La Lube Civitanova è campione d’Italia per la quarta volta. Andiamo a rivivere il tricolore degli uomini di Blengini.

Lube Civitanova campione d’Italia grazie anche alle prodezze di Juantorena

UN TRIONFO NETTO

Il campo ha parlato: la Lube Civitanova è la squadra più forte. Si è meritata la conquista della Coppa Italia a marzo. Ora, si è presa anche il campionato, dopo aver idealmente raccolto in semifinale il testimone di Modena, scudettata nel 2016. Niente da fare per Trento, l’avversaria nell’atto conclusivo. Dopo aver incassato un netto 3-0 in gara 1 ed essersi inchinata nella sfida tra le mura amiche, la squadra di Lorenzetti si è arresa al cospetto della corazzata di Blengini. Troppo evidente il divario. Non è bastato il consueto orgoglio ai trentini. Stavolta la differenza è stata marcata al servizio, a muro e nel contrattacco. La Lube ha vinto perché ha dimostrato di possedere quella compattezza carente negli altri anni. Ha vinto perché ha saputo soffrire e non disunirsi nei momenti difficili. La sconfitta nella semifinale di Champions, il quarto set nella trasferta trentina e la gestione della terza frazione nella gara odierna sono stati passaggi a vuoto gestiti con grande maturità, segno evidente di una tenuta mentale granitica.

IL SORRISO DI BLENGINI

Lo scudetto marchigiano porta la firma di Gianlorenzo “Chicco” Blengini. Approdato in biancorosso con qualche perplessità anche per il doppio ruolo CT/allenatore, ha dimostrato di avere un grande talento. Non è semplice riprendersi da una stagione in cui non la Lube non ha raggiunto nemmeno una finale. Il 2016 è stato un anno molto duro per lui. Eppure, ha imparato la lezione. Ha raccolto i cocci ed è ripartito. Probabilmente, la vera scossa è stata l’incredibile cammino in azzurro a Rio 2016. L’argento olimpico è stata un’importante boccata d’ossigeno e di fiducia. Sicurezza portata poi in campo, con i risultati della stagione che va chiudendosi. Coppa Italia e scudetto: un modo dolce per dirsi addio.

OSMANY E JIRI: LEADER E TRASCINATORI

La Lube Civitanova ha vinto grazie alla compattezza del gruppo ed alla qualità della rosa. Tuttavia, ci sono due giocatori che hanno dato un’impronta importante a questo scudetto: Jiri Kovar ed Osmany Juantorena. Il primo ha dimostrato di essere un vero e proprio talismano per la formazione marchigiana: quando è al top della condizione, i biancorossi conquistano sempre un trofeo. Al di là della scaramanzia, si è dimostrato il vero valore aggiunto della squadra di Blengini. Devastante in attacco, forte anche a muro. Ha mostrato qualche limite in ricezione, ma si è espresso bene su tutti i fondamentali. Rispetto alle altre stagioni, è anche migliorato sotto l’aspetto mentale, gestendo meglio i momenti difficili. E poi c’è Juantorena. L’ultima volta che Trento e la Lube si erano incontrati in finale era il 2012 e Osmany era la stella della Diatec. Stavolta, si è presentato dalla parte opposta della rete, da avversario dei trentini di Mosna. È stato un colpo al cuore per i suoi ex tifosi vederlo con un’altra casacca, ma l’italo-cubano non si è tirato indietro. Nessun rimpianto, nessun rimorso. Dopo un 2016 sottotono per un fuoriclasse come lui, è arrivata la grande rivincita.

AMAREZZA GIANNELLI E LANZA

Se la Lube festeggia lo scudetto, Trento si interroga sconsolata su ciò che non ha funzionato in questa stagione. Certamente, non può considerarsi un’annata fallimentare. Il raggiungimento di tre finali non è un pessimo risultato. Eppure, la squadra di Lorenzetti non ha mai dato l’impressione di poter incidere all’ultimo atto, eccezion fatta per il suicidio sportivo di Tours. Restano le ottime prove di Simone Giannelli e Filippo Lanza. Il palleggiatore ha mostrato ulteriori segnali di crescita, sotto il profilo tecnico e caratteriale. Anche lo schiacciatore si è confermato un leader carismatico, bravo a non arrendersi mai. Purtroppo non è bastato. Ma nella prossima stagione i due saranno lì, pronti a cercare una pronta rivincita.

Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

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