La “tappa regina” di questo Giro d’Italia 2017 si conclude con la vittoria di Nibali, dopo aver affrontato Mortirolo, Stelvio e Cima Coppi in un’unica giornata, 222 km tra le montagne più dure e avvincenti che si potessero inserire nel paesaggio della corsa. Il racconto di giornata.

Nibali trionfa davanti a Landa (Fonte Twitter @Giroditalia)

LANDA DA APPLAUSI, BUONA LA GAMBA DI NIBALI: IL FILM DELLA 16a TAPPA

DEDICA ALL’EX-COMPAGNO SCARPONI: IL MORTIROLO E’ DI SANCHEZ

La partenza da Rovetta è assai tranquilla e vede un ritmo sostenuto con diversi tentativi di fuga, che vengono tutti annullati visti l’altissima velocità che tiene il gruppo per una tappa dura come questa. Dopo 40 km dall’avvio, si stacca un gruppo di 25 corridori, che arriverà poi in cima al Mortirolo con circa 2 minuti dal gruppo maglia rosa, tirato dalla Sunweb di Dumoulin che fatica a tenere il ritmo dei battistrada.

Jaregui, Bilbao, Bizhigitov, Senni, Dombrowski, Villella, Grosscharnter, Samoilau, Ladagnaous, De Buyst, Anacona, Bennati, De Plus, Serry, Berhane, Belkov, Losada, Van den Broeck, Kiryienka, Bauhaus, Haga, Pedersen, Stuyven, Marcato, Mohoric, questa è la fuga, ai quali si andranno ad aggiungere Landa, Amador, Kruijswijk e Sanchez.

Sarà proprio lo spagnolo dell’Astana che taglierà il traguardo per primo sulla Cima Scarponi (fu salita decisiva per la sua vittoria al Giro del 2010 per l’italiano), compiendo uno sforzo molto importante pur di onorare con questa prova la memoria del suo ex-compagno di squadra da poco scomparso. Dietro Sanchez, Fraile e Landa che lasciano il compagno di fuga transitare per primo senza porre resistenza, un gran bel gesto.

Nella discesa verso lo Stelvio, si ricompatta il gruppo in fuga, mentre guadagna ancora sulla maglia rosa. A Bormio, il ritardo attestato si aggira sui 2′ 50″, con Dumoulin che sceglie di non spremere i suoi e tenere controllata la fuga, senza esagerare. Per ora Nibali si tiene a ruota di Quintana (ha tre uomini in fuga), mentre in testa Amador sarebbe virtualmente sul podio proprio dietro il colombiano e suo compagno di squadra.

LA CIMA COPPI VA A LANDA

Da Bormio sino alla cima i fuggitivi mantengono sostanzialmente il vantaggio, mentre i campioni stanno a guardare e a studiare la situazione, mentre si alternano la FDJ di Pinot e la Trek-Segafredo di Mollema in testa a tirare. Quest’ultima si alleerà poi con la Sunweb di Dumoulin, patto di non belligeranza tutto oranje per tentare un recupero sulla salita che conduce allo Stelvio.

Salita che non porterà a nessun ricongiungimento, tranne che per Anacona che, staccatosi dai fuggitivi circa a metà, li andrà a riprendere da solo poco prima dello scollinamento. Landa, Sanchez, Deignan, Izagirre, Amador, Kruijswijk, Anton e Hirt saranno i compagni di fuga del colombiano della Movistar.

Sulla Cima Coppi trionferà poi Mikel Landa, scattando prima degli altri battistrada. Secondo al GPM di 1° categoria è Anton, poi Sanchez, Kruijswijk e Hirt. Il gruppo scollina con un ritardo di 2″.

La discesa verso Glorenza vede uno scatenato Amador che attacca in discesa prendendo il largo rispetto alla fuga, ma uno straordinario Landa lo recupera nel giro di pochi tornanti. Questo duetto guadagna 30″ sul quartetto rimasto dalla fuga (Kruijswijk, Deignan, Anacon e Hirt) e ben 2′ 45″ sul gruppo maglia rosa che procede ancora senza forzare, con gli uomini di classifica che non tentano alcun attacco a Dumoulin oggi.

Via via che ci si avvicina al traguardo volante di Glorienza, il gruppo maglia rosa incomincia ad aumentare i giri e rosicchia pian piano secondi sui battistrada. Nel frattempo Landa e Amador si fanno recuperare dai 4 inseguitori per avere gambe in più per i 45 km finali.

ANCORA LANDA SULL’ALTRO LATO DELLO STELVIO

Ai piedi dell’Umbrailpass (che segna anche il confine con la Svizzera) il ritardo della maglia rosa (tirata nel frattempo da Pellizzotti, compagno di Nibali) è di circa 2 minuti, mentre in fuga c’è da registrare lo scatto di Kruijswijk, che viene poi ripreso da Landa (oggi a dir poco perfetto). Infine, Hirt si ricongiungerà poco dopo.

Poi succede l’imprevisto che cambierà il giro: Dumoulin è costretto a fermarsi per problemi intestinali appena iniziata la salita. Questa sosta forzata (di circa un minuto) lo fa staccare dal gruppo dei corridori da classifica e perdere secondi preziosi per la classifica, ma sembra che Nibali & co non reagiscano minimamente a questa occasione d’oro. Solo dopo qualche kilometro, accortosi dell’assenza del primo in classifica, incominceranno ad aumentare i giri nelle ruote della bicicletta, troppo tardi forse, anche perchè nel frattempo l’olandese ha chiamato a sè il gregario De Tom (il ritardo tra questi era quasi 2 minuti).

Ai 25 km all’arrivo, i tre fuggitivi perdono terreno sui “gruppo dei campioni” e si assestano sul 1′ 10″ di vantaggio. Stesso ritardo è presente tra questi e Dumoulin che continua la sua marcia da solo, dopo che il compagno si è staccato. A dir poco stoico, nonostante tutti i problemi e la sfortuna di giornata.

A 5 km dal GPM, Nibali attua la selezione nel gruppo alzandosi sui pedali: risponde presente Quintana, insieme a Pinot, Mollema, Pozzovivo, Zakarin e Yates, mentre gli altri (tra i quali Jungels) si stacca. Nel frattempo in testa Landa parte in solitaria, lasciando gli altri due soli.

L’altro lato dello Stelvio dirà Landa primo, ad appena 13″ dal quartetto Quintana-Nibali-Pozzovivo-Zakarin che hanno recuperato ben 1′ 10″ nel giro di appena un kilometro, mentre Dumoulin è a 2′ 18″ dalla testa della corsa.

Nibali aggancia Landa a 11 km dalla fine, mentre dietro Pozzovivo non molla e tenta un recupero su un Quintana in difficoltà in discesa. Lo squalo oggi è in forma impressionante e cerca assiduamente di guadagnare più possibile, anche son l’aiuto dello spagnolo.

La discesa continuerà indisturbata per i due di testa, con Nibali che trionferà nello scatto decisivo al traguardo, battendo un Landa deluso per la mancata vittoria, che sicuramente sarebbe stata strameritata. Il corridore della Bahrain-Merida dimostra una buona gamba quest’oggi, impaurendo sicuramente gli avversari per i prossimi giorni e risultando il primo italiano a vincere una tappa in questo Giro d’Italia 2017. Bene comunque Quintana, terzo e Pozzovivo che si piazza sesto. L’eroe di giornata rimane comunque Dumoulin: l’olandese da solo, limita i danni e arriva con appena 2 minuti di ritardo, mantenendo la maglia rosa.

Il Giro d’Italia è riaperto, inizia la settimana di fuoco!

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Gianluca Zanfi
Studente Magistrale di Ing.Civile@Unimore. Spalmato sul divano e con un telecomando in mano, ogni sport diventa magicamente interessante e degno di racconto.

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