Marc Hirschi si sblocca al Tour de France al terzo tentativo. Il corridore svizzero, erede di Fabian Cancellara, inventa il numero vincente.

Marc Hirschi in azione

Un orologio non sbaglia mai l’orario, a meno che non ci sia un inopinato guasto. A volte è l’usura, in altre circostanze qualche granello di sabbia che si accumula inavvertitamente tra gli ingranaggi. Una sensazione nota a Marc Hirschi che dell’oggetto misuratore del tempo sembra aver preso la precisione e la cadenza del ritmo. Tic toc, tic toc: le pedalate del corridore della Sunweb sembrano le lancette di un orologio, perfettamente rodate per mantenere la stessa velocità senza mai sgarrare.

IDOLO

Svizzero nativo di Berna, il 24 agosto 1998, ha coltivato la passione per la bicicletta da piccolo. Colpa dell’amore paterno per le due ruote, che lo ha contagiato spingendolo a gareggiare all’età di 11 anni. Poi ha scoperto un’infatuazione diversa dalla semplice emulazione del genitore. Merito delle imprese di un concittadino illustre: Fabian Cancellara. La Locomotiva umana, vincitore di tre Parigi-Roubaix, altrettanti Giri delle Fiandre e cinque titoli a cronometro, ha spinto Marc a cercare qualcosa di più da sé stesso. Da “Spartacus” ha imparato a gestire le proprie forze durante uno sforzo intenso. Una caratteristica sfruttata in vari modi, attaccando anche su percorsi mossi, solitamente più indigesti al connazionale.

COME MBAPPE’

Curiosamente il suo agente, ora, è proprio lo stesso Cancellara. Fabian non è uno che si tira indietro e ha pensato a un paragone calcistico davvero impegnativo per il proprio assistito: Hirschi come l’attaccante francese Kylian Mbappé. I risultati gli hanno dato ragione perché Marc ha la stoffa del vincente. Lo dimostra la doppietta da Under 23, prima agli Europei e poi al Mondiale. Tuttavia, come sosteneva Luis Sepulveda, anche gli orologi si guastano e così, paradossalmente, perdono tempo. Anche il cronometro interno di Hirschi si è guastato al passaggio con i professionisti nel 2019, mancando di un soffio l’appuntamento con la storia alla Clasica di San Sebastian. Il terzo posto non sarebbe stato un risultato trascurabile se non fosse stato per quel satanasso di Remco Evenepoel, più giovane di due anni e subito vincente. L’orologio di Marc ha fatto cilecca anche al Tour 2020 per ben due volte. Dapprima lo ha visto chiudere con una piazza d’onore dietro a Julian Alaphilippe nella seconda tappa. Poi la beffa a Laruns, nella nona giornata di gara, ripreso in discesa all’ultimo chilometro, quando la frazione sembrava ormai sua. Oggi però le lancette non si sono sbagliate e hanno recuperato il tempo perduto. Tic toc, tic toc, tic toc fino al traguardo di Sarran, per fissare l’ora giusta.

Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

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