Nuovo appuntamento con tutto quello che succede nel mondo della palla a spicchi. La nostra classifica dei migliori e i peggiori della Lega A di basket, l’inizio dei play off e gli italiani che si stanno mettendo in mostra in Europa del mese di maggio.

Gigi Datome vince l’Eurolega

CHI SALE: DOVE VOLANO LE AQUILE, IL SOGNO DI TRENTO

Non ci sono dubbi, le aquile volano alte nel mese di maggio e conquistano una storica finale scudetto meritata dall’inizio alla fine. Il cammino di Trento inizia contro Sassari, tra le migliori del mese di Aprile, la Dinamo però sembra aver dato tutto ancora prima di iniziare i play off e non riesce a superare il muro difensivo della squadra di coach Buscaglia. I bianconeri chiudono la serie con un netto 3-0 e si trovano davanti lo scoglio Milano. Sembra quasi destinata a chiudersi qui la strada di Trento, contro quelli che sarebbero i favoriti di questa corsa scudetto, ma le scarpette rosse sono sbiadite e si pestano i piedi da sole. Parlare di demeriti dell’EA7 sarebbe tuttavia sminuire il lavoro della squadra trentina e le 3 vittorie in casa di Milano raccontano una storia con un solo protagonista: Trento. L’Aquila Basket vince la serie 4-1 senza mai dare l’idea di essere stata messa in difficoltà e la finale è la giusta conclusione di questo mese davvero eccezionale.

CHI SCENDE: BUCO NERO MILANO, IL CRACK DELL’OLIMPIA

Il tonfo secco e sordo sul parquet del Forum si sentirà ancora nei mesi a venire. Difficile immaginare una Milano che saluta in semifinale i playoff scudetto, ancora più difficile immaginare che il pubblico dell’Olimpia non veda una sola vittoria casalinga in semifinale. I quarti contro Capo d’Orlando avevano dato qualche segnale d’allarme, con la prima sconfitta del tutto inaspettata da parte di Milano. Seguono però prestazioni se non convincenti nel gioco, ma almeno nei risultati e l’Olimpia torna in carreggiata vincendo 3-1 e portandosi alla sfida con Trento con uno spirito leggermente migliore. Tutta un’illusione. Qualcosa si è inceppato in casa Olimpia, troppe le palle perse, troppi gli errori al tiro e troppe le lacune difensive. Davanti a un’Aquila basket che ha mostrato di avere diversi limiti, scoprendo più volte il fianco, la squadra di Repesa è stata del tutto incapace di approfittarne, riuscendo addirittura a fare peggio. Uscire dai playoff non sembra essere il problema più grande di questa Milano.

PLAYOFF: VENEZIA IN FINALE, MA CHE RISCHIO AD AVELLINO

Solida in tutto il campionato la squadra di coach De Raffaele non ha deluso le aspettative all’inizio di questi playoff. Contro Pistoia la Reyer ha mostrato di avere una percentuale di realizzazione impossibile da arginare per gli avversari: dei veri e propri cecchini dalla lunetta, quasi sempre oltre il 50% nei tiri da 2 e vicini al 30% in quelli da 3, i lagunari sono riusciti a imporsi 3-1 nella serie dimostrando di voler lasciare il segno. Più complicata la semifinale con Avellino arrivata allo scontro dopo aver sconfitto la Reggiana 3-0, ma soffrendo di più rispetto a quanto mostrato dai risultati.  La Scandone inizia con una fiammata andando a vincere al Taliercio, poi la reazione della squadra di casa in gara 2 e la vittoria in gara 4 al Del Mauro mantengono la serie sul 2-2. A spostare l’ago della bilancia gara 5 in cui Venezia sembra inarrestabile con Batista e Peric che mettono entrambi a referto 18 punti, ma non sono i soli ad andare in doppia cifra, anche Bramos e Filloy mettono il sigillo su un pesante 78-66. Avellino si gioca tutto davanti al pubblico di casa in gara 6 e quasi riesce nell’impresa di beffare la Reyer nei secondi finali dopo che la squadra di Buscaglia sembra avere l’incontro in mano. A 58” dalla fine, con il risultato sul 76-81, succede il finimondo con la Scandone che riesce a farsi sotto a -3 con Logan, si torna a +5 con Ejim, Logan dalla lunetta per il nuovo -3, Haynes dà respiro rimettendo Venezia a + 4, bomba di Logan nel finale che fa tremare il sogno della Reyer, ma non c’è più tempo. Finale 83-84 e Venezia si gioca lo scudetto contro Trento.

ITALIANI ALL’ESTERO

Nicolò Melli: il suo Bamberg è in finale playoff dopo aver battuto agilmente il Bonn (3-1 dopo la sconfitta a sorpresa in gara 1 in casa) e il Bayern con un netto 3-0. Per l’ala azzurra tuttavia sembra essere l’ultima stagione con il club tedesco, Melli infatti sembra già essere atteso a braccia aperte al Fenerbahçe dove troverà l’amico e compagno di Nazionale Gigi Datome. Nel mese di maggio, a ulteriore conferma della sua grande stagione, Melli è stato inserito nel secondo miglior quintetto dell’Eurolega con 11,5 punti di media, 7,4 rimbalzi e 2,3 assist.

Gigi Datome: il capitano azzurro solleva quel trofeo che aveva sfiorato, quasi sentito suo, con il CSKA lo scorso anno e lo fa a Istanbul con il Fenerbahçe. Gigi Datome vince l’Eurolega e sale sul tetto d’Europa mettendo una firma importante nella finale contro l’Olympiacos con 11 punti in 22 minuti.  Datome paga pegno poi facendosi tagliare i capelli circondato dai compagni sul parquet di casa. Una “penitenza” che ha il dolce sapore della rivincita e della vittoria.

 Daniel Hackett: il play azzurro può solo guardare dalla panchina la sua squadra perdere la finale di Eurolega contro il Fenerbahçe. La vittoria di Hackett però è quella del lato umano e sincero che lo porta a scrivere una lettera al suo avversario, al suo capitano: “…Sono sceso in campo a congratularmi con voi, con il magone in pancia, mi hai abbracciato e non ho avuto il coraggio di dirti quanto fiero sono di te. Di dirti che il tuo spirito, il tuo cammino, la tua crescita, la tua umiltà e la tua etica di lavoro, sono esempio per chiunque guardi lo sport. Detto tutto ciò, una ultima cosa. Grazie per avermi sempre spinto a migliorare me stesso, grazie per essere stato esemplare durante tutti questi anni e grazie perché nonostante gli alti e bassi del nostro rapporto, e le battaglie in campo da rivali o da compagni di squadra, so di poter contare su di te, come amico e come Capitano. Il mio Capitano. Gigi Datome. Con affetto DH#23”

Alessandro Gentile: nemmeno il tempo di ambientarsi e ancora una volta sembra che l’ala azzurra possa rientrare a casa prima del previsto. Dopo un primo inizio non brillante all’Hapoel Gerusalemme di Pianigiani (media di 4 punti in 8 partite) ecco che la convivenza tra Gentile e il club di Israele si è già incrinata. Per ora il rientro in Italia sembra dovuto solo a motivi personali, ma la mancanza di spazio e utilizzo da parte di Pianigiani non sembrano incoraggiare il suo rientro anche se l’Hapoel dovesse avanzare nei playoff.

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Giulia Cannarella
Giornalista pubblicista, collaboratrice per Runner's World Italia. In precedenza redattrice per Agr-agenzia giornalistica radiotelevisiva e collaboratrice per la Gazzetta dello Sport inserto Milano-Lombardia

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