Si inizia a fare sul serio al Tour de France: dopo la cronometro che ha consolidato a sorpresa la maglia gialla di Alaphilippe, il gruppo vive il duro arrivo sul Tourmalet. Sarà battaglia tra i big della classifica generale.

TOUR DE FRANCE 2019, 14A TAPPA: TRIONFO FRANCESE, VINCE PINOT E ALAPHILIPPE RESISTE

La cronometro di Pau ha sorpreso tutti, soprattutto chi si aspettava un cambio di leader: Julian Alaphilippe invece ha disputato una prova sontuosa e ha vinto, allungando a 1’26” su Geraint Thomas, che resta il favorito per la vittoria finale. Quest’oggi il folletto francese dovrà difendersi, perchè tutti attaccheranno per strappargli il simbolo del primato e metterlo in difficoltà in una delle tappe regine del Tour de France 2019, quello del centenario della maglia gialla: si parte da Tarbes e si arriva ai 2.115m del Tourmalet dopo 117.5km senza tregua. La prima salita è agevole, con gli 1.4km della Cote de Labatmale (6.7%), poi c’è la dura ascesa verso Col de Soulor (11.9km al 7.8% e infine il Tourmalet, un classico della Grande Boucle: 19km al 7.4%, con punte all’11%. La frazione viene scandita dall’azione di Vincenzo Nibali, che lancia la fuga praticamente al momento del via: lo segue Peter Sagan in una coraggiosa azione a due tra ex compagni di squadra, e poi si forma una fuga ”vera”, con 15 uomini al comando. Oltre allo Squalo e a Peto vanno all’assalto Vuillermoz (Ag2r), Mohoric (Bahrain), Ladagnous (FDJ), Verona (Movistar), LL Sanchez (Astana), Henao (UAE), Kamna (Sunweb), Wellens (Lotto-Soudal), Calmejane, Sicard e Taaramae (Direct Energie), Zakarin e Haller (Katusha), Martin (Wanty) e Gesbert (Arkea-Samsic).

Il gruppo non lascia fare troppo la fuga, tenendola intorno ai tre minuti di vantaggio con l’azione conservativa di Quickstep e Ineos. Nibali vince il primo GPM e vorrebbe bissare sul Col de Soulor, ma viene battuto da Wellens, che vuole portare a casa la maglia a pois e lavora duramente per conquistare punti preziosi. Nel gruppo, intanto, si muove seriamente la Movistar, che tira a tutta sulla seconda salita e in discesa, e sbriciola il plotone: si staccano Adam Yates (che rientrerà), Mollema e Fabio Aru, mentre va in crisi nera Romain Bardet che scivola a più di quattro minuti. Al termine della salita la situazione è questa: Nibali, Gesbert e Wellens davanti con una trentina di secondi su Sanchez, Kamna, Calmejane, Sicard e Zakarin, e 1’20” sul gruppo. Nel tratto tra discesa e pianura tira Sagan, e il vantaggio di Vincenzo e soci crolla a 45”: la fuga s’interromperà sul Tourmalet. Si ricompone il gruppetto in testa, con otto uomini all’attacco e l’azione di Sicard, enfant-du-pays che prende un po’ di vantaggio: nel gruppo Movistar davanti, e vantaggio di 37”. Vengono ripresi molti fuggitivi, Nibali compreso, ma non molla Romain Sicard: il francese della Total-Direct Energie resta davanti con 1’14” sul gruppo, coi soli Calmejane e Gesbert a inseguire, e Movistar rallenta l’andatura prima di ”sgasare” sul Tourmalet e mettere tutti al gancio, facendo un forcing nonostante il ritmo regolare.

Ai -13km cambio della guardia davanti, con Gesbert solo in testa con 39” sul gruppo, mentre si staccano Daniel Martin e Adam Yates per il lavoro del team di Landa e Quintana, e Bardet affonda a oltre 6′. Movistar continua ad accelerare e fa selezione con Amador e Soler, scremando il gruppo maglia gialla e portandosi a 15” da Gesbert, che viene ripreso ai -10km: si staccano Aru e Quintana, che resta un eterno incompiuto, regge invece Alaphilippe. Il primo scatto è di Warren Barguil, che approfitta del ritmo rallentato della Ineos (non così sfavillante) per muoversi: prende 20” circa, e ai -7km tentativo di Pinot e Gaudu, chiuso da Fuglsang e da Landa-Valverde. Barguil viene ripreso ai -5.8km, col grandissimo ritmo di David Gaudu per Pinot: saltano Porte, Mas e Poels, va in difficoltà Alaphilippe mentre Geraint Thomas risale. Ai -4km mezzo scatto di Landa, e Gaudu parte in contropiede dando una nuova menata: si stacca Valverde, e tutti i big sono al gancio. Gaudu viene ripreso ai -3.6km, e tira la Jumbo-Visma che ha tre uomini (De Plus, Bennett, Kruijswijk) e traghetta il Tour verso i tre infernali km conclusivi. De Plus si sposta e va a tirare Bennett, che fa un ritmo sostenuto: si staccano Fuglsang, Uran e Bardet: Kruijswijk fa rallentare il compagno, che però fa una menata devastante per alcuni big.

Attacca ai -1.5km Buchmann, che si porta dietro Bernal, Pinot, Alaphilippe (mostruoso), Landa e Kruijswijk: cede Geraint Thomas, che va in crisi e viene saltato anche da Uran. Gran ritmo di quelli davanti, e l’azione decisiva è di Thibaut Pinot, che va a vincere sul Tourmalet e dà una grande dimostrazione di forza: Alaphilippe lascia vincere l’amico e chiude secondo a 6”, prendendo l’abbuono e precedendo Kruijswijk, con Bernal e Buchmann a 8”: cede 14” Landa, mentre Uran chiude a 30” e Geraint Thomas arriva a 36”, precedendo di due secondi Barguil. Più staccato Fuglsang che arriva a 53”, con Valverde e Bennett a 58”: perde 2’04” Porte, chiude a 2’27” Gaudu, con Enric Mas a 2’54”, mentre arriva a 3’23” Nairo Quintana precedendo di pochi secondi Aru (3’33”). Disastroso Romain Bardet, che perde più di venti minuti arrivando insieme a passisti come De Gendt: crisi nera per lui nella grande giornata francese.

TOUR DE FRANCE 2019: ALAPHILIPPE RESTA IN GIALLO E ALLUNGA, DOMANI UN’ALTRA SALITA

Julian Alaphilippe non ha vinto quest’oggi, ma inizia a pensare seriamente al successo del Tour de France, viste le continue dimostrazioni di forza che vengono date agli avversari sulle salite più dure. Ormai è il capitano della Deceuninck-Quickstep, e difende la maglia gialla con forza e ardore: Julian Alaphilippe guida con 2’02” su Geraint Thomas e 2’14” su Kruijswijk, che completa il podio virtuale. Quarto a 3′ Egan Bernal, precedendo Buchmann e Pinot, appaiati a 3’12”: completano la top-10 Uran (4’24”), Fuglsang (5’22”), Valverde (5’27”) e Mas (5’38”). Crolla nella generale Nairo Quintana, che ora è 14° a 7’19” e viene preceduto da Landa, Porte e Barguil, con Aru miglior italiano: 20° a 11’19”. Domani si sale ancora. La 15a tappa parte da Limoux e arriva a Foix-Prat d’Albis dopo 185km carichi di salite: si parte dal Col de Montsegur (6.8km al 6%), poi ecco Port de Lers (11.4km al 7%), Mur de Peguere (9.3km al 7.9%) e l’ascesa finale, lunga 11.8km con pendenze medie al 6.9% e un tratto centrale intorno al 10.5%. I corridori daranno tutto, perchè lunedì il Tour riposerà.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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