Tegola per la nazionale azzurra in vista dei Mondiali di Gwangju (12-28/7): Andrea Vergani è stato trovato positivo alla cannabis e rischia uno stop che lo priverebbe della rassegna iridata.

Andrea Vergani

foto Federnuoto/Andrea Masini/DBM

NUOTO: ANDREA VERGANI POSITIVO ALLA CANNABIS, ECCO COSA RISCHIA

Una sciocchezza che potrebbe costare cara. L’abbiamo pensato tutti quando abbiamo letto la notizia della positività a un test antidoping di Andrea Vergani, nuotatore della nazionale italiana. Una positività non infamante e non legata a una sostanza che migliora le prestazioni, ma appunto una sciocchezza imperdonabile: Vergani, nuotatore milanese di 21 anni che è uno degli astri nascenti della nostra nazionale, è infatti risultato positivo al THC, principio attivo della cannabis, nel test effettuato dopo una delle sue vittorie ai campionati italiani assoluti di Riccione. Durante i nostri ”Trials” Andrea Vergani, già bronzo europeo nei 50sl a Glasgow 2018 e bronzo nei Mondiali in vasca corta di Hangzhou con la 4x50sl, aveva decisamente impressionato: col tempo di 21.53 aveva vinto i 50sl, ottenendo la miglior prestazione mondiale stagionale e andando a soli 16/100 dal suo record nazionale, fatto registrare proprio a Glasgow.

Vergani sarebbe stato uno degli atleti di maggior interesse per la nostra nazionale ai Mondiali sudcoreani di Gwangju (12-28/7), ma probabilmente salterà la rassegna iridata. Al momento, dopo la positività, è stato sospeso da ogni attività agonistica in attesa dell’eventuale squalifica: da codice sportivo, rischia uno stop da 4 a 6 mesi, che ovviamente lo taglierebbe fuori dai Mondiali e gli farebbe perdere svariati mesi di gare. Non è da escludere che, anche se lo stop dovesse essere lieve, Andrea Vergani venga escluso ugualmente dai Mondiali per punizione, così che possa imparare il suo errore: d’altronde la Wada ha recentemente innalzato il limite per la positività al THC (metabolita della cannabis) da 15 a 150 nanogrammi, così da evitare le classiche positività ”da una cannetta e via”. Questo vuol dire che Vergani era oltre il nuovo limite, anche se non si sa di quanto sia andato oltre: una sciocchezza imperdonabile, che gli costerà Gwangju e lo priverà di quello che poteva essere il Mondiale della definitiva consacrazione internazionale.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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