L’intera squadra tedesca dello slalom gigante è stata sorpresa a inalare ossigeno tra la prima e la seconda manche dello slalom gigante di Beaver Creek. Stefan Luitz, vincitore della gara, e compagni rischiano la squalifica. 

SCI ALPINO: STEFAN LUITZ PERDE LA VITTORIA DI BEAVER CREEK?

La sua era stata una delle storie più belle dell’avvio di stagione dello sci alpino. Stefan Luitz tornava, dopo un lungo infortunio, nello slalom gigante di Beaver Creek, ed era stato capace di battere Marcel Hirscher e conquistare la vittoria nel primo gigante stagionale sulle nevi statunitensi. Un grande successo, e un grande rivale per il dominatore austriaco. Tutta la retorica costruita attorno alla vittoria dello sciatore tedesco, però, rischia di essere cancellata da quello che è un autentico caso giuridico, destinato a fare la storia dell’antidoping e della giustizia sportiva. Da ieri, infatti, la vittoria di Luitz è ”under investigation”, e il tedesco rischia la squalifica dal gigante di Beaver Creek. Il motivo è particolare, e risiede in qualcosa che è fondamentale per la nostra sopravvivenza, l’ossigeno. Senza ossigeno non si vive, ma troppo ossigeno garantisce una maggior fluidità del sangue e un recupero in tempi minori: in poche parole, dà un vantaggio in termini prestazionali.

E la squadra tedesca ha commesso una sciocchezza che potrebbe costare la vittoria di Stefan Luitz. Nel lasso di tempo tra la prima e la seconda manche, infatti, tutta la Germania dello slalom gigante (Luitz, Schmid e Dopfer: gli ultimi due hanno chiuso 17° e 24°) è stata vista inalare ossigeno da una bombola portata appositamente dai coach tedeschi, al fine di accelerare il recupero e combattere contro l’altura: la partenza dello slalom gigante di Beaver Creek si trova su un ghiacciaio alto 3.152m, e Luitz&co hanno osato, utilizzando l’ossigeno e le apposite mascherine davanti a tutti, nel bar dell’hospitality riservate agli atleti. Ma soprattutto, hanno commesso una pratica vietata dalla FIS e dalla WADA.

SCI ALPINO E OSSIGENO: IL REGOLAMENTO DI FIS E WADA

La WADA vieta l’utilizzo di bombole di ossigeno e affini durante le gare sportive, proprio perchè accelerano il recupero e migliorano le prestazioni. In Italia viene anche vietato l’utilizzo di camere ipobariche durante gli allenamenti, mentre la FIS lascia un cono d’ombra: l’ossigenazione tramite le bombole viene consentita durante gli allenamenti delle varie nazionali (che, per dire, ai 3.800m di Copper Mountain si portano direttamente le bombole da casa), ma caldamente sconsigliata in gara. Sconsigliata, non vietata: il regolamento (punto 2.12) vieta l’assunzione di ossigeno per via endovenosa, ma nelle normative FIS non c’è scritto nulla sull’assunzione tramite bombole e mascherine. La FIS però è sotto la WADA, e dunque quel regolamento vale come una legge insindacabile: detto ciò, la squalifica di Luitz e degli altri tedeschi sembra inevitabile, per il caso che si è creato e per le normative vigenti. E anche per la sfida lanciata alla giuria: i tedeschi avevano inalato ossigeno proprio davanti ai giurati, che dopo una reprimenda formale hanno segnalato tutto alla WADA affinchè venissero presi provvedimenti. La decisione deve arrivare entro le 17 odierne: a quell’ora, verranno sorteggiati i pettorali per il gigante in Val d’Isere, e dunque non ci dovranno essere più dubbi sui punti di Luitz nella generale di Coppa del Mondo, e sulla sua vittoria a Beaver Creek. Anche perchè il tedesco, e con lui i suoi compagni di squadra, non rischia solo la squalifica dalla gara vinta settimana scorsa: la WADA potrebbe punire la Germania del gigante con la squalifica per un paio di gare, dando così un esempio a tutti gli altri sciatori. La decisione arriverà nel pomeriggio, in quello che è un interessante caso giuridico: è tutto nelle mani dell’Agenzia Mondiale Antidoping.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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