Basket, Playoff NBA 2021. Sono in corso i Playoff della NBA. Tra le sedici squadre impegnate nella postseason, anche gli Atlanta Hawks e i Dallas Mavericks; franchigie d’appartenenza, rispettivamente, degli azzurri Danilo Gallinari e Nicolò Melli.

Danilo Gallinari in marcatura sulla stessa dei New York Knicks Julius Randle (fonte: profilo Twitter ufficiale di Danilo Gallinari)

Basket, NBA Playoff 2021: verso la conclusione del primo turno

Da ormai più di una settimana sono iniziati i Playoff 2021 della NBA, il campionato di basket più competitivo al mondo.

Come di consueto, il primo turno della della postseason della National Basketball Association sta regalando, oltre a molto spettacolo, non poche sorprese, fornendo anche alcune conferme. Prime su tutti, per quanto riguarda la Eastern Conference, le fondate ambizioni dei Brooklyn Nets e dei Philadelphia ’76; i primi vincenti 4-1 contro i Boston Celtics, i secondi sul 3-1 con gli Washington Wizards. Si è invece conclusa sul 4-0 la serie tra i Milwaukee Bucks e i Miami Heat, rivincita della semifinale dello scorso anno, che portò la franchigia della Florida alle Finals, dopo un clamoroso 4-2. Sul 3-1, infine, la sfida Playoff tra gli Atlanta Hawks dell’azzurro Danilo Gallinari e i New York Knicks; a condurre sono i “falconi” della Georgia, che con coach Nate McMillan hanno ormai trovato la propria identità

Sul pareggio, 2-2, l’altra serie con protagonista un italiano, Nicolò Melli, che con i suoi Dallas Mavericks sta affrontando i Los Angeles Clippers. Orientate sul 3-2 le serie tra Los Angeles Lakers e Phoenix Suns e tra Portland Trail Blazers e Denver Nuggets, che al momento sorridono, rispettivamente, alla franchigia dell’Arizona e a quella del Colorado. Match point, infine, anche per la squadra dell’Ovest con il miglior record della regolar season, gli Utah Jazz, sul 3-1 nei confronti dei Memphis Grizzlies.

Damian Lillard al tiro in gara-5 contro Denver: la guardia di Portland ha realizzato 55 punti, ma a vincere sono stati i Nuggets, 147-140 al doppio overtime (fonte: profilo Twitter ufficiale Portland Trail Blazers)

I playoff di Danilo Gallinari e degli Atlanta Hawks: match point nella serie contro i Knicks 

Tra le più interessanti serie proposte dalla Eastern Conference (e non solo) figura indubbiamente quella tra New York Knicks e Atlanta Hawks. I “falconi” della Georgia si trovano al momento sul 3-1 e nella notte italiana, in un caldissimo Madison Squadre Garden, ospitante ben quindicimila tifosi, proveranno a concretizzare il match point. Conquistato, in particolare, grazie alla vittoria in gara-uno, proprio a New York, complice un canestro all’ultimo secondo di Trae Young; abile a sfuggire a un raddoppio in punta, portato da Taj Gibson e Frank Ntilikina, e andato poi al ferro per realizzare due punti con soli nove decimi sul cronometro.

In gara-due, nuovamente, Atlanta ha messo in difficoltà i Knicks, abili nel rimontare dal -13 dell’intervallo; firmando, grazie ai veterani Derrick Rose e Gibson stesso, la prima vittoria ai Playoff della franchigia della Grande Mela dopo ben otto anni. Più netti, invece, i successi degli Hawks conseguiti alla State Farm Arena di Atlanta: 105-94 in gara-tre e 113-96 in gara-quattro. 

I New York Knicks di coach Tom Thibodeau sono state tra le squadre rivelazione della regular season dell’NBA 2021. L’ex responsabile della difesa dei Boston Celtics guidati da Doc Rivers a due finali NBA (una vinta, nel 2008, e una persa, nel 2010, contro i Los Angeles Lakers di Kobe Bryant), nonché ex allenatore dei Chicago Bulls (con cui fu Coach of the Year, nel 2011) e dei Minnesota Timberwolves (che riportò ai Playoff, nel 2018, dopo ben quattordici anni d’assenza), ha riportato i Knicks a una postseason che mancava dal 2013, predicando un basket di grande impegno e sacrificio, specie nella metà campo difensiva.

In attacco, la squadra di Thibs si è affidata, nel corso della stagione regolare, a Julius Randle; il quale, con 24,1 punti, 10,2 rimbalzi, 6 assist e 0,9 rubate di media (le migliori in carriera per ognuna delle voci statistiche), tirando con il 45,6% dal campo, il 41,1% da tre e l’81,1% ai liberi, ha condotto non solo la sua franchigia ai Playoff, ma ha anche conquistato il premio di Most Improved Player, di giocatore più migliorato della stagione.

Tuttavia, nella serie Randle sta soffrendo, e non poco, le scelte difensive di Atlanta; i raddoppi, sia in post che in penetrazione, prescritti da coach Nate McMillan hanno infatti fatto crollare le percentuali dell’ex Kentucky Wildcats, che nella serie viaggia con una media di 16,8 punti, 11,3 rimbalzi e 4,3 assist di media, tirando il 27,4% dal campo e il 33,3% da tre. E senza il suo punto di riferimento offensivo, New York avrà non pochi problemi nel cercare una difficile rimonta. 

Una tripla di Danilo Gallinari contestata da Julius Randle (fonte: profilo Twitter ufficiale di Danilo Gallinari)

Oltre alle remunerative scelte difensive, gli Atlanta Hawks stanno anche giocando una buona pallacanestro offensiva. Trea Young, grazie alla sua pericolosità dal perimetro, sublimata da un eccellente ball handling, in attacco è il punto di riferimento della squadra; dotata di un egregio parco lunghi, assai polivalenti, e di numerosi tiratori in grado di “aprire il campo”. Tra questi, figura anche la stella dell’ItalBasket Danilo Gallinari.

Il veterano classe ’88 sta garantendo (in combinato con Kevin Huerter e Lou Williams) un’egregia qualità dalla panchina, oltre a una buona dose di esperienza, fondamentale per una squadra giovane, con molti giocatori al debutto nella postseason. In 25 minuti di media sul parquet, il Gallo mette a referto 11,5 punti, 3,5 rimbalzi e 1,8 assist, tirando col 39,5% dal campo, il 50% da due e il 33,3% da tre; 111 di offensive e 106 di defensive rating (punti rispettivamente realizzati e subiti dalla squadra, con Gallinari in campo, per cento possessi). Per la prima volta in undici stagioni NBA, di cui cinque ai Playoff, dunque, Danilo Gallinari ha la concreta possibilità di superare lo scoglio del primo turno. Da veterano nonché leader di una squadra giovane, con ampi margini di miglioramento in vista delle future stagioni. 

Danilo Gallinari festeggia con la panchina una tripla realizzata durante gara-tre (fonte: profilo Twitter ufficiale di Danilo Gallinari)

I playoff di Nick Melli e dei Dallas Mavericks: da 2-0 a 2-2, adesso i Clippers fanno paura 

94%. Una squadra che dopo le prime due partite si trova 2-0 in una serie Playoff passa il turno nel 94% dei casi. Ma se le prime due partite a Los Angeles hanno raccontato un film, a Dallas le cose si sono ribaltate: dopo esser stati in vantaggio 2-0, i Mavericks si sono fatti rimontare dai Clippers, fino al 2-2. La squadra texana, inoltre, sta facendo i conti con i problemi fisici della sua stella, Luka Doncic.

Lo sloveno, classe ’99, nei primi tre episodi della serie ha marciato con una media di 38 punti, 9 assist, 8,3 rimbalzi, 1 rubata e 1 stoppata (oltre a 5 palle perse), tirando col 51,9% dal campo, il 45,9% da tre; in gara-quattro, invece, Luka “Magic” ha messo a referto “solo” 19 punti (seconda peggior prestazione in carriera ai Playoff nelle dieci partite giocate); conditi sì da 6 rimbalzi e altrettanti assist, oltre che da 4 palle perse, ma con percentuali assai asfittiche: 37,5% dal campo (9/24) e 14,3% da tre (1/7), oltre a un incredibile 0/5 ai liberi (13/32 nelle quattro gare della serie). 

Paradossalmente, però, per consentire ai Mavs di superare i Clippers, in grado di riprendersi dopo cinque sconfitte di fila ai Playoff (considerando anche la scorsa stagione), servirà non tanto l’apporto di Doncic, quanto quello dei suoi compagni. Curiosamente, infatti, quando gli altri membri del quintetto, Hardaway, Kleber, Finlay-Smith e Porzingis (quest’ultimo, non poco discusso, e ben prima dell’inizio della postseason), hanno aggregato almeno il 50% dal campo, come avvenuto in gara-uno e gara-due, Dallas ha conquistato il successo; quando invece le percentuali sono state inferiori, come in gara-tre e gara-quattro, Leonard, George e compagni hanno avuto la meglio. Al netto di una possibile correlazione tra dato e risultati, appare ovvio che servirà il supporto, e non necessariamente nella metà campo offensiva, dei comprimari di Dallas per proseguire nei Playoff. E un aiuto, in Texas, potrebbe “giungere” proprio dall’Italia.

Luka Doncic in campo nella serie tra Dallas Mavericks e Los Angeles Clippers (fonte: profilo Twitter ufficiale Dallas Mavericks)

Nicolò Melli, passato nel corso della stagione dai New Orleans Pelicans ai Mavs, finora ha giocato le prime due partite della serie; entrando poi, a vittoria Clippers ampiamente in archivio, nel quarto quarto di gara-quattro. Nelle prime tre gare in carriera ai Playoff NBA, in particolar modo in gara-uno e gara-due, Melli si è distinto per un discreto lavoro difensivo, occupandosi dell’arduo compito di limitare Kawhi Leonard e Paul George. In gara-uno, inoltre, oltre al prezioso lavoro difensivo, l’azzurro ha conquistato ben quattro rimbalzi, di cui due offensivi, assai preziosi, nei nove minuti di permanenza sul parquet; a dimostrazione dell’ottimo tasso di attività del cestista Italbasket, nonché del suo ruolo tattico, da “quattro”, all’occorrenza anche “cinque”, in grado di aprire il campo, garantendo contestualmente una buona tenuta difensiva.

Se coach Carlisle garantirà un posto a Nick nelle sue rotazioni, occupato nei primi due episodi della serie, ma non nei due successivi, molto dipenderà dalle percentuali dal perimetro del reggiano. Finora, infatti, Melli è stato molto prezioso nella metà campo difensiva, ma non ha ancora inciso, a livello di marcature, in quella offensiva: 0/4 dal campo, con 0/2 da tre, in diciannove minuti totali in quattro partite. Indubbia è l’efficacia difensiva dell’azzurro, in particolare nelle letture e in aiuto, ma senza una discreta efficienza offensiva, specie dal perimetro, le scelte dei Mavs potrebbero penalizzarlo. 

Nicolò Melli in maglia azzurra (fonte: profilo Twitter ufficiale Serie A italiana di basket)

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Niki Figus
Giornalista pubblicista. Naufrago del mare che sta tra il dire e il fare. Un libro, punk-rock, wrestling, carta e penna.

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