La nazionale di pallacanestro, a meno di una settimana dall’Europeo, conclude la propria preparazione con lo storico Torneo di Acropolis: quali le indicazioni prima di Tel Aviv?

L’Italia ascolta il time out di Ettore Messina (Fonte: pagina Facebook ufficiale dell’Italbasket)

ROAD TO EUROBASKET 2017: IL TORNEO DI ACROPOLIS

La nazionale italiana di pallacanestro, sulla scia della preparazione in vista degli Europei di basket 2017, affronta l’ultimo impegno prima di debuttare a Tel Aviv, giovedì 31 agosto, contro Israele.

Ad Atene, insieme all’Italia, anche Serbia, Grecia e Georgia; quest’ultima nel nostro girone ad Eurobasket.

L’appuntamento più atteso dell’estetica cestistica è vicino, distante il volo di domani, e i ragazzi di coach Ettore Messina arrivano da un Torneo di Tolosa con luci e ombre. Se il Torneo di Trento ci aveva lasciati orfani di Gallinari, ma convinti dei nostri mezzi, in terra francese è suonato un campanello d’allarme. Fa tutto parte della preparazione, certo, ma con la lista dei convocati già ufficiale è utile oliare i meccanismi di squadra, correggere le imperfezioni e prepararsi al clima europeo.

ATENE: DUE SCONFITTE, UNA VITTORIA, MOLTE INDICAZIONI

L’Italia è arrivata in Grecia con molte meno certezze, ma con un’unica sicurezza: a Eurobasket nessuna partita sarà facile. La Nazionale fatica (e faticherà) in attacco, con la semplice conseguenza che sarà necessario sviluppare un adeguato sistema difensivo, imprescindibile per l’efficienza azzurra nell’altra metà campo. L’Italia ha da correggere alcune imperfezioni: questa la ratio della convocazione, all’ultimo, di Marco Cusin (che farà parte della rosa dei dodici, a differenza di Riccardo Cervi, titolare fino a Tolosa), precedentemente escluso.

Il primo impegno greco per coach Messina e i dodici è la Serbia: avversario ostico, fisico, ed in grado di gestire il timing d’una partita. L’ideale come test. Una prova, quella contro la nazionale di Sasha Djordjevic, che sin da subito offre una polaroid abbastanza esatta della situazione. L’Italia, offensivamente, è nelle mani di Marco Belinelli (autore di 19 punti), ma non con le sue giocate individuali, bensì con la collaborazione di tutti, crea i pericoli maggiori: muovere la palla per creare un vantaggio, difendere per poter andare in transizione. Daniel Hackett, Gigi Datome e Nicolò Melli devono, oltre che dimostrarsi da quintetto (e lo sono), prendersi importanti responsabilità, mentre Biligha, Burns e Filloy hanno il compito di portare freschezza ed energia dalla panchina. Indicazioni più confortanti arrivano sul versante dell’attenzione difensiva, soprattutto sul pick and roll avversario, mentre dalla gestione di aiuti e penetrazione arrivano le maggiori preoccupazioni. La Serbia, complice anche un Boban Marjanovich in grande spolvero, vince 73-65, ma è forse “la più bella sconfitta” delle ultime tre.

Contro la Grecia, orfana di Giannis Antetokounmpo, scendono in campo Daniel Hackett, Pietro Aradori, Gigi Datome, Nicolò Melli e Marco Cusin, complici le assenze del Beli e di Cervi. Alla prova, in contumacia del neo-Hawks e del (fino a quel momento) centro titolare, contro una nazionale più forte fisicamente, a rispondere presente sono soprattutto Daniel Hackett, 19 punti e (ancor più importante) tanta aggressività; Pietro Aradori, chiamato a mettere punti (a Eurobasket dalla panchina), ma soprattutto a reggere difensivamente; e Ariel Filloy, il nostro sesto uomo, imprescindibile nei finali. La partita non è molto spettacolare, ancorché venga illuminata da una spettacolare schiacciata in reverse di Tanassis, il fratello della stella NBA Giannis, ma assai godibile, in quanto equilibrata, tanto da risolversi all’overtime. Qui l’Italia, in campo ad inizio supplementare con Hackett, Filloy, Datome, Melli e Burns, dimostra cuore e determinazione, ma anche tutte le proprie difficoltà realizzative negli ultimi minuti dei tempi. Gli azzurri chiudono con una sconfitta, 73-70, ma con un’interessante indicazione: i problemi offensivi (23/60 dal campo nei regolamentari), se compensati adeguatamente nell’altra metà campo, non precludono alcun risultato.

L’ultima partita, contro la Georgia, vincitrice del torneo, è l’occasione per compattare il gruppo, dopo che nella medesima giornata era stato diramato l’elenco dei dodici convocati. Senza Hackett, precauzionalmente a riposo, ma con Filloy titolare, l’Italia parte forte, con un buon parziale, mostrandosi, sin dall’inizio, precisa in attacco, ed in grado di reagire positivamente al ritorno avversario. Andrea Cinciarini, spesso fuori dalla rotazione, torna in campo in vista di Tel Aviv, e Dada Pascolo dimostra d’avere un ruolo importante in squadra (complici i tre falli di Melli nei primi tempi, rimediati in tre delle ultime quattro partite, il giocatore dell’Olimpia è sempre partito in quintetto a inizio secondo tempo). Il risultato finale, 73-65, consente dunque all’Italia di tornare alla vittoria dopo quattro gare, le quali, tuttavia, progressivamente hanno fornito indicazioni per un tendenziale miglioramento.

Ma per sapere se Eurobasket ci racconterà un’altra storia, oppure no, non resta che aspettare.

La tripla decisiva di Marco Belinelli, autore di 24 punti contro il Montenegro (fonte: pagina Facebook ufficiale dell’Italbasket)

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Niki Figus
Giornalista pubblicista. Naufrago del mare che sta tra il dire e il fare. Un libro, punk-rock, wrestling, carta e penna.

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