato alla perfezione senza perdere la sua verve, commentando Giro, Tour, Vuelta e tutte le corse di maggior prestigio. Riccardo è reduce dal commento della Parigi-Nizza, e durante il nostro programma radiofonico ”Minuti di Gloria” l’abbiamo intervistato per parlare dell’avvio di stagione degli italiani, della corsa francese e della Tirreno-Adriatico che si sono appena concluse, e della Milano-Sanremo che si terrà domani. Ecco le sue parole ai nostri microfoni.

LA TIRRENO-ADRIATICO DELUDENTE DI ARU E NIBALI, L’AVVIO DI STAGIONE DEGLI AZZURRI E NON SOLO: IL GIUDIZIO DI RICCARDO MAGRINI

Ciao Riccardo, partiamo dalla Tirreno-Adriatico: ci si aspettava tanto da Nibali e Aru, invece sono stati un po’ dei flop. Non abbiamo avuto grandissimi risultati, Pozzovivo è stato il miglior italiano in classifica, e insomma, questi sono i dati: come commenti le prestazioni degli azzurri?

”Beh, posso sicuramente dire che quando si creano tante aspettative intorno a due corridori, poi le delusioni sono sempre dietro l’angolo: è normale che i risultati non abbiano soddisfatto, anche perchè credo che sia Aru che Nibali abbiano fatto una Tirreno non all’altezza della situazione, soprattutto paragonandoli a quel Nairo Quintana che l’ha vinta e, di base, ha dei programmi stagionali simili a quelli dei due italiani. Poi, io sono dell’idea che un corridore di un certo peso, anche quando non è al 100% della condizione, deve sempre far sentire il suo peso specifico in corsa. E questo non è successo alla Tirreno-Adriatico”.

Restando sull’inizio di stagione, ci sono stati un po’ di segnali contrastanti: Ballerini e Mareczko hanno offerto delle ottime prove e fatto vedere buonissime cose, mentre Viviani pare un po’ in ombra. Cosa dobbiamo aspettarci in vista della Milano-Sanremo di domani? Tra l’altro anche Trentin sta facendo molto bene…

”Mah, Viviani ha fatto un sacco di secondi posti e lui fondamentalmente c’è, anche se gli manca il guizzo vincente: Elia è sui parametri degli altri anni, è un corridore serio, che ha ancora ampio margine di miglioramento ed è supportato da una buona squadra, cosa che può consentirgli di fare presto il botto. Trentin, invece, potrebbe fare molto bene alla Sanremo, considerando anche che ieri Gaviria (uno dei grandi favoriti, ndr) è caduto in allenamento e si è fatto male a un polso: stamattina il colombiano è rimasto in albergo e si è allenato da solo facendo i rulli, quindi dovremo capire cosa farà durante la corsa, perchè qualora non fosse al meglio Trentin potrebbe essere lasciato libero di agire, e come lui Gilbert o Alaphilippe, che rappresentano le altre punte della Quickstep-Floors”.

LA MILANO-SANREMO, LA QUESTIONE-WILD CARD AL GIRO D’ITALIA E CONTADOR: L’OPINIONE DI RICCARDO MAGRINI

Restando sulla Milano-Sanremo, il grande favorito è Sagan, e per molti la seconda punta è van Avermaet: come vedi la corsa, e cosa possono fare gli italiani? Tra l’altro abbiamo Colbrelli che ha vinto una tappa alla Parigi-Nizza, e potrebbe essere la sorpresa in chiave azzurra…

”Guarda, la Sanremo tutti gli anni è piena di pronostici, che puntualmente vengono sovvertiti: l’anno scorso ha vinto Demare, che è andato molto bene alla Parigi-Nizza e pedala forte anche in questo avvio di stagione. Alla fine, la Sanremo è una corsa semplice e al tempo stesso difficile, perchè è ”stupida” a livello di percorso e senza grosse difficoltà altimetriche, però a differenza di altre classiche è talmente difficile che porta sempre parecchi nomi a potersela giocare. Alla fine la Parigi-Roubaix vede sempre quei 10 nomi in grado di vincere, il Giro delle Fiandre più o meno uguale e lo stesso discorso vale anche per la Liegi, mentre nella Sanremo anche un atleta che tenta la fortuna in avvio scappando alla Chiesa Rossa può aver l’occasione di vincere, perchè diventa una corsa affascinante e allo stesso tempo difficilissima nel pronostico. Detto questo, con il discorso fatto in precedenza non voglio togliermi dalla responsabilità di fare un pronostico, anche perchè se si guarda come si sta pedalando adesso il favorito è Peter Sagan: solo lui la può perdere, secondo me”.

Facendo un passo avanti, e parlando dell’avvicinamento al Giro d’Italia: nelle scorse settimane si è discusso molto della questione wild-card, sollevata da Gianni Savio, il patron dell’Androni, che non parteciperà alla corsa rosa per il secondo anno consecutivo. Che idea ti sei fatto di questa questione?

”Per me, uno a casa sua invita chi gli pare: per farvi un esempio, se voi mi invitate a parlare in radio, io sono ben contento d’intervenire, ma se non vi son piaciuto è ovvio che non mi chiamerete la prossima volta che volete intervistare qualcuno sul ciclismo, e non posso definirvi stupidi o attaccarvi per questa valutazione… Purtroppo è così, se non t’invitano perchè non hai i parametri, non devi metterti a far polemica: è un discorso che non vale solo per Savio, ma anche per la Nippo-Fantini. È ovvio che uno ci rimane male a non partecipare al Giro del Centenario, però per esempio Reverberi è rimasto fuori dalle wild-card in passato, ma non ha fatto polemica: con questo, ognuno può fare quello che gli pare, io mi son fatto la mia idea e son convinto che sia meglio rispondere coi risultati che con la lingua. Tant’è vero che Gianni Savio si è presentato alla Tirreno-Adriatico con Bernal che ha lottato per la maglia bianca con Jungels e poi ha fatto una bella prova nella classifica GPM con Ballerini: è un discorso da chiudere, Gazprom e CCC avevano pieno diritto alla wild-card, e la decisione è stata presa”.

Chiudiamo con una domanda su un atleta che ha emozionato tutti nella Parigi-Nizza, sfiorando la vittoria con un attacco fantastico: parliamo ovviamente di Alberto Contador.

Albertino, Albertino, Albertino. Beh, Albertino (Riccardo Magrini chiama così da sempre Contador, ndr) è Albertino. Quando smetterà lui sarà come quando ha smesso Cancellara: non c’è più Fabian che fa quelle cose con cui era capace di emozionarti, e Contador è rimasto l’unico per ora ad essere in grado di entusiasmare così gli appassionati. Speriamo di trovarne un altro uguale, ma è difficile: Albertino è il numero uno, ha fatto una cosa da lacrime, e dispiace che abbia trovato due connazionali che gli hanno rovinato la festa e tolto l’abbuono. Lui non poteva sapere quanto fosse il suo vantaggio nel finale, però in telecronaca l’avevo detto che ci si giocava tutto sugli abbuoni: è andata male, purtroppo, ma è anche stato bravissimo Henao nel difendere la leadership. Alberto però ci ha emozionato, e devo dire che mi emoziono ogni volta che si alza sui pedali”.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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