MILANO, dai nostri inviati Marco Corradi e Federico Mariani

”Azzurri di Gloria” ha ottenuto l’accredito per il Giro d’Italia del centenario e, dopo la due giorni tra Tortona e Castellania, eravamo presenti all’arrivo a Milano, dove abbiamo realizzato svariati contributi e interviste: ecco a voi le parole di Vincenzo Nibali, 3° della generale, durante la conferenza stampa conclusiva. 

Nibali

UNA VITTORIA DI TAPPA E TROPPO ATTENDISMO: IL GIRO DI VINCENZO NIBALI

Era uno degli assoluti favoriti per la vittoria finale, ma si è dovuto arrendere alla solidità di Tom Dumoulin, bravo a reggere (nonostante qualche difficoltà e un attacco intestinale che gli ha fatto perdere 2′ a Bormio) alla pressione sulle tante salite della terza settimana: Vincenzo Nibali chiude il Giro del centenario al 3° posto, con 39” di distacco dall’olandese (e 9” da Quintana, arrivato 2°), ma non può essere totalmente soddisfatto della sua corsa rosa. Il Giro 2017, infatti, ha sì portato al capitano della Bahrain-Merida il successo di tappa di Bormio, su un terreno a lui congeniale (salita dura e poi discesa nella quale attaccare), ma anche qualche delusione dovuta al distacco dal vincitore finale: lo Squalo dello Stretto poteva certamente attaccare di più e limitare al minimo la marcatura con Quintana, e ha pagato oltremisura quelle prime due settimane balbettanti, nelle quali ha perso un minuto che gli è stato fatale. Nibali (classe ’84) ha parlato di questo e tanto altro nella conferenza stampa conclusiva del Giro d’Italia, e vi riportiamo le sue dichiarazioni.

QUALCHE RAMMARICO E DUE TAPPE CHIAVE: IL COMMENTO DI VINCENZO NIBALI IN CONFERENZA STAMPA

Ciao Vincenzo, cosa non ha funzionato nel tuo Giro d’Italia?

Ho perso questo Giro sul Blockhaus e a Oropa, dove ho perso un po’ di tempo e quelle erano le tappe chiave per me”.

Hai qualche rimpianto? Magari anche non necessariamente sul Giro, però alla Tirreno dicevi di non aver fatto il tuo inverno ideale…

”Nessun rimpianto. Sapevo qual era il mio obiettivo al Giro, sono arrivato con una buona preparazione, anche se ho sofferto sulle salite secche, quelle che venivano dopo tanta pianura: lì non sono riuscito a dare il massimo, però mi sono battuto e ho dato tutto quello che avevo, quindi nessun rammarico. A inizio stagione sono partito più lento rispetto agli altri, però è anche vero che la Bahrain-Merida è una squadra nuova, quindi siamo partiti da zero cambiando bici, preparazione ecc (anche se, in realtà, Vincenzo ha portato con sè il suo preparatore Slongo) e non è stato semplice cercare di partire subito pronti. Penso che abbiamo dimostrato di aver fatto un buon lavoro sin qui, e dovremo continuare così”.

Quei 43 secondi persi a Oropa, guardandoli adesso, sono risultati decisivi…

Quei 43 secondi sono stati troppi, però anche quel minuto perso da Quintana sul Blockhaus è stato eccessivo e deleterio. Paura di perdere il podio? Io ho corso con la testa per cercare di vincere e mai per il podio, e si è visto: volevo fare il colpo grosso, ma non era semplice perchè i miei rivali mi conoscono. Ho avuto a che fare con due corridori molto forti come Quintana, uno degli scalatori più forti, e Tom Dumoulin, un cronomen che sa difendersi benissimo in salita. Le crono hanno deciso il Giro, Tom ha fatto una grande corsa e ha meritato la vittoria di questo Giro”.

Puoi quasi ringraziare Dumoulin, perchè perdere il Giro per 9” da Quintana sarebbe stato bruttissimo…

”Senza dubbio, ma ripeto che le tappe in cui ho ”buttato via” la vittoria finale sono quelle di Oropa e del Blockhaus. Per il resto sono soddisfatto, non è semplice essere al 100% per tre settimane e ognuno di noi ha qualche punto debole che gli altri possono sfruttare”.

A inizio Giro avevi detto che il podio era il tuo obiettivo: sei contento?

‘Sì, di base sono contento, però non sono mai totalmente soddisfatto di me stesso: penso di aver dato il massimo e non posso farmi una colpa per questo 3° posto”.

Ti vedremo ancora a lungo in corsa, no? Hai 33 anni a novembre.

”Come dice Valerio Agnoli, è importante sentirsi giovani dentro, e io mi sento così”.

Credi che Michele Scarponi, da lassù, sia felice di vederti sul podio a Milano?

”Credo di sì. È difficile commentare gli ultimi mesi passati senza Michele, era una persona speciale”.

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