La Milano-Torino, vinta l’anno scorso da Miguel Angel Lopez, chiude il trittico di corse che avvicina al Giro di Lombardia, chiusura della stagione 2017 per il ciclismo: andiamo a scoprire cos’è successo nella storica corsa, che si chiude sulla salita di Superga.

Tour de France

MILANO-TORINO: TRIONFA RIGOBERTO URAN, ARU 3°

Una corsa storica, la più antica tra quelle di un giorno. Siamo nel 1876, e otto temerari si sfidano in un percorso che va da Milano a Torino: arriveranno solo in quattro, e vincerà Paolo Magretti, il primo storico vincitore della Milano-Torino. Da allora quella corsa è cambiata, ma il fascino della Milano-Torino è rimasto intatto fino ai giorni nostri: 186km da San Giuliano Milanese alla Basilica di Superga, alla quale si arriva dopo 5km di ascesa al 9.1% di pendenza media e con punte al 14%, affrontando un ”muro” finale di 600m all’8.2% dopo un tratto più agevole. Una salita da Giro d’Italia, che viene ripetuta due volte e affrontata già intorno ai -20, ma senza la rampa finale. Insomma, il percorso è di quelli che danno spettacolo, e non a caso l’anno scorso ha vinto uno scalatore puro come Miguel Angel Lopez (rivelazione della Vuelta 2017), che marca visita in questa edizione: la Milano-Torino 2017 è ricca di big, con Fabio Aru, Giovanni Visconti (vincitore del Giro dell’Emilia), Adam Yates, Rigoberto Uran, Thibaut Pinot, Nairo Quintana, Julien Alaphilippe, Michal Kwiatkowski, Mikel Landa, Gianni Moscon, Diego Rosa, Tom Dumoulin, Warren Barguil, Bauke Mollema, Egan Bernal (futuro Sky), Jakub Fuglsang e Damiano Cunego tra i candidati a dare spettacolo.

Milano-Torino

Il percorso della Milano-Torino

I primi protagonisti, però, sono quattro fuggitivi: scattano Patrick Lauk (Astana), Simone Andreetta (Bardiani-CSF), Guillaume Bonnafond (Cofidis) e Gregory Rast (Trek), che guadagnano circa 3′ sul gruppo, tirato dalla FdJ e dalla Cannondale. Il plotone lascia fare, ma accelera visibilmente in vista della salita di Superga, portandosi a meno di 30”: davanti resta solo Bonnafond, risucchiato poi dalla trenata della Movistar. Tentano l’attacco Pello Bilbao e Dayer Quintana (il piccolo Quintana), ma Sky si mette davanti a fare il ritmo e sembra frenare tutti gli attacchi: non ci riesce però con Julien Alaphilippe, che scatta prima che la strada spiani e vola a velocità folli in discesa, prendendo 19” di vantaggio e venendo ripreso solo ai piedi dell’ascesa decisiva verso Superga. E il ritorno alla salita scatena tanti corridori: il primo ad attaccare è Molard, che viene subito ripreso, poi ecco Aru, che si tira dietro Bernal e Cherel. Il francese dell’Ag2r fa il vuoto, dietro si forma un gruppetto nel quale Rigoberto Uran è il più attivo: è proprio Ciccio a riprendere Cherel, tirandosi dietro il talento francese Gaudu (vincitore del Tour de l’Avenir 2016 e 9° alla Freccia Vallone) e staccandolo nettamente con una grande azione ai -3km. Aru riprende Gaudu, Adam Yates riprende entrambi, e nel frattempo Uran guadagna su tutti gli altri, portandosi a circa 20” dagli inseguitori: l’azione di Yates lo spaventa, ma l’australiano non può nulla contro un Uran ingiocabile, che corona con questa vittoria la stagione che l’ha fatto tornare grande e l’ha visto chiudere 2° nel Tour de France. 2° posto per Adam Yates a 10”, terzo Fabio Aru che resiste al rientro di Quintana, che si era mosso insieme a Pinot (8°).

E ora, tutti pronti per il Giro di Lombardia, previsto per sabato col percorso da Bergamo a Como: lo seguiremo da accreditati, realizzando interviste e contributi per voi!

 

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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