Una gara splendida e combattutissima tra Italia e Spagna, i padroni di casa vincono 8-7 accedono alla finale dell’Europeo 2018. Finale però dal retrogusto amaro: il gol del pareggio di Figlioli non viene visto dall’arbitro.

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Il Settebello in acqua

TANTO ORGOGLIO, MA CHE AMAREZZA

Succede tutto all’ultima azione: l’Italia è sotto di un gol e manca una manciata di secondi al termine della partita. Forte del vantaggio numerico, gli Azzurri palleggiano con la forza della disperazione e la palla finisce a Figlioli, che decide di tirare. Sembra gol, ma Pinedo sembra parare sulla linea; e invece no, il pallone dell’8-8 era completamente dentro. Una defaillance arbitrale clamorosa, che penalizza oltremisura un Settebello forse meno lucido, ma assolutamente eroico nel modo in cui ha affrontato la gara. Un finale amarissimo, ma che si spera non capiterà mai più: dal prossimo anno, infatti, verrà introdotta anche nella pallanuoto la goal line technology.

Un episodio che comunque nulla toglie ad una partita splendida, che segna il ritorno dell’Italia in semifinale dopo Budapest 2014. Una gara combattuta fino all’ultimo secondo e che ha visto il risultato ribaltarsi per ben 4 volte.
Pronti via, l’Italia vuol subito dimostrare di non temere la bolgia avversaria ed in 30 secondi è Bodegas a segnare nonostante il raddoppio spagnolo. I padroni di casa non ci stanno e cercano la riscossa immediata, con Minguell che trova solo il palo su un bel pallonetto. La difesa roja prende subito le dovute contromisure, rendendo la manovra del Settebello molto più complicata: Presciutti vede un suo tiro da fuori murato, mentre Bodegas è costantemente marcato stretto. Nonostante questo, Di Fulvio regala un breve istante di gioia ai tifosi Azzurri, con la rete del 2-0 che tuttavia viene giustamente annullata per un fallo nei 5m. Dopo aver sprecato un vantaggio numerico (vero tallone d’Achille del 7bello nei primi due parziali), è il fenomeno Perrone a riportare la gara in parità. È a questo punto che i portieri salgono in cattedra: Pinedo sfodera una doppia parata da fantascienza su Echenique, respingendo anche il tiro di tap-in di Molina; dal lato opposto, nell’azione seguente è Del Lungo (meno miracoloso del solito, ma comunque eccezionale) a volare su Mallarch.

Il secondo è la frazione più difficile per l’Italia: Bodegas non riesce più a ricevere un pallone e la manovra offensiva ne risente. La Spagna sale di ritmo e ci manda in totale apnea: Tahull anticipa alla grande la nostra difesa e a tu per tu con Del Lungo non sbaglia, ribaltando il risultato. Il Settebello sembra mollare mentalmente, debilitata anche dal tifo avversario: la Spagna sfrutta meglio le espulsioni Azzurre e con Mallarch e Munarriz si porta a +3. Sembra tutto già finito, anche perché l’Italia non riesce a manovrare nemmeno superiorità numerica, quando Renzuto suona la carica: prima accorcia sul 4-2, interrompendo il digiuno Azzurro lungo oltre 10 minuti e sfruttando per la prima volta (su 5 espulsioni spagnole) il vantaggio numerico; poi, a 4 secondi dal termine, segna il gol del 4-3 sfruttando una gran carambola con palo e portiere.

L’inerzia nel terzo parziale è tutta dalla parte del Settebello, ma è Tahull a spaventarci subito, questa volta neutralizzato da Del Lungo. Ma è nuovamente l’Italia a segnare, con un mancino pazzesco all’incrocio dell'”ex spagnolo” Echenique. Pareggio agguantato, sono ora gli iberici a faticare e l’Italia ritrova solidità difensiva. Da questo momento inizia il lungo assolo di Di Fulvio. Il pescarese ci riporta inizialmente in vantaggio con una gran botta da 5m; poi, dopo il 5-5 di Mallarach, centra una traversa incredibile al termine di un bel fraseggio del Settebello. A 6 secondi dalla fine, dopo l’espulsione di Bustos propiziata da Bodegas, segna la sua seconda rete per il 6-5 che riaccende l’entusiasmo Azzurro.

In un ultimo quarto tutto da vivere, è sempre Di Fulvio a regalare all’Italia il primo break della gara con una tripletta incredibile. È il momento migliore per gli Azzurri, ma il fattore campo cala la sua carta: in un crescendo di espulsioni da ambo i lati, Tahull viene lasciato ancora una volta libero di accorciare. La Spagna torna a spingere e Granados trova un pareggio che risveglia dal torpore i sostenitori della Roja, trasformando la piscina in una bolgia. Dal lato opposto, l’Italia torna a sprecare le occasioni in superiorità numerica, complice un Di Fulvio allo stremo e marcato più strettamente. Dopo l’esultanza strozzata per un palo interno di Figlioli, Fernandez fa esplodere il tifo di casa ad un minuto e mezzo dalla fine, con l’8-7. Il Settebello ci prova con la forza della disperazione, ma Pinedo fa gli straordinari su Di Fulvio. Infine, l’azione della discordia: Fernandez viene espulso a pochi secondi dal termine. Figlioli tira sul fischio finale e Pinedo sembra salvare sulla linea: solo i replay mostreranno l’assurda svista arbitrale e che il pallone era abbondantemente dentro.

Ora c’è da digerire in fretta la delusione, perché sabato toccherà alla finale per il bronzo contro la Croazia, mentre la Spagna incontrerà la Serbia nella finalissima.

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Giornalista in erba, sono un appassionato di sport, con un occhio di riguardo per il calcio (banale!) e la boxe.

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